Linee guida unitarie (11.5.17)

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal


Care colleghe e cari colleghi,
l’11 aprile 2017 è stato sottoscritto il contratto nazionale integrativo sulla mobilità del personale della scuola per l’a.s. 2017/2018 che costituisce un primo concreto risultato dopo l’intesa firmata a Palazzo Vidoni tra Governo e sindacati. Infatti, ritorna a pieno titolo nell’alveo della contrattazione la mobilità del personale sulla quale la legge 107, con un’evidente invasione di campo, era pesantemente intervenuta, compromettendo la trasparenza e la regolarità delle relative operazioni.
Molte sono le novità previste dal CCNI rispetto allo scorso anno: viene ripristinato il trasferimento su scuola; aumentano le province richiedibili; viene superato il vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione per i neo immessi in ruolo in altra provincia; viene equiparato il punteggio del servizio svolto prima dell’assunzione in ruolo con quello di ruolo; le unioni civili vengono equiparate in termini di punteggio alle famiglie tradizionali.
Viene inoltre semplificata tutta la procedura con la riduzione da otto a due delle fasi del trasferimento e l’unificazione del numero delle preferenze esprimibili per tutti gli ordini di scuola.
Ulteriore aspetto innovativo della mobilità per l’a.s. 2017/2018 è rappresentato dal successivo CCNI sottoscritto tra il MIUR e le OO.SS. sul passaggio dei docenti da ambito a scuola che assicura procedure imparziali, definendo regole certe e stabilite a livello nazionale, collega l’individuazione dei requisiti al fabbisogno del PTOF di istituto e valorizza il ruolo del collegio dei docenti. Afferma un principio di trasparenza con la pubblicazione degli avvisi prima che si conoscano gli esiti dei movimenti. Per questa via si esclude ogni interferenza estranea al PTOF.
Al fine di supportare il lavoro delle scuole, le OO.SS. firmatarie del CCNI mettono a disposizione dei dirigenti scolastici, delle RSU e dei collegi dei docenti alcuni strumenti di lavoro relativi alle procedure da seguire.
Si tratta di sintetiche linee guida sugli aspetti più rilevanti del Contratto accompagnate da un fac simile di delibera del collegio di docenti.
L’occasione è utile per ribadire il nostro forte impegno a creare le condizioni per un rinnovo del Ccnl che ridia soggettività e valore al lavoro di docenti, dirigenti, educatori e Ata, liberi la contrattazione da lacci e lacciuoli introdotti a vario titolo dal legislatore in 10 anni di mancato rinnovo e devolva interamente al Ccnl materie come l’organizzazione del lavoro, la formazione, il bonus premiale, la valutazione dei dirigenti e la mobilità.
Fiduciosi che il CCNI contribuisca a restituire serenità a tutti i soggetti coinvolti nella procedura di assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole inviamo l’augurio di buon lavoro.

I segretari generali
Francesco Sinopoli
Lena Gissi
Pino Turi
Elvira Serafini


I punti cardine del CCNI

Il CCNI sul passaggio da ambito a scuola è molto importante perché:

  • risolve, in coerenza con l’accordo sottoscritto a palazzo Vidoni tra governo e confederazioni, criticità e aspetti controversi della legge 107 attraverso la negoziazione
  • promuove collegialità delle scelte e partecipazione
  • assicura regole chiare e correttezza di procedure
  • rispetta il principio costituzionale dell’imparzialità dell’azione amministrativa
  • valorizza il ruolo del collegio dei docenti nell’esercizio pieno della autonomia scolastica.
  • non vi sono da individuare “criteri”, ma “requisiti” (titoli ed esperienze professionali) all’interno di un ventaglio che è lo stesso Contratto a indicare. I requisiti sono scelti dal Collegio docenti, su proposta del Dirigente scolastico, tramite delibera specifica, fra quelli contenuti nell’Allegato A del CCNI. Il Collegio docenti ne può scegliere fino a sei (da uno a sei). Non è previsto alcun tipo di colloquio, è pertanto valorizzato il protagonismo collegiale.
  1. Si segnala l’opportunità di limitarsi alla individuazione di pochi requisiti per rendere maggiormente esplicite le priorità su cui la scuola ha impostato il suo PTOF e il suo PDM.
  2. Nella medesima delibera il Collegio individua i criteri oggettivi che saranno pubblicati nell’avviso rivolto ai docenti che aspirano ad essere assegnati alla scuola e che saranno alla base dell’esame comparativo dei requisiti dei candidati da parte del Dirigente scolastico.
  3. Si suggerisce che i criteri oggettivi per l’esame comparativo indichino la prevalenza della candidatura con il maggior numero di requisiti e, in caso di parità di numero di requisiti, la prevalenza del punteggio di mobilità (per i docenti trasferiti su ambito) o di graduatoria di merito/esaurimento (per i docenti neo immessi in ruolo). Il punteggio è comprensivo sia dell’esperienza professionale maturata sia dei titoli culturali o accademici; è inoltre già disponibile e verificato dall’amministrazione.
  4. Nel caso in cui il Collegio, su proposta del Dirigente, alla luce dei contenuti e degli obiettivi del PTOF e del piano di miglioramento ritenga che non si ravvisi la necessità di disporre di personale in possesso di peculiari e specifici titoli e/o requisiti di esperienza professionale, deliberando di conseguenza in tal senso, il Dirigente scolastico procede alla pubblicazione di un avviso con cui comunica che l’individuazione del candidato avverrà in base al maggior punteggio nelle operazioni di mobilità.

