Astensione dalla compilazione del ‘portfolio’

Continua la protesta dei dirigenti scolastici italiani. Dopo la rinuncia alla ‘chiamata diretta’, i D.S incrociano le braccia e non compilano il ‘portfolio’ su cui saranno valutati. Non una contestazione della valutazione in sè, si legge nel documento sottoscritto, ma un atto di disobbedienza rispetto a un’ulteriore incombenza compilativa richiesta dal MIUR, di cui si contesta  metodo e merito. Un altro step di contestazione del quadro contrattuale-normativo vigente per cui si richiede la perequazione retributiva e la revisione delle responsabilità previste dal D.lsv 81 sulla sicurezza.


Alla Ministra Valeria Fedeli
ministra@istruzione.it
Ai Direttori UU.SS.RR.
e p.c. Alle OO.SS.
alle Associazioni di Categoria

Oggetto: Astensione dalla compilazione del Portfolio dei Dirigenti Scolastici

I sottoscritti Dirigenti Scolastici, avendo aderito alla mobilitazione proposta dalle OO.SS. e dalle Associazioni di Categoria (anche in attesa del rinnovo contrattuale), premesso che sono favorevoli
– alla formazione in servizio di ogni categoria di lavoratori della scuola, a partire dai dirigenti;
– alla valutazione, anche attraverso strumenti come il portfolio; premesso, altresì, che l’astensione non è una contestazione di questi ultimi, ma è una forma di protesta (a scarso impatto sugli utenti) che rientra nello stato di agitazione della categoria in atto;
si astengono dalla compilazione del Portfolio per le seguenti motivazioni:

  • Assenza di presupposti e di tempi adeguati per un sereno percorso valutativo teso al miglioramento (concentrazione di adempimenti entro lo stesso periodo, come, ad es. la revisione del RAV e del PdM, la valutazione dell’anno di prova dei neo-assunti, gli esami conclusivi del I e II ciclo, aggiornamento delle graduatorie di Istituto, acquisizione degli organici di diritto su piattaforma Sidi a funzionamento alterno, processo di valorizzazione del merito, progettazione PON, attuazione di percorsi ASL);
  • Mancanza di reali strumenti per un efficace governo del sistema scuola (depotenziamento della “chiamata diretta”, inadeguatezza giuridica del CCNL dei docenti in relazione anche alle novità introdotte dalla L. 107/2015, ritardi nell’assegnazione definitiva degli insegnanti alle scuole, ecc., assegnazioni di docenti di potenziamento non coerenti con i PdM);
  • Esiguità di risorse umane e finanziarie a supporto del miglioramento (carenza e/o e/o parziale adeguatezza del personale di segreteria anche alla luce delle continue e pressanti innovazioni specie nel versante della digitalizzazione);
  • Impossibilità di stabilire con certezza e precisione gli obiettivi e le priorità del RAV e le azioni di processo del PdM a causa dell’inesattezza e/o incongruenza dei dati forniti dal Miur/Invalsi a molte scuole;
  • Aggravio di incombenze di carattere burocratico (monitoraggi continui, reiterate richieste di dati già in possesso dell’Amministrazione, ecc.);
  • Responsabilità oggettive su questioni attinenti la sicurezza (ex D.Lgs 81/2008) al di fuori del controllo dei Dirigenti Scolastici.

Si evidenzia, inoltre, come questo processo di valutazione non tenga in adeguato conto tutta una serie di azioni del Dirigente Scolastico attinenti alla complessità anche relazionale del sistema scuola, rilevabili solo attraverso l’osservazione/valutazione in presenza dei membri del NEV.
Alla luce di quanto sopra esposto, si comunica la disponibilità a partecipare al processo di valutazione qualora si configuri come un percorso di supporto professionale e di valorizzazione delle caratteristiche peculiari del ruolo del Dirigente Scolastico e non sia relativo al solo Dirigente scolastico, ma a tutto il personale sia docente che ATA.

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