Presidi, il concorso slitta all’estate A rischio gli incarichi del 2018

da Corriere della sera

Presidi, il concorso slitta all’estate A rischio gli incarichi del 2018

Valentina Santarpia

Ancora un rinvio per il concorso per dirigenti scolastici. Atteso per la fine dello scorso anno, annunciato per la primavera del 2017, adesso – annuncia la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli- sarà bandito entro l’estate. Il regolamento, che già era stato rinviato dal ministero delle Finanze a quello della Funzione pubblica per alcune modifiche, deve essere nuovamente ritoccato: per cui i tempi si allungano, nell’attesa che il testo rivisto venga inviato nuovamente al Consiglio superiore per l’Istruzione per il parere di rito (previsto nei primi giorni di maggio), poi al Consiglio di Stato per l’approvazione e infine alla Corte dei conti per la registrazione. Solo allora – probabilmente alla fine del mese di maggio – potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Restano per ora confermati i numeri anticipati dal Miur: i posti a bando dovrebbero essere circa 2 mila, per coprire tutti i buchi.

Duemila scuole in reggenza

Considerati i tempi lunghi per espletare il concorso, che prevede diverse fasi, i nuovi dirigenti scolastici non potranno sicuramente essere in cattedra prima dell’anno scolastico 2018-2019. Con la conseguenza immediata che una situazione già tesa, con almeno un migliaio di scuole in reggenza, si incancrenisca: secondo le stime dell’Anief, arriveranno a sfiorare quota 2 mila le scuole in reggenza, con un dirigente provvisorio. E i super-presidi, costretti a gestire almeno due istituti, con 6-7 plessi spesso lontani tra loro, riguarderanno quasi la metà degli 8200 complessivi sparsi per il territorio nazionale.

Le prove: chi può partecipare

La nuova selezione prevederà una prova preselettiva, una prova scritta ed una orale per accertare le competenze anche linguistiche e infine un corso di formazione dirigenziale di 4 mesi più un tirocinio di altri 4 mesi. Continuerà a essere preclusa ai docenti precari, anche se, come rileva sempre Marcello Pacifico dell’Anief, «con la sentenza 5011/2014 del Tar del Lazio, i giudici amministrativi hanno confermato che per partecipare al concorso per dirigenti non serve aver sottoscritto un contratto a tempo indeterminato». Ma almeno gli anni di precariato potranno essere considerati per raggiungere la soglia dei cinque anni di servizio che, insieme alla laurea, rappresentano un requisito per partecipare al concorso.