La nomina degli insegnanti spetta al Miur

da Il Sole 24 Ore

La nomina degli insegnanti spetta al Miur

di Laura Virli

Nuove modalità di selezione; debutto dell’organico potenziato; regole ad hoc su retribuzioni e aumenti stipendiali: il Dlgs sulle scuole all’estero apporta modifiche di peso al capitolo personale.

Organico potenziato

Debutta anche all’estero l’organico potenziato. La vera novità è che il contingente passerà dalle attuali 624 a 674 unità comprensive, per la prima volta, anche di docenti di sostegno, laddove ve ne sia la necessità, e di posti di potenziamento.

Si tratta di 50 ulteriori insegnanti che dovranno garantire l’attuazione degli obiettivi strategici individuati dalla legge 107, anche con riferimento alle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni.

In aggiunta, sarà molto più facile assumere insegnanti con contratti locali, il che comporterà notevoli risparmi e meno burocrazia.

La selezione dei docenti

Dal prossimo anno la selezione delle figure professionali da destinare all’estero cambia radicalmente.

Per la prima volta, infatti, la competenza per la selezione e la destinazione di tale personale passerà dal Maeci (ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale) al Miur.

La selezione sarà effettuata sulla base di nuovi requisiti culturali e professionali individuati, in questo caso, in sinergia tra Miur e Maeci.

Tali requisiti dovranno garantire la qualità del sistema della formazione italiana nel mondo; pertanto saranno richiesti titoli specifici fra cui quelli linguistici, con particolare riferimento all’insegnamento della lingua italiana come lingua seconda o lingua straniera (italiano L2 e LS).

Viene anche aumentato il perido di mandato all’estero dagli attuali nove anni a dodici anni, divisi in due periodi di sei anni consecutivi ciascuno, separati da almeno sei anni scolastici di effettivo servizio nel territorio nazionale (si veda il pezzo in alto). Questo per assicurare, da un lato un’adeguata continuità didattica, dall’altro per evitare un eccessivo distacco dalla realtà italiana: il personale inviato dall’Italia deve restare espressione del nostro Paese.

Sempre in stretta collaborazione, i due dicasteri, quello di viale Trastevere e la Farnesina, determineranno gli obiettivi, le modalità e i criteri per la valutazione dell’offerta formativa e per la formazione.

Quest’ultima diventerà obbligatoria secondo le priorità e i principi di cui alla legge 107/2015 e dovrà essere svolta sia in servizio nelle sedi di destinazione, che «prima della partenza» nel territorio nazionale.

Il trattamento

Le regole previste per il trattamento economico all’estero del personale Maeci si estenderanno anche al personale della scuola all’estero.Tra le maggiori innovazioni ci saranno l’estensione al personale della scuola dell’indennità di richiamo alla fine del servizio all’estero; il rimborso integrale del viaggio di congedo; il contributo forfettario (e non a piè di lista) per le spese di trasloco; l’indennità per spese di abitazione; la possibilità di usufruire senza decurtazioni dell’indennità di servizio all’estero di alloggi in disponibilità dell’amministrazione; la rimodulazione delle aggiunte per situazioni di famiglia.