Verso l’atto d’indirizzo per il rinnovo del CCNL: il nodo tra legge e contratto

da Tuttoscuola

Verso l’atto d’indirizzo per il rinnovo del CCNL: il nodo tra legge e contratto

Dopo l’incontro a livello politico al Miur, i commenti sindacali sul confronto per la predisposizione dell’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL sono stati tutti positivi, sia per il metodo seguito sia per il merito dei contenuti.

Non era mai capitato in passato che prima dell’emanazione da parte del Governo dell’atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto il ministero dell’istruzione prevedesse un incontro propedeutico con le rappresentanze sindacali per presentare – e in qualche modo concertare – i problemi più importanti per la prossima contrattazione.

In comunicati separati, i segretari generali dei principali sindacati hanno apprezzato il metodo del confronto preventivo e hanno valutato positivamente l’impianto dell’atto di indirizzo prospettato, pur non essendovi stati approfondimenti di dettaglio.

Se pur con toni diversi, Maddalena Gissi per la Cisl-Scuola, Francesco Sinopoli per la Flc-Cgil, Pino Turi per la Uil-Scuola ed Elvira Serafini per Snals-Confsal hanno fatto riferimento all’Accordo del 30 novembre scorso tra Governo e Sindacati Confederali per i rinnovi dei contratti pubblici, al fine di “ricondurre alla contrattazione tutti gli aspetti economici e normativi relativi alla gestione del rapporto di lavoro” (Gissi), “quali la  formazione in servizio e la mobilità territoriale e professionale” (Serafini), aprirsi alla “possibilità di un rapporto negoziale non irrigidito da indicazioni prescrittive” (Sinopoli), auspicando “un testo che non veti o divieti” (Turi).

Ricordiamo che l’Accordo del 30 novembre ha previsto l’impegno da parte del Governo “di rivedere gli ambiti di competenza della legge e della contrattazione, privilegiando la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro”.

Tutto facile, dunque? Giustificata la valutazione positiva da parte dei sindacati?

Attenzione, l’accordo del 30 novembre potrebbe anche invece diventare un ostacolo per l’avvio immediato del negoziato. Vediamo perché.