Assunzioni, rebus graduatorie

da ItaliaOggi

Assunzioni, rebus graduatorie

Entro ferragosto assunti 52 mila docenti. Restano in organico di fatto altri 15 mila posti. Su alcune classi impossibile assumere: mancano candidati

Emanuela Micucci

Entro Ferragosto assunti 52 mila docenti. È la promessa del ministro dell’istruzione Valeria Fedeli per garantire un inizio del prossimo anno scolastico «ordinato» «dal primo giorno di scuola». Un cronoprogramma a tappe forzate per il Miur, partito 6 mesi fa e che ora ingrana l’acceleratore. «Quest’anno le assunzioni avverranno entro il 14 agosto», sottolinea il ministro, «con un mese di anticipo rispetto all’anno scorso, quando si conclusero il 15 settembre».

Si tratta di 52 mila contratti a tempo indeterminato con decorrenza dal 1° settembre «in modo anche da favorire la continuità didattica e del personale».

Per la scuola dell’infanzia si saranno 3.871 posti: 2.529 comuni e 1.342 di sostegno. Alla primaria le assunzioni saranno 10.376, di cui 5.482 sui posti comuni e 4.894 sul sostegno. Alle medie sono disponibili 13.356 posti comuni e 5.720 di sostegno per un totale di 19.076 assunzioni. I restanti 18.677 posti dovrebbero riguardare le superiori, ma per numeri più precisi occorre aspettare il 21 luglio, quando il Miur comunicherà i dati sui trasferimenti nella secondaria superiore.

Tutti i neoassunti dovranno scegliere l’ambito di destinazione e firmare il contratto nella prima settimana del mese. Tuttavia, le assunzioni quest’anno saranno meno di quelle programmate. E non tratterà di posti in più. Lo precisa la stessa Fedeli spiegando che i 52 mila posti di ruolo sono la somma dei 21 mila pensionamenti, cioè il normale turnover che da solo rappresenta la metà delle assunzioni, e dei 16mila posti ancora vacanti disponibili nell’organico di diritto. A questi vanno aggiunti altri 15.100 posti di organico di fatto trasformati in organico di diritto grazie all’intesa del 9 maggio con il Mef per l’attuazione della legge di Bilancio 2017.

In realtà l’ultima manovra prevedeva in origine 25 mila posti in più, indicati dal Miur come obiettivo perseguibile a fronte delle risorse disponibili. Ma poi il Mef il ha ridotti di un terzo, anche se in un primo momento si era detto disponibile per soli 9.600 posti. Si tratta, dunque, di 15.100 stabilizzazioni. «Non posti in più», precisano i sindacati, «ma quelli di cui le scuole non potrebbero mai fare a meno, pena l’impossibilità di svolgere l’ordinario servizio. Posti che ammontano, attualmente, a oltre 30 mila e dei quali, pertanto, se ne stabilizza la metà». Comunque, insiste Fedeli, le assunzioni «prima della Buona Scuola in media erano 24 mila l’anno», all’incirca la metà. Critica Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola: «Le assunzioni non saranno 52 mila semplicemente perché l’ultimo concorso non ha dato i risultati sperati e le graduatorie in molti casi sono vuote».

Il Miur, infatti, scorre le graduatorie per coprire posti vacanti e disponibili: il 50% delle assunzioni avviene scorrendo quelle dei concorsi banditi nel 2016 e il restante 50% scorrendo quelle ad esaurimento (Gae). Ma sempre più frequentemente le Gae sono esaurite, quindi «le assunzioni avvengono tutte tramite le graduatorie dei concorsi», osserva il ministro.

Tuttavia, alcune cattedre resteranno vuote per mancanza di docenti in graduatoria rispetto ai posti disponibili. Preoccupa soprattutto matematica, in particolare alle medie, ammette il ministro. Ma secondo un’elaborazione dell’Anief riguarda anche strumento musicale, tecnologia, spagnolo e alcuni insegnamenti tecnico pratici. Ci sono poi le nuovi classi di concorso. Come l’italiano per gli studenti stranieri, che secondo i dati Miur nel 207/18 alle medie ha appena 229 posti liberi in tutta Italia, di cui appena 10 a Roma, 19 a Milano, 20 in tutta la Sicilia.