«Chiediamo un decreto legge per riordinare l’intero quadro dei ruoli amministrativi nelle scuole»

da Il Sole 24 Ore

«Chiediamo un decreto legge per riordinare l’intero quadro dei ruoli amministrativi nelle scuole»

di Giorgio Germani*

L’Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche (Anquap), aderente alla Cida, intende porre all’attenzione delle istituzioni, della politica e delle amministrazioni centrali dello Stato, il tema dell’amministrazione delle istituzioni scolastiche ed educative; poco conosciuto, spesso dimenticato e/o maltrattato. Ne è testimonianza l’esclusione dell’argomento dalla recente riforma che va sotto il nome della “Buona scuola”.

Con l’autonomia in versione terzo millennio (di inizio 2000) e le rilevanti novità introdotte dalla riforma scolastica del 2015, le funzioni attribuite alle scuole su alunni, personale, risorse finanziarie e strumentali (e tanto altro ancora) sono aumentate, così come le attività degli uffici di segreteria. A fronte di ciò sono, purtroppo, diminuiti gli organici di oltre 46mila unità, il processo di digitalizzazione non avanza adeguatamente, mentre la complessità normativa e burocratica aumenta a dismisura. Le vacanze di posti per dirigenti e direttori sono elevate e alla loro copertura non si provvede adeguatamente (il 1° settembre 2017 1.700 istituzioni scolastiche si troveranno senza un Dsga di ruolo).

Dinanzi a questo scenario, dopo aver proclamato nello scorso mese di maggio un formale stato di agitazione, l’Anquap presenta una proposta di Decreto legge concernente “Misure urgenti in materia di servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari delle istituzioni scolastiche ed educative per assicurare il corretto avvio dell’anno scolastico 2017/2018”.

Le richieste
A nostro avviso il Dl, per il quale riteniamo sussistenti tutte le condizioni di necessità ed urgenza, dovrebbe avere i seguenti contenuti: incrementare l’organico di diritto del personale Ata di 5mila unità, con priorità per i profili professionali dei Dsga, degli assistenti amministrativi e tecnici; prevedere l’assunzione straordinaria di personale Ata su tutti i posti vacanti e disponibili; procedere alla reinternalizzazione dei servizi di pulizia e sorveglianza ed al superamento dei rapporti di Cococo. Al personale che svolge il lavoro alle dipendenze delle ditte appaltatrici ed a quello con rapporti di collaborazione deve essere offerta la possibilità di assunzione alle dipendenze dello Stato nelle istituzioni scolastiche;
autorizzare il concorso per l’assunzione dei Dsga su tutti i posti vacanti e disponibili a partire dal 2017/2018 e con proiezione nei due successivi. Al concorso debbono essere ammessi anche gli assistenti amministrativi che hanno svolto le funzioni direttive in questi anni. Il tentativo in corso di un emendamento da inserire nel Dl sulla prevenzione vaccinale (per sbloccare il concorso dei Dsga) rappresenta un passo avanti non del tutto soddisfacente, ma comunque apprezzabile; stabilire la presenza in ogni istituzione scolastica del dirigente e del direttore, a prescindere dal numero degli alunni; rivedere la disciplina delle supplenze del personale Ata, ripristinando quella presente nel regolamento del 2000 con la sola modifica di supplenze annuali anche con riferimento ai contratti a tempo determinato sui posti disponibili degli assistenti amministrativi; riscrivere le regole per la sostituzione del Dsga e fissare l’indennità di funzioni superiori nel differenziale tra lo stipendio tabellare iniziale del Dsga e quello dell’assistente amministrativo.

Tutte le proposte che precedono non sono rivendicazioni sindacali, pur legittime, ma misure che se adottate sarebbero oltremodo salutari per il buon andamento delle scuole. Se si creeranno le condizioni per un concreto esame delle proposte avanzate siamo disponibili per ogni utile confronto e approfondimento, anche sul versante della quantificazione dei costi e della loro possibile copertura. Se non con Dl si potrebbe provvedere, almeno in parte, con la legge di Bilancio 2018.

*presidente Anquap