Una occasione da non perdere!

Una occasione da non perdere!

 di Maurizio Tiriticco

 

ERA ORA! Finalmente si comincia a pensare che si possa uscire dalla scuola a 18 anni e non a 19, almeno dal prossimo anno scolastico nei licei sperimentali quadriennali! Una considerazione a monte: è una “cosa” tutta italica – tranne qualche rara eccezione – quella di “tenere sui banchi di scuola” alunni maggiorenni!!! E viene da chiedersi: a quando l’uscita generalizzata a 18 anni per tutti i percorsi di studio? Ma qui si pone un problema, che in molti in effetti rilevano: il fatto, cioè, di dovere “stringere” in quattro anni ciò che fino ad oggi “si fa” in cinque!

E di qui emerge una considerazione, affatto peregrina: perché, per quanto riguarda certe decisioni di politica scolastica, occorre pensare e fare sempre con criteri “frammentari” e mai con visioni più “generalizzate”? O meglio: se si deve pensare e decidere a proposito di un “frammento” dei nostri percorsi di studi, perché non inquadrarlo, per giungere ad una decisione costruttiva, nella “generalità” degli interi percorsi? Da quel dì che vado predicando che il nostro percorso di studi obbligatorio è ancora a tutt’oggi una sommatoria di scuola primaria, di scuola media e di primo biennio superiore: tre “pezzi”, ciascuno dei quali è attento più al suo ombelico che al “corpus” nella sua interezza. In effetti, le stesse norme che da sempre si succedono riguardano sempre un “pezzo” e mai – o molto raramente – l'”intero”. Mi chiedo: che senso ha sperimentare un quadriennio superiore, se a monte non “si risistemano” i dieci anni di studio obbligatori? In effetti, una “risistemazione” in tal senso permetterebbe non la sperimentazione di un percorso quadriennale successivo, ma una sua reale e necessaria “messa a regime”!

Ovviamente, non è una cosa semplice costruire un percorso decennale obbligatorio verticale e continuo! Occorre mettere in discussione strutture istituzionali e organizzative che vengono da lontano e che da questo “lontano” traggono la loro stessa ragion d’essere! Basti pensare allo status diverso del maestro – pardon! Forse dovevo dire “maestra”, perché penso che sia difficile oggi trovare nella nostra scuola primaria dei maestri – rispetto a quello del professore… a proposito: esistono ancora professori nella scuola media? E’ un’occasione per riflettere sul fatto che la professione dell’insegnante nel nostro Paese ha subìto nel corso degli anni una vera e propria débacle! Ricordo che al liceo “Giulio Cesare” di Roma ho avuto come “maestri” un Prestipino e un Nicolosi Roncati! Mia madre mi raccontava che un suo zio insegnava al “Massimo” – uno dei licei privati più prestigiosi di Roma allora e oggi – e andava a scuola “con le pacche”, cioè vestito come per le grandi occasioni!

Tutto ciò per dire che la professione insegnante oggi non gode di quel prestigio che, invece, le si dovrebbe! Era relativamente facile insegnare in una scuola per pochi! Ed è estremamente difficile insegnare oggi in una scuola per tutti! Considerando poi che i tutti sono più attratti da un mondo esterno straricco di informazioni e di sollecitazioni, con cui la scuola difficilmente riesce a tenere il passo! Le famose tre C, la Casse d’età, la Cattedra, la Campanella, i programmi di studio (pardon! Volevo dire Indicazioni nazionali e/o Linee guida) sono in effetti dei vincoli pesanti per una scuola in cui gli alunni sono “altra cosa” rispetto a quelli di un immaginario ormai purtroppo molto lontano!

Concludendo: licei quadriennali sì, ma… non dimentichiamo che la nostra scuola secondaria “non si salva” con questa pur necessaria e interessante sperimentazione! Anzi, non si salva la nostra scuola nella sua interezza! Sperimentare sì, ma in una chiave di progettazione di un futuro scolastico vivibile e produttivo! Penso di avere scritto cose che la Ministra Fedeli potrebbe condividere, per quello che sono la sua storia civile e la sua esperienza politica. E so anche che l’azione politica – quella vera, quella che “cambia veramente le cose” – richiede tempi lunghi! Quindi un augurio perché la Fedeli possa continuare a lungo il suo lavoro!