LE RETI DI SCUOLE E LO SFASCIO DELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE

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LE RETI DI SCUOLE E LO SFASCIO DELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE

L’Art. 1 comma 72 della Legge 107/2015 della Buona Scuola stabilisce la razionalizzazione degli adempimenti amministrativi a carico delle Scuole:
pertanto cessazioni dal servizio, pratiche in materia di contributi e pensioni, progressioni e ricostruzioni di carriera, trattamento di fine rapporto del personale della scuola, atti non strettamente connessi alla gestione della singola istituzione scolastica, potranno essere svolte in rete, chiedendo agli Assistenti Amministrativi e ai Direttori S.g.a la disponibilità ad effettuare le pratiche amministrative da svolgere per la rete scolastica; (…quel PUO’ ESSERE SVOLTA, indicata al comma 72, sta a significare che, per ora, NON ESISTE ALCUN OBBLIGO inerente tale gestione).
Ci chiediamo se un tale percorso di accentramento delle pratiche amministrative nelle mani di “pochi eletti”, che ora si rendono disponibili, credendo di fare cosa veramente giusta e lodevole, sia effettivamente utile e produttivo per la gestione futura delle risorse umane del Personale ATA, oppure questa grande “affabilità e apertura verso scenari amministrativi non ancora chiari per nessuno”, sia l’inizio di uno sfascio generalizzato e legalizzato dei nostri servizi di segreteria, che porteranno inevitabilmente, una volta “entrati a regime”, ad una drastica diminuzione di posti in organico, con conseguenze drammatiche per molti nostri colleghi.
Inoltre, dato che non ci sarà un aumento di personale amministrativo in organico, i “colleghi valorosi e volenterosi” impegnati nelle reti, lasceranno i restanti Assistenti Amministrativi da soli nella gestione degli Uffici di Segreteria, con il disagio che lasciamo prevedere e immaginare a chiunque, con una dotazione organica già “ridotta all’osso, moribonda e in via d’estinzione”.
Se poi guardiamo il lato economico delle attività della rete, con una pesante mole di lavoro di grande responsabilità, siamo ai limiti del comico e del grottesco, perché si attingerà ad un “ridicolo 3%” proveniente dai fondi PON, da suddividere tra gli Assistenti Amministrativi e i Direttori S.G.A..
Non vogliamo essere di ostacolo a nessun progresso tecnologico/organizzativo del Personale ATA, chiediamo però rispetto e condivisione delle scelte da effettuare, soprattutto quando esse potrebbero danneggiare seriamente tutta la categoria in merito all’organizzazione delle attività, ai carichi di lavoro, alla ripartizione delle risorse economiche e agli organici.
Ci rivolgiamo soprattutto ai Colleghi D.S.G.A chiedendo loro di valutare bene la situazione prima di accettare di creare gruppi di lavoro al di fuori degli Uffici di Segreteria; potrebbero essere l’inizio di uno sfascio generalizzato dei servizi amministrativi e si avrebbe una Torre di Babele per tutta la comunità scolastica, i cui disastrosi effetti potrebbero diventare irreparabili.
Il Personale ATA non lo meriterebbe.