Tra panico e cattive abitudini: quando la Maturità nuoce alla salute

da Tuttoscuola

Tra panico e cattive abitudini: quando la Maturità nuoce alla salute

Nemmeno a dirlo, lo stato d’animo prevalente nei maturandi è la preoccupazione: il 40% degli intervistati ammette che il pensiero di dover affrontare l’esame gli genera ansia. Ma 1 su 10 è addirittura terrorizzato. Il 29%, invece, alterna il panico a momenti di ottimismo. Solo il 13% si dichiara sereno. E una quota minima (2%) si dice persino entusiasta. Ma forse nell’immediata vigilia cambieranno idea anche loro. È quanto emerge da una web survey di Skuola.net su 1600 maturandi, che ha chiesto loro come stanno vivendo le ore immediatamente precedenti l’inizio delle prove.

La conseguenza di tanto stress è che il 30% dei ragazzi non sta riuscendo a trovare la giusta concentrazione per ripassare. Il 20% si sente – complice anche il caldo – stanco, affaticato, sempre assonnato. Il 19% non ci gira attorno e confessa di essere stressato e nervoso. Il 15% di credere di non farcela a superare l’ostacolo. Il 9%, infine, lamenta difficoltà nel memorizzare le nozioni. Solo il 7% per ora, dice di non avere problemi legati all’esame.

 “È normale che la maggior parte dei ragazzi sotto esame di maturità provi ansia e preoccupazione – dice Maura Manca, psicoterapeuta e direttore dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza – La maturità per loro rappresenta tutte le loro paure più grandi: di non farcela, di deludere se stessi e i genitori, di fare una brutta figura, della valutazione, di fallire dopo tutte le fatiche degli anni passati e del confronto con chi non li conosce”.

Ma qual è la fonte di tanta paura? È la memoria l’indiziata numero uno: 1 studente su 3 – il 33% – teme proprio di dimenticare tutto quello che ha studiato nel momento esatto in cui si siederà al banco. Abbastanza simile il pensiero di un altro 30% che vorrebbe evitare di bloccarsi e di non riuscire a esprimersi quando si troverà di fronte alla commissione. Per il 9%, invece, lo scenario peggiore sarebbe arrivare preparati e carichi ma poi trovare argomenti fuori programma. E per il 5% di essere trattato male dai professori o di essere giudicato in maniera ingiusta.

 “La paura – prosegue Maura Manca – è un’emozione che si autoalimenta ed è per questo che i ragazzi, via via che si avvicina l’esame, si sentono sempre più deconcentrati, stressati, e affaticati. Questo però rischia di andare ad inficiare l’apprendimento stesso e il livello di memorizzazione, quando si prova la paura il corpo va in allarme; diventa perciò fondamentale riuscire a gestire tali sensazioni. Più si pensa al giorno della maturità più si rischia di andare a compromettere tutti questi giorni di studio. Bisogna concentrarsi esclusivamente su quello che si sta facendo, pensare unicamente al ripasso e all’organizzazione dello studio, senza badare ai risultati”.

Un invito che molti maturandi non stanno mettendo in pratica. In tanti, infatti, in questi giorni stanno assumendo uno stile di vita non proprio ideale. Per scaricare la tensione, il 18% dei ragazzi intervistati si limita a mangiarsi le unghie o a stuzzicarsi la pelle. Ma il 37% va ben oltre: il 13% ha iniziato a fumare o ha aumentato il numero di sigarette giornaliere, il 12% perde preziose ore di sonno per ripassare, 1 su 10 sta bevendo molto caffè e il 2% sta provando a mantenere i ritmi alti con gli energy drink.

“È importante mantenere un certo equilibrio – conclude la Manca – senza cambiare drasticamente le proprie abitudini; il corpo e la mente sono abituati a lavorare in un certo modo, cambiarlo improvvisamente sarebbe controproducente”. Per fortuna, però, 1 maturando su 3 sembra averlo capito e dice di non essere arrivato a un punto di stress tale da aver modificato le proprie abitudini.