Consolidati 15 mila posti: un passo verso la stabilizzazione del sistema

da Tuttoscuola

Consolidati 15 mila posti: un passo verso la stabilizzazione del sistema

Ottenuto finalmente l’ok per la stabilizzazione in organico di 15.100 posti (non i 25 mila come attesi dalla legge di stabilità 2017), il Ministero ha proceduto a definire il nuovo organico di diritto per tutti i gradi di scuola e per il sostegno.

Dei 30.262 posti articolati in spezzoni di cattedra di scuola secondaria che ancora quest’anno funzionavano in organico di fatto ne sono stati stabilizzati 11.500 (38%), cioè poco più di un terzo; ne sono rimasti da stabilizzare quasi 19 mila.

Se fossero stati autorizzati anche quei 20mila posti per accorpare gli spezzoni di cattedra di cui aveva parlato più volte la ministra Fedeli, sarebbe rimasto da stabilizzare un terzo degli spezzoni di cattedra, riducendo sensibilmente l’instabilità di questi settori.

La strada della stabilizzazione è comunque avviata; se quello di quest’anno non è stato un una tantum, forse si potrà replicare con gradualità nei prossimi anni, anche perché dai primi dati confermati dal Ministero gli spezzoni di cattedra l’anno prossimo non dovrebbero aumentare e, quindi, dovrebbe essere più facile consolidare gli esistenti.

Per gli altri 3.600 posti stabilizzati per il sostegno la questione però è diversa, sia perché la percentuale dei posti stabilizzati è stata molto bassa sia perché i posti di sostegno in deroga, vista la tendenza in atto, negli anni prossimi aumenteranno in quantità superiore alla quota dei posti stabilizzati.

Attualmente i posti di sostegno in deroga sono 41.021 ma ne sono stati stabilizzati in organico di diritto soltanto 3.600 (8,8%), lasciandone in deroga non stabilizzati circa 37.400.

Poiché con tutta probabilità anche nei prossimi mesi quei posti di sostegno in deroga tenderanno ad aumentare al ritmo di 7-9 mila unità all’anno, sarà necessario un piano di stabilizzazione che dia risposta al diritto degli alunni con disabilità.

Quei 15.100 posti stabilizzati (11.500 comuni e 3.600 di sostegno) sono comunque risorse preziose, in quanto offrono altrettante opportunità aggiuntive per i trasferimenti e per le immissioni in ruolo.

E, proprio per questo, non è secondario sapere dove sono stati assegnati. Vediamolo nella notizia successiva.