Concorsi ordinari e riservati al via. Ecco tutte le percentuali di ingresso

da ItaliaOggi

Concorsi ordinari e riservati al via. Ecco tutte le percentuali di ingresso

Antimo Di Geronimo

Le immissioni in ruolo continueranno ad essere suddivise a metà tra gli aspiranti inclusi nelle graduatorie a esaurimento e i vincitori dei concorsi ordinari. Nelle scuole secondarie, il 50% di assunzioni riservate ai vincitori dei concorsi sarà suddiviso tra gli aventi titolo che hanno superato il concorso del 2016, compresi gli idonei; tra i vincitori del concorso riservato agli abilitati, di prossima indizione e tra i vincitori del concorso riservato ai non abilitati con 3 anni di servizio e gli aventi titolo che vinceranno il prossimo concorso ordinario. Queste ultime due tipologie di selezioni concorsuali saranno indette nel 2018. Il concorso riservato agli abilitati dovrebbe essere una tantum, mentre i concorsi riservati ai non abilitati triennalisti e i nuovi concorsi ordinari saranno indetti con frequenza biennale. Al concorso riservato ai triennalisti non abilitati avranno accesso gli aspiranti docenti con almeno tre anni di servizio prestato negli otto anni precedenti. In ogni caso, le immissioni in ruolo nel 2017 riguarderanno il 60% delle disponibilità complessive; nel 2018 l’80% e dal 2019% in poi il 100%. Queste, in sintesi, le novità contenute nel decreto attuativo della delega sul reclutamento, contenuta nella legge 107/2015, varato in via definitiva dal governo il 7 aprile scorso.

Graduatorie a esaurimento. Le graduatorie a esaurimento (Gae) rimarranno in piedi fino a quando non saranno assunti tutti gli aspiranti in esse inclusi. Le assunzioni continueranno ad avvenire riservando agli aspiranti docenti in Gae il 50% dei posti disponibili, anno per anno, per le immissioni in ruolo. E fino a quando non si esauriranno, saranno utilizzate anche per individuare gli aventi titolo a ricevere le proposte per gli incarichi di supplenza annuale o fino al 30 giugno, che saranno conferiti nella fase provinciale. Idem per quanto riguarda la prima fascia delle graduatorie di istituto, che continuerà ad esistere fino a quando non si esauriranno le Gae. Dunque, gli aventi titolo inclusi in I fascia nelle graduatorie di istituto continueranno ad avere la priorità ai fini delle supplenze conferite dai dirigenti scolastici. Attualmente, nelle graduatorie a esaurimento delle scuole secondarie vi sono 13.155 iscritti. Nei prossimi anni, secondo stime ministeriali, si verificheranno 11.185 disponibilità annuali di posti per le immissioni in ruolo all’esito dei pensionamenti. Pertanto, ogni anno dovrebbero risultare 5592 posti utilizzabili per le immissioni in ruolo da Gae. Secondo la relazione tecnica allegata al decreto, lo svuotamento pressoché totale delle graduatorie a esaurimento dovrebbe avvenire entro 10 anni. In particolare, le immissioni in ruolo da Gae assorbiranno il 42,4% delle disponibilità nel 2017; il 36,9% nel 2018; il 31,3% nel 2019; il 25,9% nel 2020; il 19,6% nel 2021; il 15,3% nel 2022; l’11.3% nel 2023; il 7,9% nel 2024; il 5,8% nel 2025; il 4,3% nel 2026 e il 3.6% nel 2027. Le graduatorie si svuoteranno più velocemente al Centronord, dove vi sono più posti e meno aspiranti e più lentamente al Centrosud, dove gli elenchi contengono un maggior numero di aspiranti e vi sono sempre meno disponibilità per effetto del calo demografico.

Concorso del 2016. I vincitori del concorso del 2016, bandito per 63.712 posti di docente, saranno immessi in ruolo gradualmente, scorrendo le graduatorie di merito, sul 50 % delle disponibilità utili anno per anno ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato. Il decreto prevede, inoltre, che, fatto salvo il diritto di priorità dei vincitori, saranno assunti anche gli idonei. Vale a dire, gli aspiranti che, pur non essendosi collocati in graduatoria in posizione utile per essere dichiarati vincitori, abbiano comunque riportato un punteggio sufficiente al superamento della selezione. In pratica, anche questa volta, il legislatore ha deciso di applicare il principio dello scorrimento della graduatoria. Secondo stime prudenziali di fonte governativa, nel 2017/2018 dovrebbero essere assunti 5460 docenti tra vincitori ed idonei al concorso; 1046 nel 2018/2019 e 693 nel 2019/2020. Ma si tratta di stime al ribasso perché i concorsi, in molte regioni, non sono ancora terminati, anche a causa delle cosiddette sezioni suppletive istituite per dare esecuzione a diverse sentenze. In ogni caso, il governo stima di esaurire le graduatorie dei concorsi del 2016 in tre anni. Nel 2017 le immissioni in ruolo da concorso ordinario copriranno il 15,6% delle disponibilità; nel 2018 il 9,4% e, infine, nel 2019, il 6.2%.

