Tanto lavoro per i dirigenti scolastici tra esami e nuovi organici

da La Tecnica della Scuola

Tanto lavoro per i dirigenti scolastici tra esami e nuovi organici

Tempo non solo di esami, per i presidi, assieme ai vicepresidi
Perché si tratta di verificare e determinare i fondamentali per garantire il prossimo anno scolastico.
Penso qui, tanto per farmi capire, alla assegnazione delle classi alle aule, sapendo la loro capienza massima. La conseguenza, per la mia scuola, è evidente: sulla base della diversa capienza, si tratterà poi di decidere in fretta, viste le tante richieste di iscrizione, se accoglierne qualcuna. Oppure se comunicare il diniego.
Nel mio liceo i numeri dicono tutto: 84 classi autorizzate, per 2170 studenti, anche con un accorpamento di classi da completare, coinvolgendo docenti, studenti e genitori.
Poi, ci sono le cattedre da costruire. Sapendo del valore della “continuità didattica”, ma, prima ancora, che la continuità è funzionale anzitutto agli studenti.
Cattedre da costruire, dunque.
Ogni anno, a questo scopo, raccolgo appunti, richieste, osservazioni. Sempre per iscritto, mai per flatus vocis.
Anzitutto, faccio in modo di capire come stanno le cose, per garantire i docenti nel loro servizio. Eppoi, perché non si faccia strada l’idea che sono i genitori e gli studenti che si scelgono i docenti.
In tutte le scuole, lo sappiamo bene, vale la reputazione, cioè il passa parola. E tutti si formano una opinione sui docenti bravi, e su quelli da evitare.
Rispetto alle tante parole, non si accettano mai giudizi a scatola chiusa. Ma se sono supportati da evidenze, credo sia sempre giusto arrivare anche a rompere, se il caso, la continuità didattica.
Quale il criterio fondamentale, che mi è capitato più volte di ribadire all’interno del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto? L’equilibrio tra e nei consigli di classe.
Al di lá dei criteri, oltre i formalismi, questa è la sostanza.
Per ovvie ragioni di equità e di pari opportunità.
Anche durante gli esami, per i presidi e per i vicepresidi, il pensiero corre dunque a queste e ad altre questioni. Sperando di risolverle il prima possibile. Pensiamo solo all’interfaccia con chi è stato incaricato per l’orario, con chi coordina i corsi di recupero estivi e con la dsga per gli aspetti logistici. Non solo: pensiamo ai mille colloqui richiesti dai genitori per i più svariati motivi. Anche solo per avere qualcuno disposto ad ascoltare.
Perché sperando? Per poter ritagliarsi un po’ di sane ferie.
Ma si sa che i presidi ed i propri collaboratori di ferie ne fanno pochine. Una contraddizione che si fa finta di non vedere, nel marasma del mondo della scuola.