Buona Scuola: i decreti attuativi visti dai genitori

da Tuttoscuola

Buona Scuola: i decreti attuativi visti dai genitori

Non sembrano male, questi decreti attuativi della legge 107/2015, almeno visti dalla parte dei genitori. Qualche rilievo viene da farlo, ma come non inneggiare a innovazioni come lo spostamento dei test Invalsi prima degli esami di Stato e la riduzione del numero di prove di esame, oppure l’estensione dell’organico potenziato alla scuola dell’infanzia (che anzi dovrebbe essere attuato da subito) e della qualità dell’inclusione che entra a far parte della valutazione delle istituzioni scolastiche. Bello anche che ci si proponga di sviluppare le potenzialità dei bambini, garantendo pari opportunità (alunni extracomunitari; nord/sud del Paese), tenendo conto della primaria funzione educativa delle famiglie e della conciliazione con i tempi familiari. Ecco qualche riflessione sui singoli schemi di decreto:

Decreto N. 378 – Inclusione scolastica degli studenti con disabilita

–  è auspicabile la costituzione di sezioni dell’infanzia e di classi prime con un limite massimo di 20 alunni, (art. 3 c. 2) , tenuto anche conto della gravità delle disabilità presenti, in quanto la dicitura “di norma” porta frequente- mente alla creazione di classi e se- zioni non meno numerose delle altre, pur in presenza di uno o più alunni certificati;

–  è importante avere un adeguato nu- mero di insegnanti specializzati, che oggi spesso scarseggiano, e man- tenere la possibilità di “fruire dello stesso insegnante di sostegno per l’intero ordine o grado di istruzione”, così come previsto dalla legge delega;

–  occorrono: contributi economici più consistenti dei 15 euro ad alunno attualmente previsti, perché altrimenti diventa impossibile per le scuole procurarsi i sussidi didattici necessari o realizzare un’aula morbida per i disabili più gravi (art. 3, c. 2 e 6); collaboratori scolastici anche in deroga (artt. 3 e 21), per scuole con un alto numero di certificazioni; formazione del personale adeguatamente finanziata o realizzata a livello centrale, vista la scarsità nelle scuole di risorse destinate all’aggiornamento del personale; un’adeguata formazione (art. 3, c. 4) e la partecipazione obbligato- ria ai PEI del personale fornito dai comuni per l’assistenza educativa;

– Il Piano per l’inclusione deve essere proposto dal Dirigente scolastico, elaborato dal Collegio dei docenti e deliberato dal Consiglio d’Istituto, in analogia con quanto previsto dall’art. 1 c. 14 della Legge 13 luglio 2015, n. 107 e non gestito co- me fatto interno alla scuola ;

– Il Gruppo per l’inclusione territoriale GIT (art. 15) dovrebbe essere integrato con rappresentanti delle Associazioni dei genitori o – forse meglio – abolito, in quanto per sua natura sembra tale da innescare quella che comunemente viene definita una “guerra fra poveri” (art. 6 c. 5).

di Rita Manzani Di Goro – Presidente Associazione Genitori A.Ge. Toscana

Leggi in che modo i genitori vedono i restanti decreti attuativi della Buona Scuola

Decreto N. 380, Fascia 0 – 6 e decreto N. 381, Diritto allo studio
Decreto N. 382, Cultura umanistica e creatività
Decreto N. 384, Valutazione