da Il Sole 24 Ore
Richieste dal 17 luglio per il bonus asilo nido da mille euro
di Matteo Prioschi
La nota delle Entrate
Con la circolare 88/2017, l’Inps ha fornito le istruzioni operative per richiedere il contributo, introdotto dalla legge di bilancio 2017, che prevede l’erogazione fino a mille euro all’anno, in undici rate mensili da 90,91 euro ciascuna, al fine di coprire in tutto o in parte la rata dell’asilo nido pubblico o privato, oppure per introdurreforme di supporto presso l’abitazione in favore di bambini che non possono frequentare l’asilo a causa di una grave patologia cronica.
Il diritto al bonus per i bambini nati o adottati vale dal 1° gennaio 2016, ma il contributo copre le spese sostenute dal 2017 e verrà erogato fino a esaurimento fondi (144 milioni di euro per quest’anno). La domanda potrà essere presentata solo tramite il sito internet o il contact center telefonico dell’Inps o attraverso i patronati. Nella richiesta si dovrà indicare se si sceglie l’opzione asilo nido o quella delle spese per l’assistenza a casa.
Nel primo caso il richiedente deve obbligatoriamente essere il genitore che paga la retta, onere che deve essere dimostrato indicando la relativa documentazione (per esempio bollettino bancario o postale, trattenuta in busta paga, ricevuta di pagamento). Si potranno incassare le 11 mensilità se il bambino nel 2017 ha già frequentato l’asilo nella prima parte dell’anno e continuerà a farlo da settembre in poi. Se, invece, la frequenza è limitata all’anno scolastico che sta per terminare o quello che inizierà , si riceveranno solo le relative mensilità .
Se il bambino frequenterà l’asilo da settembre, la domanda potrà essere presentata solo a fronte di prova dell’avvenuta iscrizione e del pagamento di almeno una retta. In tutti i casi le ricevute dovranno essere allegate entro la fine del mese di riferimento e comunque entro quest’anno.
Se la retta è di importo inferiore a 90,91 euro, verrà corrisposta la somma effettivamente spesa. Per i mesi già pagati, verranno riconosciuti gli arretrati.
Se, invece, si richiede il contributo per forme di supporto a casa, il genitore deve coabitare con il figlio e avere dimora abituale nello stesso comune. In questo caso il diritto al contributo nasce a fronte di una dichiarazione del pediatra che attesti una grave patologia cronica con conseguente impossibilità di frequentare l’asilo. L’impossibilità deve derivare dal fattore biologico e non per aspetti organizzativi della struttura che dovrebbe accogliere il bambino. In questa ipotesi non è prevista la presentazione di giustificativi di spesa e l’importo sarà pagato in unica soluzione.