Osservatorio per i minori: rappresentati tutti, tranne il Miur

da Tuttoscuola

Osservatorio per i minori: rappresentati tutti, tranne il Miur

Si è insediato a Roma il 28 marzo u.s. l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza che, già in questa iniziale seduta, costituisce il primo momento di confronto sulle future sfide per le politiche in favore dei bambini e degli adolescenti in Italia.

I compiti

L’Osservatorio, istituito dalla legge 451/1997 e regolato dal DPR 103/2007, ha il compito di coordinare amministrazioni centrali, Regioni, enti locali, associazioni, ordini professionali e organizzazioni non governative che si occupano d’infanzia e ha il compito di predisporre documenti strategici inerenti l’infanzia e l’adolescenza: il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, la Relazione biennale sulla condizione dell’infanzia in Italia e sull’attuazione dei relativi diritti, lo schema del Rapporto del Governo all’Onu sull’applicazione della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo del 1989.

La Convenzione sui diritti del fanciullo in Italia

Nell’incontro i componenti del nuovo Osservatorio hanno discusso sul V-VI Rapporto alle Nazioni Unite sullo stato di attuazione della Convenzione sui diritti del fanciullo in Italia e sul monitoraggio del IV Piano di azione per l’infanzia e l’adolescenza.

L’Osservatorio

Pochi giorni prima dell’insediamento il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno firmato il decreto di costituzione dell’Osservatorio costituito, per il momento, da 50 componenti tra cui 10 rappresentanti di ministeri, 11 rappresentanti di regioni e autonomie locali, 3 rappresentati sindacali, 14 rappresentanti di categorie e associazioni professionali, 8 esperti.

Assente il ministero dell’Istruzione: perché?

Ci sono tutti, proprio tutti, ma manca, incredibilmente, il rappresentante del ministero dell’Istruzione che, fra i tanti, dovrebbe essere quello ad avere maggior voce in capitolo sulle problematiche dei minori. Sgarbo istituzionale? Omissione? La risposta si trova in calce al decreto di costituzione dell’Osservatorio: “Con successivo decreto si provvederà ad integrare la composizione dell’Organismo con i componenti previsti dall’art. 2, c. 1 del DPR 103/2007, le cui designazioni siano pervenute in data successiva alla firma del presente decreto”. Nel DPR in questione è elencato anche il Miur che non ha comunicato il nominativo del proprio rappresentante. Ma nel frattempo l’Osservatorio lavora e produce osservazioni e proposte…