Decreti L.107, 1 miliardo di correttivi: 36 mesi per l’assunzione, novità sostegno e 0-6 anni

da La Tecnica della Scuola

Decreti L.107, 1 miliardo di correttivi: 36 mesi per l’assunzione, novità sostegno e 0-6 anni

“La fase transitoria permetterà agli insegnanti di seconda e terza fascia con 36 mesi di servizio di essere stabilizzati”.

A soffermarsi su uno degli effetti più attesi sui decreti legislativi della Legge 107/15, prodotti delle commissioni istruzione di Camera e Senato (anche se l’ultima parola rimane sempre al Governo), è stata la senatrice Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Cultura commentando l’avvenuta conclusione dei lavori.

La parlamentare democratica, che è anche responsabile Scuola Pd, conferma che i parlamentari hanno chiesto formalmente al Governo di assumere da seconda fascia d’istituto. E anche da terza, sempre dopo il superamento di apposite procedure valutative e, se, necessario, avrà completato la sua formazione professionale.

Cambia, inoltre, la modalità per assumere i futuri insegnanti. “Con il nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento finalmente chi aspira a fare l’insegnante in tre anni entrerà direttamente in ruolo“, ha ricordato Puglisi.

Tra le altre modifiche richieste dai parlamentari, ricorda la senatrice, c’è anche quella che riguarda “la delega sull’inclusione scolastica: abbiamo accolto i correttivi suggeriti da insegnanti di sostegno e famiglie di ragazzi con disabilità”, ha detto la senatrice senza però entrare nel dettaglio.

Puglisi ha tenuto a dire che non ci sarà alcun “ritiro dunque delle deleghe, ma correttivi che serviranno a migliorare ancora una volta la qualità della scuola, con un investimento di un ulteriore miliardo di euro. Di questi, seicento settanta milioni di euro sono per la delega 0/6 (la riforma della scuola fino a 6 anni ndr), che finalmente fa transitare dal welfare al sistema educativo e scolastico gli asili nido, assicurando ai Comuni le risorse necessarie alla loro gestione”.

“È vero il contrario rispetto a quanto comunicato dai Cobas sull’Invalsi. Prima il test era parte dell’esame di terza media – spiega – ora è semplicemente necessario farlo nella prima parte dell’anno, non superarlo, per permettere alle scuole di avere uno strumento di raffronto con cui verificare l’efficacia della didattica”, ha concluso la senatrice democratica.