Invalsi, anche alle superiori partecipazione superiore al 97%

da Il Sole 24 Ore

Invalsi, anche alle superiori partecipazione superiore al 97%

di Claudio Tucci

La revoca dello sciopero proclamato per ieri dai sindacati di base (chiesta, e ottenuta, dalla
commissione di garanzia) e le proteste di alcune migliaia di studenti non hanno fermato i test Invalsi: secondo l’Istituto di valutazione è stata del 97,07% (dato in aumento rispetto allo scorso anno quando fu del 90,95%) la partecipazione complessiva degli studenti alle prove in seconda superiore. I ragazzi interessati erano 543.635.

Invalsi: prove regolari
«Il grado di partecipazione delle classi alla prova di italiano e di matematica – è detto in una nota Invalsi – è tale da garantire ampiamente la significatività della rilevazione sia per le classi campione sia per quelle non campione. Entro le ore 18 del 10 maggio 2017 gli osservatori esterni dovranno inviare all’Invalsi i dati delle classi campione. Alle ore 18 di oggi sono già pervenuti i dati del 78,65% delle classi campione».

La posizione degli studenti
Ma, secondo gli studenti, la protesta è stata molto alta: «Nonostante le numerose minacce pervenute dai presidi nelle scuole in moltissimi hanno boicottato le prove Invalsi non entrando a scuola o invalidandole. Ma non ci fermiamo qui, denunceremo i casi di minacce e ritorsioni, il boicottaggio e l’astensione sono nostri diritti», ha dichiarato Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, ricordando che «ogni anno vengono spesi 14 milioni di euro per questi test standardizzati ed escludenti mentre non si investe sul diritto allo studio e non si combatte la dispersione scolastica che interessa ormai più di 750 mila ragazzi».

Forza Italia: avanti con l’Invalsi
Sono, invece, incomprensibili le proteste per Elena Centemero, responsabile nazionale scuola e università di Forza Italia. «Poter svolgere un monitoraggio attento delle competenze che gli studenti maturano nel corso dell’anno, potendo così far emergere buoni esempi da estendere a livello nazionale o criticità da risolvere, è condizione per costruire un’offerta formativa omogenea e migliorare la qualità dell’istruzione. Non si capisce in che modo questo possa ledere ai nostri giovani. Quanto alle domande, erano molto ancorate all’attualità. Nel questionario di matematica, ad esempio, si è parlato di economia (con una domanda sull’andamento della produzione industriale), di risparmio (con un quesito sui prezzi scontati di un supermercato), di immigrazione (con l’analisi di una statistica
sulla presenza di studenti stranieri in Italia)».