Graduatorie d’istituto, troppo lavoro per le segreterie: solo sei giorni per esaminare le pratiche

da La Tecnica della Scuola

Graduatorie d’istituto, troppo lavoro per le segreterie: solo sei giorni per esaminare le pratiche

L’aggiornamento delle graduatorie d’istituto del personale docente ed educativo per il triennio scolastico 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020, sta creando e creerà non pochi problemi alle scuole.

Infatti, come lamentato più volte, a destare problemi è la data di scadenza delle domande, che il Ministero ha fissato per il prossimo 30 giugno, che ha portato alle proteste dei docenti che devono effettuare la domanda, ma anche appunto degli assistenti amministrativi che dovranno lavorare oltremisura.

I sindacati confederali, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal hanno inviato a tal proposito una richiesta d’incontro urgente per affrontare proprio le criticità derivanti dal rinnovo delle graduatorie d’istituto.

I sindacati vogliono far notare all’Amministrazione il tempo esiguo delle operazioni, specie dal punto di vista delle segreterie scolastiche, che avranno tempo per esaminare le pratiche dal 24 al 30 giugno, solo sei giorni.

E se già i tempi sono molto stretti, bisogna considerare il periodo dell’anno, ovvero giugno, in cui le segreterie sono abbastanza affaccendate con gli Esami di Stato,  che richiedono già una mole di lavoro e di precisione non indifferente.

Inoltre, fanno notare i sindacati, le domande di aggiornamento saranno spedite per posta e quindi, potrebbero arrivare in ritardo aumentando la corsa contro il tempo del personale amministrativo.

Il Miur, si legge sul sito Flc Cgil, che ha preso fin troppo tempo a causa della discussione sulla modifica dei titoli, come anche per le nuove certificazioni informatiche, prima di indire il bando per il rinnovo non può pensare di recuperare il tempo perduto a carico delle scuole e degliassistenti amministrativi. I quali, peraltro – è bene ricordare – non possono neppure essere sostituiti in caso di assenza.

Per cui, è necessario un ripensamento delle date, a parere dei sindacati, o al massimo una proroga.