Ricordando Tullio!!!

Ricordando Tullio!!!

di Maurizio Tiriticco

 

Mi piace rendere pubblici alcuni scambi epistolari intercorsi tra me e l’amico Tullio De Mauro che ci ha lasciati molto prematuramente. In effetti, delle sue ricerche e delle sue considerazioni sulla nostra scuola e sul nostro Paese abbiamo avuto sempre bisogno! Ci mancherai, Tullio!

 

Il 06/10/2016 14:51, Maurizio Tiriticco ha scritto:

Caro Tullio! Ti allego una lettera aperta per te e per tutti gli italici (esistono gli italiani?). Un abbraccio! Maurizio – Questo è il link della lettera aperta:

www.edscuola.eu/wordpress/?p=84609

 

Caro Maurizio,

hai ragione a denunciarmi e chiamarmi in causa dinnanzi al tribunale dell’amicizia. Ma ai giurati cercherò di dire: ognuno si azzoppa come capita. Io, signori giurati, mi azzoppo accettando troppi impegni. Così, a parte qualche problema familiare che qui non voglio metter davanti a scusante, vedete la mia agenda, vedete i fogli dove annotto i lavori da fare, le mail cui rispondere, guardate anche i lavori smaltiti negli ultimi mesi, e capirete come e perché il lungo silenzio di un amico caro e poi finalmente nella sua riapparizione, in cui mi dava notizia del suo azzoppamento, siano cose rimaste sanza una mia apparente reazione. La reazione c’era, in realtà, ma solo mentale ed emotiva, senza che si manifestasse in cenni scritti o orali. E anche ora, mannaggia, signori giurati, Maurizio mi pone problemi intorno a cui si arrovellano da cinquanta anni e più una parte dei miei lavori di studio e due, tre, anzi almeno quattro libri di apparenza diversa, ma che al fondo anche in superficie tematizzano proprio le questioni che lo arrovellano, e arrovellano anche me, e dovrei rispondergli con una lettera di pari spessore, ma vedete, voi che avete accesso al mio PC e alla mia agenda, che devo finire uno dietro l’altro prima della prossima settimana tre o quattro diversi lavori, forse insignificanti, ma impegnativi per me, impegnativi, come Gramsci insegnava, anche fisicamente, muscolarmente. E il tempo per scrivere queste righe lo sto sottraendo a una cosa che devo assolutamente finire in serata, per mandarla a un amico a Tokyo, che deve tradurla appunto entro la prossima settimana. E, guarda caso, parlandovisi di Italia linguistica nell’Europa linguistica, sfiora proprio i problemi di Maurizio.
Signori giurati, facciamo così: prima di condannarmi per inadempienza amicale, reato che considero gravissimo, datemi un altro po’ di tempo per rispondere adeguatamente al mio Amico Azzoppato. Consentitemi di dire che io sono d’accordo con quello che dice, ma non sono d’accordo, se così posso dire, con quello che non dice, ossia per quello che tace. E quel che lui tace non è in contrasto con quanto lui dice, è in contrasto con le cose di cui lui dice, è una sequela di contraddizioni oggettive che tessono la storia del nostro paese, del paese che, attenzione, è già un signum contradictionis, chiamiamo ininterrottamente Italia dal terzo secolo avanti Cristo (solo per qualche decennio provarono a chiamarlo Longobardia, ma sono spariti, poi). Come mai? Come mai se gli abitanti si sono chiamati per secoli in tanti modi diversi prima di cominciare a sentirsi chiamare italiani dagli intellettuali, che avevano sì una lingua comune ma facvano giri di parole per non chiamarla italiana? E però la usavano, costo di non farsi capire. Sicuro? Quasi sicuro, perché poi come mai i poveracci delle little Italies sparsi per il mondo (con i loro discendenti di seconda, terza generazione, 60 milioni, un’altra Italia piazzano, loro che intellettuali non erano, tra un salame importato di contrabbando e un pacco di pasta Voiello piazzavano un busto bruttissimo di Dante? Allora qualcosa arrivava?
Domande. Domande di uno scrivente affannato al caro Maurizio. Un abbraccio, già da ora,
P.S. Per far prima, non rileggo e ti lascio i sadici piaceri dell’antico correttore di bozze che tu sei (e anch’io! fui).

 

Il 26/11/2016 10:40, Maurizio Tiriticco ha scritto:

Caro Tullio! Non ti sento da tanto tempo e mi manchi! Io ormai sono azzoppato, ma il cervello – penso – ancora funziona! Ti allego questa cosa in difesa di Laura Boldrini pesantemente insultata da migliaia di italiani, ovviamente “maschietti”, sempre più illetterati! Che cosa possiamo fare per questo nostro povero Paese? Pare che l’ignoranza e l’inciviltà aumentino paurosamente! Maurizio ti abbraccia!

Maurizio, scusami per i troppi silenzi, ma sono soffocato da troppi lavori in ritardo e impegni vari. Spero presto di uscirne e corrispondere meglio alle tue sollecitazioni sempre preziose. Un abbraccio, Tullio

Carissimo Tullio, il tuo tempo è prezioso e ne ho rispetto! Non vedo l’ora che siano pubblicati gli esiti della ricerca Timms Pirls il prossimo 6 dicembre! Che ne sarà della nostra bella lingua? Buon lavoro, Tullio! Anche se non ti sento, so che lavori… anche per me! Un abbraccio! Maurizio