È indispensabile sottolineare che, in caso di mancata espressione da parte del collegio regolarmente convocato, per rifiuto pregiudiziale a deliberare, il Dirigente ai sensi di quanto prevede il CCNI è legittimato a procedere autonomamente.

  1. Al fine di evitare ripetute riunioni del Collegio docenti nelle scuole dove insistono diversi gradi di scuola (Istituti Comprensivi) con tempistiche diverse per la mobilità, come precisato nella nota MIUR 16977 del 19 aprile 2017 e successive integrazioni, è consigliabile adottare un’unica delibera.
  2. In questo quadro la RSU può svolgere un ruolo importante anche attraverso il coinvolgimento dei colleghi prima del collegio, convocando una apposita assemblea sindacale. Nel caso di RSU docente il suo contributo si realizza anche nella partecipazione diretta all’organo collegiale.

Ricordiamo peraltro che la RSU ha diritto all’informativa sugli organici e sui posti vacanti sia prima che dopo i trasferimenti.

Sequenza operativa

  1. Il Dirigente Scolastico, definita la pianta organica e verificate le diverse disponibilità, convoca il Collegio docenti (convocazione eventualmente preceduta da riunioni per dipartimenti/settori) almeno 20 giorni prima della pubblicazione dei movimenti secondo le scadenze previste dal MIUR
  2. Il Collegio docenti, preso atto della proposta avanzata dal Dirigente Scolastico, la discute nel merito, valuta eventuali integrazioni e/o proposte alternative e delibera sia rispetto alla tipologia che rispetto al numero dei requisiti da pubblicare nel successivo avviso. La delibera indica anche il criterio oggettivo che il DS utilizzerà per la comparazione dei requisiti in presenza di più docenti che hanno fatto domanda alla scuola e sono in possesso di pari numero di requisiti.

3 La delibera va assunta entro 7 giorni dalla prima convocazione nel caso in cui il collegio dei docenti deliberi un aggiornamento

  1. Il Dirigente Scolastico, in attuazione della delibera del Collegio docenti (ai sensi sia dell’art. 25 c. 2 del D.lgs 165/01 che dell’art. 16 c. 2 del DPR 275/99) pubblica l’avviso, come previsto dalla tempistica indicata dal MIUR, almeno 10 giorni prima della pubblicazione dei movimenti relativi a quel grado di scuola. L’avviso dovrà riguardare i posti disponibili nella scuola e dovrà indicare non solo il numero e la tipologia degli stessi, ma anche i requisiti e i criteri oggettivi deliberati per l’eventuale comparazione degli stessi in presenza di più domande.
  2. Qualora, a seguito della pubblicazione dei movimenti e tenendo conto anche delle operazioni prioritarie di competenza degli USP nei confronti dei docenti aventi diritto alle precedenze di cui all’art. 13 del CCNI sulla mobilità, si dovesse modificare la disponibilità dei posti inizialmente previsti, il Dirigente Scolastico aggiornerà tempestivamente l’avviso. In presenza di un numero maggiore o minore di posti disponibili della stessa tipologia già prevista, il Dirigente Scolastico provvederà ad aggiornare solo il numero. In caso, invece, di nuove disponibilità non previste inizialmente, il DS procede eventualmente a riattivare le procedure di cui ai precedenti punti 1 e 2, purché non siano ancora terminate le attività didattiche (30 giugno). Qualora i tempi non rendessero possibile riattivare le procedure, l’assegnazione dei docenti su queste ulteriori e diverse disponibilità avverrà a cura dell’USP competente sulla base del punteggio della mobilità.
  3. Entro la scadenza unica indicata dal MIUR, e sulla base dell’esame comparativo dei requisiti fatto in base al criterio oggettivo sarà indicato nella delibera del Collegio docenti, i Dirigenti Scolastici individuano il docente al quale avanzare la proposta di passaggio alla scuola. Solo in presenza di rifiuto da parte del docente utilmente collocato, o in caso di accettazione di assegnazione in altra scuola da parte dello stesso, il Dirigente Scolastico procederà a formulare la proposta al docente che segue.

Roma, 11 maggio 2017

 

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