17 marzo, la piazza dice no ai decreti L.107/15: Fedeli: lavoriamo per qualificare la scuola

da La Tecnica della Scuola

17 marzo, la piazza dice no ai decreti L.107/15: Fedeli: lavoriamo per qualificare la scuola

“La scuola statale è un patrimonio nazionale da difendere”, “Se sei precario o sei di ruolo, questa scuola ti lascia solo”, “Docenti precari abilitati subito”.

Sono alcuni degli slogan che hanno caratterizzata la giornata dello sciopero dei sindacati di base ((Unicobas, Federata, Cub e Usb), di Anief, Federata e Orsa contro i decreti legislativi della Legge 107/2015.

La contestazione maggiore si è svolta davanti al ministero dell’Istruzione, dove si sono radunate alcune centinaia di persone, giunte da tutta Italia.

Dopo il sit-in, sempre a Roma, i lavoratori della scuola (5.000 secondo i Cobas) hanno dato via ad un corteo lungo viale Trastevere dove dove il traffico è stato parzialmente deviato. Scandendo slogan contro i tagli al sostegno e in difesa della scuola pubblica, verso le ore 11.30 i manifestanti si sono recati al Pantheon: hanno dato vita a un colorato corteo lungo viale Trastevere, sventolando le bandiere sindacali e sorreggendo striscioni.

Le proteste si sono realizzate anche in piazza del Gesù, a Napoli: un gruppo di manifestanti, hanno detto che questa riforma, con le deleghe che si stanno approvando, “svilisce il ruolo della scuola, dei docenti, degli studenti. Di tutto il personale”.

Sulla base dell’obelisco, un gruppo di manifestanti ha affisso uno striscione chiedendo che venga “eliminata l’alternanza scuola-lavoro perché si traduce in uno sfruttamento degli studenti”.

Per i manifestanti campani, la “cosiddetta legge della Buona Scuola non rispetta la Costituzione”.

Tanti i cori, anche a Napoli, per chiedere la stabilizzazione dei precari, anche non abilitati.

“Lavoriamo a una soluzione anche per i precari”, ha assicurato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, commentando con i giornalisti la protesta.

“A loro voglio dire – ha detto Fedeli – che stiamo lavorando per la qualificazione della scuola”.

In risposta alle rivendicazioni dei docenti precari, la ministra ha detto: “Dovrebbero sapere, visti anche i pareri che stanno dando le commissioni sul decreto per il reclutamento in particolare sulla fase transitoria, che stiamo puntando a reclutare e immettere nella scuola le persone che sono precarie e hanno superato i concorsi. Stiamo affrontando dunque anche quel tema”, ha concluso il responsabile del Miur.

“Ancora una volta – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il mondo dell’istruzione pubblica si è espressamente dichiarato contro quella che è stata definita la Buona Scuola, ma che alla resa dei conti non si è mostrata né giusta, né equa, né solidale”.

“Decine di migliaia di docenti e Ata hanno partecipato alle 10 manifestazioni svoltesi a Roma, Cagliari, Palermo, Napoli, Torino, Bologna, Catania, Venezia, Firenze e Bari”, hanno fatto sapere i Cobas, che oltre al ritiro delle deleghe chiedono, tra le altre cose, l’eliminazione della chiamata diretta dei prof, il recupero del 20% di salario perso in 8 anni di blocco contrattuale, l’assunzione dei precari con almeno 36 mesi di servizio, la libertà delle scuole di istituire o meno l’alternanza scuola-lavoro e la cancellazione dei test Invalsi.