Vaccini a scuola, ecco la bozza di decreto

da Il Sole 24 Ore

Vaccini a scuola, ecco la bozza di decreto

di Barbara Gobbi

Dodici vaccinazioni, da settembre, diventeranno obbligatorie e gratuite per tutti i bambini e ragazzi da zero a 16 anni. Le famiglie che non si adegueranno troveranno chiuse le porte di asili nido e materne, per cui l’obbligo vaccinale diventa requisito d’accesso. Mentre, a partire dalle scuole elementari, in caso di mancata osservanza dell’obbligo, genitori e tutori dovranno pagare multe tra 500 e 7.500 euro. Non solo: chi continuerà a ignorare il calendario vaccinale, sarà segnalato dall’azienda sanitaria locale alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni «per gli eventuali adempimenti di competenza».

La bozza di decreto legge recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” – varato dal Consiglio dei ministri il 19 maggio scorso, e che approderà con ogni probabilità solo il 7 giugno in Gazzetta ufficiale, dopo la firma del Presidente della Repubblica – ripercorre i contenuti annunciati nei giorni scorsi dal premier Paolo Gentiloni. Spetterà poi all’iter parlamentare – il testo che qui siamo in grado di anticipare dovrebbe essere incardinato lunedì 12 giugno dalla commissione Igiene e Sanità del Senato – entrare nei dettagli. Soprattutto delle modalità organizzative: ritardi e carenze in asl e regioni, ma anche i nuovi adempimenti per le scuole, imporranno un rodaggio attento e puntuale. Intanto, i tempi stringono per le 12 vaccinazioni su cui la ministra della salute Beatrice Lorenzin ha chiesto e ottenuto l’obbligatorietà a scuola: a) anti-poliomielitica; b) anti-difterica; c) anti-tetanica; d) anti-epatite B; e) anti-pertosse; f) anti Haemophilusinfluenzae tipo B; g) anti-meningococcica B; h) anti-meningococcica C; i) anti-morbillo; j) anti-rosolia; k) anti-parotite; l) anti-varicella

Il calendario si preannuncia serrato. Entro il 10 settembre, i dirigenti scolastici dovranno chiedere ai genitori la documentazione che comprovi le avvenute vaccinazioni, ovvero l’esonero – possibile solo in caso di accertato e certificato pericolo per la salute del bambino – l’omissione o il differimento delle vaccinazioni. Andranno certificati alla scuola anche gli appuntamenti già fissati con la asl, che dal canto suo dovrà garantire la vaccinazione entro la fine dell’anno scolastico.
Solo in caso di autocertificazione – ma su questo aspetto la bozza di decreto non è del tutto chiara – la documentazione che comprovi l’avvenuta vaccinazione potrà essere presentata, per il prossimo anno scolastico, entro il 10 marzo 2018. Una disposizione transitoria, pensata per dare una boccata d’ossigeno a famiglie e presidi.
A regime, trascorsi dieci giorni dal termine per la presentazione dei documenti, i presidi allerteranno la asl, che avvierà l’iter di sanzioni e segnalazioni. Evitabili, va sottolineato, dalle famiglie che si adegueranno tempestivamente all’obbligo. E spetterà sempre alle scuole inserire i minori non vaccinabili per motivi di salute, in classi a immunizzazione totale; sempre i presidi sono chiamati a indicare alle asl, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi in cui siano presenti più di due alunni non vaccinati.
Un meccanismo complesso, che andrà spiegato: dal 1° luglio al ministero della Salute sono infatti affidate «iniziative di comunicazione e informazione» sul decreto. Per la formazione ad hoc di docenti e alunni il provvedimento autorizza poi la spesa di 200mila euro nel 2017: andranno a supportare corsi su prevenzione sanitaria e vaccinazioni, che coinvolgeranno le associazioni di genitori. A partire dal 2018 queste iniziative saranno finanziate con la metà degli introiti frutto delle multe comminate alle famiglie inadempienti.