Prove Invalsi: niente inglese per il 2° anno delle scuole superiori

da Tuttoscuola

Prove Invalsi: niente inglese per il 2° anno delle scuole superiori 

Presentazione del Rapporto Nazionale sulle prove Invalsi 2017 nella Sala della Comunicazione al Miur gremita come non mai con persone in piedi. Presenti esperti, direttori generali degli USR, dirigenti scolastici e rappresentanti, a vario titolo, del mondo della scuola; una presenza che testimonia l’interesse e l’importanza delle prove di rilevazione degli apprendimenti, considerate ormai (e giustamente) un momento significativo e indispensabile del sistema di valutazione.

Al termine delle relazioni che hanno occupato l’intera mattinata, sono stati numerosi gli interventi per chiedere delucidazioni e approfondimenti o per portare testimonianze di esperienze.

Una domanda ha riguardato il futuro delle prove per gli studenti del 2° anno delle superiori che, dal prossimo anno, come previsto per gli alunni del 3° anno della secondaria di I grado, si svolgeranno al computer anziché nella tradizionale modalità di impiego del cartaceo.

È stato chiesto se e quando per questi studenti del 2° anno delle superiori verrà incluso nelle prove anche l’inglese, oltre a italiano e matematica.

Roberto Ricci per l’Invalsi ha risposto che l’estensione dell’inglese alle prove è allo studio, ma è da escludere, per la complessità della predisposizione, che possa essere inserita già dall’anno prossimo.

Una seconda parte della stessa domanda ha riguardato, sempre per gli studenti del 2° anno delle superiori, la mancanza di una qualsiasi forma di ricaduta degli esiti delle prove.

Infatti, mentre la partecipazione alle prove e le prestazioni conseguite da parte degli alunni del primo ciclo e degli studenti della maturità lasciano traccia rispettivamente nella certificazione delle competenze e nel curriculum dei diplomati, per gli studenti del 2° anno delle superiori non è previsto un incentivo o un deterrente che possa motivare maggiormente la partecipazione e riduca il boicottaggio alle prove.

Il direttore generale per gli ordinamenti, Carmela Palumbo, dopo aver convenuto che in effetti le disposizioni sono carenti in proposito, ha risposto che porrà allo studio una soluzione che possa colmare il limite rappresentato.

Ricordiamo che già dall’anno prossimo infatti ci saranno diversi cambiamenti che toccheranno le prove Invalsi. Tuttoscuola li ha approfonditi nella guida “Come cambiano le prove Invalsi”, scaricabile gratuitamente per gli iscritti a tuttoscuola.com cliccando qui.