Test Invalsi, il pc può attendere

da ItaliaOggi

Test Invalsi, il pc può attendere

Nel 2018 prove miste per venire incontro alle scuole. Inglese, certificazione solo in III media

Emanuela Micucci

Prove Invalsi sul pc dal 2018? Il debutto sarà «misto»: somministrazione su computer o ancora cartacea. Questa, secondo quello che risulta ad ItaliaOggi, la soluzione trovata dall’Invalsi almeno per il 2018, per venire incontro alle numerose scuole che non hanno a disposizione tutta la strumentazione necessaria per la somministrazione informatizzata delle prove, che invece secondo il decreto legislativo 62/2017 attuativo delle delega sulla valutazione della Buona Scuola dal prossimo anno scolastico sarebbero computer based in III media e in II superiore. Tutto pronto invece per la nuova prova di certificazione della lingua inglese in III media, mentre per vederla anche alla primaria, così come stabilisce la riforma, bisognerà attendere. «Quest’anno è stato conclusivo di un ciclo», spiega il presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello. Perché dal prossimo anno «si effettueranno prove al computer» in III media e in II superiore, «ci sarà la separazione delle prove Invalsi in un altro momento rispetto all’esame di Stato» delle medie, debutterà la prova in inglese in III media.

In attesa delle altre novità previste dal decreto legislativo come la prova di inglese anche in V primaria e dal 2018/19 le prove all’ultimo anno delle superiori, al di fuori della maturità, ma come requisito per l’ammissione all’esame di Stato. La costruzione delle prove in inglese per la V primaria, la III media e la V superiore è stata avviata, testandola tra aprile e maggio, su un gruppo di studenti, mentre la scorsa settimana si è conclusa l’attività formativa per il primo ciclo.

Tuttavia, spiega il responsabile dell’area prove dell’Invalsi Roberto Ricci, il prossimo anno la prova di inglese ci sarà solo in III media. «Per la primaria la difficoltà è l’aggancio con le Indicazioni nazionali. Lavoriamo per realizzarla, ma ci vorrà del tempo per somministrarla». Effettuati quest’anno i pretest per le prove computer based su larga scala sia per oltre 20mila studenti di III media e V superiore sia per oltre 10mila alunni di II superiore. In questo grado di istruzione, inoltre, è avvenuta la somministrazione online censuaria del questionario studente, permettendo di raccogliere ben 100mila questionari in più, un’altra per le prove nell’Iefp (istruzione e formazione professionale) e una per la sola matematica nelle scuole in lingua tedesca della provincia di Bolzano. «Con le prove sul pc», sottolinea Ajello, «è essenziale l’opera di divulgazione delle prove, perché chiediamo cambiamenti profondi nella didattica degli insegnati», ma anche nella produzione e nel disegno delle prove da parte dell’Invalsi.

L’uso del computer permette flessibilità. Come accaduto quest’anno nell’IeFp, dove «il pc ha consentito alle scuole di organizzarsi come preferivano, cioè di svolgere le prove di italiano e di matematica in momenti diversi, più adeguati al tipo di indirizzo», ricorda Ricci. Inoltre, rende possibile adattare la domanda seguente in base alla risposta della precedente fornita dall’alunno, calibrandola sulle sue reali competenze. Si ampliano le potenzialità misuratorie delle prove. E, conclude Ricci, «si riducono i carichi adempitivi per i docenti», che saranno sgravati di molto lavoro.