Prof a caccia di supplenze, sito del Miur in tilt: 150 domande al minuto

da Corriere della sera

Prof a caccia di supplenze, sito del Miur in tilt: 150 domande al minuto

di Valentina Santarpia

Centocinquanta domande al minuto: e così il sito del ministero dell’Istruzione rischiava di andare in tilt. È stato necessario modificare alcuni parametri per permettere il flusso impressionante di domande in arrivo per compilare il cosidetto modello B, che permette al supplente di indicare le scuole dove si ambisce a fare una supplenza nei prossimi tre anni. «Ora dovrebbe funzionare tutto regolarmente», assicurano dal Miur. «Il problema è stato già risolto», ha confermato la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. «Stiamo lavorando h24 – ha aggiunto – per prevenire ogni minimo problema e intervenire subito. Il nostro obiettivo è far aprire tutte le scuole italiane in tempo». Ma il malumore tra i docenti è palpabile

Gli idonei

Sono circa 700 mila – un dato fortemente in aumento rispetto ai meno di 500 mila di tre anni fa – i docenti interessati a compilare quella domanda, che permetterà di avere una supplenza nel prossimo triennio, dal 2017 al 2019: si tratta di precari, per lo più, che lavorano da anni nelle scuole e che sono ancora inseriti nelle graduatorie di istituto; ma anche di neo laureati, che ambiscono a inserirsi nel mondo della scuola; e di diplomati magistrali, che grazie alle sentenze favorevoli dei tribunali amministrativi regionali hanno ottenuto il riconoscimento a insegnare. E poi ci sono gli «idonei fantasma», una categoria che ci tiene particolarmente alle supplenze, visto che si tratta di prof abilitati a tutti gli effetti, che hanno superato un concorso ma che, per i limiti imposti dal bando, non hanno avuto una cattedra. «Non mi fa entrare da ieri, non posso capire se la domanda è andata a buon fine, mai che si possano fare le cose con tranquillità. Anche una domanda si deve complicare», segnalava ieri Monia. «Il sito è bloccato», confermava Ignazio. «Io ho dovuto provare tante volte prima di riuscire. E mi hanno sbagliato i punteggi», conferma Federica Valentini, che segnala: «Stamattina, martedì, è di nuovo bloccato». Molti si sono rivolti al numero verde, cercando aiuti e chiarimenti. Altri hanno preferito rivolgersi ai sindacati, qualcuno ha chiamato la scuola capofila di riferimento per chiedere consigli su come muoversi, altri ancora hanno aspettato la notte per approfittare di un momento con meno traffico online.

Le scelte

Sono venti per la scuola media e superiore, dieci per la scuola dell’infanzia e primaria, le preferenze possibili, qualsiasi classe di concorso si inserisca. Di default il sistema fa comparire le scuole inserite tre anni fa, poi il docente può decidere se cambiare qualcosa. Nella domanda bisogna anche controllare che vengano inseriti tutti i propri titoli, per essere sicuri di essere correttamente candidati alla cattedra. E le supplenze fino a dieci giorni sono possibili solo per infanzia e primaria. Insomma, ci sono diversi aspetti da considerare, e quindi è inevitabile che il tempo trascorso a compilare la domanda per intero finisca per sovraccaricare il sistema.

Il (possibile) rinvio

Il Miur assicura: potrebbe anche slittare il termine, se necessario. «È quello che chiediamo – incalza Maddalena Gissi, segretaria della Cisl scuola -. C’è una struttura informatica programmata male per una quantità di domande sproporzionata: il problema è reale». Secondo Gissi, rischia di ripetersi lo stesso schema dell’algoritmo, che l’anno scorso ha creato diversi problemi (ed errori) nell’assegnazione dei trasferimenti. «E c’è il rischio che il sistema blocchi le assegnazioni provvisorie», spiega Gissi, «perché ci sono delle contraddizioni che non riconosce». Un’altra bomba sarebbe poi destinata ad esplodere a settembre: «Dal 30 agosto sarà possibile presentare le domande di supplenza per gli Ata, gli ausiliari tecnico-amministrativi: saranno più di un milione e mezzo». Allarme per la compilazione delle domande di supplenza anche alla Flc-Cgil: «Il problema esiste ed è enorme», dice il segretario Francesco Sinopoli. «Senz’altro nessuno si aspettava più di 700 mila domande per il rinnovo delle graduatorie di istituto – significative dello stato occupazionale del Paese – ma ciò non giustifica le enormi difficoltà che si stanno affrontando per la compilazione del modello B. Il sistema è completamente bloccato senza al ministero sappiano spiegarne le cause». La Cgil sta anche studiando possibili azioni di rivalsa, considerando che «sono danneggiati tutti: gli studenti, le famiglie, le segreterie delle scuole sovraccaricate di tutto il lavoro che il sistema informatico non riesce a svolgere e i precari che rischiano di subire penalizzazioni a causa di malfunzionamenti continui fino a pregiudicarne la stessa opportunità di lavorare». Ridimensiona Pino Turi (Uil): «Il sistema va in collasso per domande eccessive: non c’è nessuna rottura da riparare. C’è solo una carenza di previsione. Stiamo parlando di 700 mila domande, un evidente bisogno di trovare lavoro. Se la diagnosi è giusta basterebbe “contingentare” per regione, a partire da quelle con graduatorie esaurite». «Occorre – conclude il segretario generale – garantire un avvio ordinato dell’anno scolastico».