Concorso per gli abilitati. Dal 2018 l’amministrazione conta di iniziare ad immettere in ruolo gli aspiranti docenti delle secondarie che supereranno un concorso riservato agli abilitati, di natura non selettiva, che sarà indetto a breve. Il concorso sarà una tantum e consisterà in una prova orale di natura didattico-metodologica. I candidati dovranno possedere l’abilitazione alla data di entrata in vigore del decreto e saranno esonerati dal vincolo del possesso di 24 cfu in materia di didattica e pedagogia, che sarà richiesto, invece, ai candidati dei prossimi concorsi ordinari. Nella relazione illustrativa del decreto è specificato che il 60% del peso relativo ai punteggi sarà dato al servizio, ai titoli culturali e di studio, mentre alla prova orale sarà destinato il restante 40%.

Al concorso riservato agli abilitati potranno partecipare i 13.155 aspiranti docenti attualmente nelle Gae della scuola secondaria e i 62.536 aspiranti attualmente collocati nelle graduatorie di istituto di II fascia. Le operazioni di nomina di questa particolare tipologia di aspiranti avranno luogo a partire dall’anno scolastico 2018/2019. Nel biennio 2018/2019 la percentuale delle disponibilità destinata alle immissioni in ruolo stimata per questa tipologia concorsuale sarà pari al 41,7% delle disponibilità nel loro complesso, al netto delle immissioni in ruolo che saranno effettuate per le altre tipologie di immissioni in ruolo; 61,3% nel 2019; 57,7% nel 2020; 61,2% nel 2021; 47,2% nel 2022; 48,2% nel 2023; 32,2% nel 2024; 31,7% nel 2025, 23,6% nel 2026 e 23% nel 2027.

Concorsi per chi ha tre anni di servizi. Ai precari non abilitati delle secondarie sarà riservato un concorso, che sarà bandito con frequenza biennale, al quale saranno ammessi gli aspiranti che, entro la data di pubblicazione di ogni bando, avranno maturato almeno 3 anni di insegnamento entro gli 8 anni precedenti. Inizialmente il testo del decreto prevedeva 36 mesi di servizio. Poi è stato modificato fissando un requisito di 3 anni di insegnamento, calcolati secondo i termini indicati nella legge 124/99: almeno 180 giorni di servizio oppure un servizio prestato ininterrottamente dal 1° febbraio al termine dello scrutinio finale. Per accedervi non sarà necessario avere il 24 cfu in materie didattico-pedagogiche, ordinariamente previsto per i nuovi concorsi. E la selezione consisterà in una prova scritta di natura disciplinare e in una prova orale didattico-metodologica. Ai fini della graduatoria di merito sarà valutato anche il servizio, ma la relazione illustrativa non specifica in che misura. Le immissioni in ruolo avverranno gradualmente e sempre nell’ambito del 50% dei posti disponibili (il restante 50% andrà agli aspiranti in Gae) e, in ogni caso, facendo riferimento ai posti che rimarranno liberi dopo le immissioni in ruolo dei vincitori del concorso riservato agli abilitati. Le assunzioni dei vincitori dei concorsi riservati ai precari triennalisti avverranno a partire dal 2020/21. Le selezioni concorsuali avranno luogo a partire dal 2018. I posti da destinare ai vincitori del concorso riservato ai triennalisti saranno accantonati nell’ambito di una quota di riserva appositamente individuata, di volta in volta, nel 50% di posti riservati alle assunzioni dei vincitori dei concorsi ordinari. La Corte costituzionale è costante nel ritenere che la percentuale delle assunzioni dei vincitori dei concorsi riservati che si tengano in concomitanza ai concorsi ordinari non possa eccedere il 50% delle disponibilità. Allo stato attuale il legislatore ha ritenuto di non indicare la percentuale riservata a tale quota.

Nuovi concorsi ordinari. Ai vincitori dei nuovi concorsi ordinari, ai quali si accederà con il mero possesso della laurea quinquennale, saranno destinate le disponibilità che residueranno dopo avere provveduto all’assunzione dei vincitori dei concorsi riservati secondo le percentuali a loro destinate. Le tornate concorsuali ordinarie saranno indette con frequenza biennale. Secondo quanto si legge nella relazione tecnica allegata al decreto, il nuovo concorso ordinario si svolgerà nel 2018, ma le immissioni in ruolo vere e proprie avverranno a partire dal 2020/2021. Le assunzioni saranno disposte attingendo allo stesso bacino di disponibilità che sarà utilizzato per assumere i vincitori del concorso riservato ai triennalisti, al netto della quota loro riservata (che, secondo la prassi invalsa, dovrebbe essere fissata da un minimo del 40%% a un massimo del 50%). In ogni caso, le percentuali di disponibilità complessive, al netto delle assunzioni degli eventi titolo individuati tramite le selezioni precedenti, secondo stime di fonte governativa, dovrebbero essere le seguenti: nel 2020 il 16,4%; nel 2021 il 19,2%; nel 2022 il 37,5%; nel 2023 il 40,5%; nel 2024 il 59.9%; nel 2025 il 62.5%; nel 2026 il 72.1% e infine nel 2027 il 73,4%.