Nuovi prof, 24 cfu a 500 euro

da ItaliaOggi

Nuovi prof, 24 cfu a 500 euro

ll tetto di spesa per chi ha una laurea magistrale e vuole partecipare al prossimo concorso

Alessandra Ricciardi

Una spesa di 500 euro per mettersi in pari con i crediti formativi e accedere al prossimo concorso per insegnanti anche con una laurea magistrale generica. A prevederlo il decreto sulla fase transitoria della formazione dei nuovi docenti. Il decreto, che ItaliaOggi ha letto, acquisito anche il parere del Cun, il consiglio universitario nazionale, sarà firmato dalla ministra Valeria Fedeli nei prossimi giorni, e comunque prima della pausa estiva. Interessati tutti coloro, potenzialmente decine di migliaia, che vorranno partecipare alla prossima selezione avendo una formazione di base non orientata all’insegnamento. E che si ritrovano dunque nella necessità, alla luce della riforma della Buona scuola, di integrare il loro piano studi.

In ballo esami per 24 Cfu, circa un semestre universitario. Il decreto, e i relativi allegati, ne definiscono i requisiti e gli ambiti. E infine pure i costi: al massimo 500 euro, con criteri di progressività come avviene per le rette universitarie, che, nella loro autonomia, definiranno i singoli atenei, università o accademie. Il costo comprende l’iscrizione, la frequenza e il certificato finale. Il tetto vale per le università statali, le quali potranno anche decidere di spacchettare i singoli esami nel caso in cui il candidato ne abbia già alcuni nel proprio profilo.

Il provvedimento, attuativo di uno dei decreti delegati della Buona scuola, determina come vincolante il possesso di almeno sei crediti in almeno tre ambiti: pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia, metodologie e tecnologie didattiche. Nei relativi percorsi possono essere riconosciuti come validi anche i crediti maturati nel corso di precedenti studi universitari, anche in master e scuole di specializzazione. Una delle modifiche che il decreto potrebbe recepire, rispetto alle richieste avanzate dal Cun, è di ammettere anche i dottorati di ricerca, sempre che i crediti relativi siano coerenti con gli obiettivi indicati nei prospetti allegati al decreto.

Le università, una volta formalizzato il decreto, dovranno organizzarsi per partire da subito con le attività. Si tratta di ampliare corsi in verità già presenti, per la durata di un semestre. In tempo rispetto al calendario del prossimo concorso da tenersi nel 2018. Intanto c’è da definire la nuova formazione a regime per i docenti della secondaria. Di questo si occuperà- la Conferenza nazionale per la formazione iniziale e l’accesso alla professione docente che la Fedeli già sta costituito