Sciopero e manifestazione 25 maggio: il DS, lo sceriffo gentile

da Tuttoscuola

Sciopero e manifestazione 25 maggio: il DS, lo sceriffo gentile

Gli organizzatori della manifestazione nazionale dei dirigenti scolastici di ieri parlano – a ragione – di grande successo dell’iniziativa: a Roma in piazza San Cosimato a lato del Miur c’erano circa 3 mila dirigenti e in piazza Montecitorio oltre 300, senza contare le altre adesioni in tutta Italia.

Si può ritenere che in un modo o nell’altro almeno la metà della dirigenza scolastica abbia aderito alla protesta: un risultato forse unico nella storia dei capi d’istituto che fa capire come le rivendicazioni dei dirigenti scolastici (mille responsabilità, poco potere e retribuzione lontanissima dai livelli retributivi dell’altra dirigenza pubblica) siano unanimemente condivise per l’oggettiva fondatezza che le caratterizza.

I 3 mila DS di piazza San Cosimato non hanno manifestato – non si sa perché – davanti al Miur come fanno da sempre tutti quelli che protestano anche per rivendicazioni minimali.

Gli organizzatori, a un certo punto, hanno invitato i manifestanti a lasciare libera la parte alta della piazza per non intralciare i lavori del locale mercato rionale.

Molti dirigenti con cellulari e iphon erano in contatto con le loro scuole per il controllo quotidiano delle usuali problematiche organizzative e gestionali.

Non sono mancati slogan e battimani durante gli interventi dei relatori: basta! e vergogna! Le parole scandite con maggior frequenza con toni decisi ma composti.

Abituati a vedere manifestazioni e cortei spesso scomposti con slanci anche aggressivi, ha un po’ sorpreso il modo composto, fermo e civile dei DS manifestanti.

Difficile dire che questo paghi.

Il mondo politico spesso è più sensibile alla quantità e al modo di chi protesta.

I telegiornali nazionali della sera – con esclusione del TG3 – non hanno nemmeno fatto cenno all’evento. Spesso hanno più visibilità manifestanti sgarrupati che protestano con fischietti e bandiere davanti al Miur.