Le mode per la scuola… o una scuola à la carte?

Le mode per la scuola… o una scuola à la carte?

di Maurizio Tiriticco

Le mode!!! Una volta andavano di moda le materie (cascami o spezzoni di discipline adattate a soggetti in età evolutiva in apprendimento), poi vennero le discipline, più “dignitose”; poi ci siamo riempiti la bocca di pluri-, inter- e trans-disciplinarità (punti interrogativi grossi così…). E inventammo pure la codocenza, intesa come necessità di ricercare e assegnare un valore aggiunto alla semplice compresenza (si veda C. Scaglioso, M. Tiriticco, M. Bracci, “Dalla copresenza alla codocenza, una innovazione funzionale alla scuola dell’autonomia”, Miur, 2002). Tutti tentativi più o meno naufragati! In effetti, la distribuzione delle materie/discipline in cattedre e ore di lezione ben distinte dagli attesi od odiati suoni della campanella, è rimasta e permane sempre ben salda

Prima c’erano le pagelle, poi… una parola più gentile… le “schede”!!! E i dieci voti, senza i più e senza i meno – mi raccomando – però mai utilizzati né per intero né tutti! E infine, dulcis in fundo… o in cauda venenum, non so, ci siamo inventati le competenze! Ce lo chiede l’Europa? Chissà! Eppure – penso – non eravamo di già più che competenti, da sempre? E non lo siamo ancora? Un monito indelebile: “un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori”… e senza virgole! Accidenti che popolo!!! Una scritta bella in alto sul Palazzo delle Esposizioni di Roma costruito, insieme a tanti altri manufatti, per l’Esposizione Universale Romana, EUR, del 1942! Rinviata, comunque, per via della guerra! Tutti competenti, dunque, fin dai tempi di Romolo e Remo e, per giunta, dall’Impero di Traiano, che… più vasto non si può! Dal Portogallo al Nordafrica e al Medioriente!

Però, siamo tutti… incompetenti – secondo una vulgata recente – perché abbiamo frequentato – e non tutti – una scuola fondata solo su materie e relative conoscenze!!! Quale disastro! E non ce ne siamo mai accorti! Marconi e i Ragazzi di Via Panisperna? Competenti per caso! Solo Don Lorenzo ha provato a metterci le mani e a dire qualcosa di concreto sul saper fare dei nostri adolescenti, ma non se l’è filato nessuno! O meglio, nessun ministro… forse qualche professoressa sì!

In effetti, che ci fai con le sole conoscenze se oggi, in una scuola totalmente rifondata – altro che i Casati e i Gentile! – non conquisti anche capacità/abilità che infine fioriscono come competenze? Che poi bisogna anche certificare! Insomma le carte non mancano e dalle pagelle e dalle schede siamo passati… ohibò, ai documenti di certificazione delle competenze!!! Parole parole parole… dice quella bella canzone scritta da Maurizio Costanzo e ottimamente cantata da Mina! Comunque, guai a non insegnare per competenze! Quanti corsi di formazione continua In Servizio (FormIS) per i nostri insegnanti, formazione che ora è pure obbligatoria!

Sull’onda delle tante parole e delle circolari sempre più chilometriche, il Miur procede instancabile con documenti chiacchieroni e sperimentazioni risibili scaricate sempre sugli insegnanti! Che, ovviamente, attaccano i buoi dove vuole il padrone… e, oltre alle schede d’obbligo… che devono pure sperimentare, scrivono pure inutili RAV e inutili PDM! E tentano di difendersi dai temporali primaverili delle prove Invalsi! Mah! Tanto da fare, ma… comunque, pare che i nostri studenti non sappiano distinguere un'”a” con l'”h” da un'”a” senza “h”! Per non dire di un “che” pronome e di un “che” congiunzione…. Perché i somari sono sempre salvi: rientrano nella categoria iniziale, indicata con la lettera d), delle schede di valutazione del primo ciclo di istruzione, dove sono definiti così: “l’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note”. In gergo si direbbe che l’alunno/a va avanti a calcioni nel sedere! Comunque, ora siamo tutti in trepida attesa degli otto o nove regolamenti attuativi di una mostruosa 107, che si abbatteranno come una serie di temporali primaverili sulle nostre scuole… e sui nostri insegnanti e dirigenti.

Tuttavia, nonostante l’ottima volontà della nostra Amministrazione, l’ignoranza avanza… i nostri laureandi non sanno scrivere! E le nostre ministresse – si dirà così? – copiano e incollano le loro tesi di laurea! Così va il mondo… in Italia! E che sarà della prossima generazione dei professori universitari?