“Subito regole più chiare ma il rinvio è impossibile”

da la Repubblica

“Subito regole più chiare ma il rinvio è impossibile”

La ministra Fedeli: “Al lavoro per nuove linee guida ma proroghe come quelle decise dalla Lombardia sono fuorilegge”

«NESSUN rinvio, su questo io e la mia collega Beatrice Lorenzin siamo fermissime». Dunque la Lombardia, che concede una proroga, «è semplicemente fuorilegge». La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, nell’occhio del ciclone sul caos vaccini, tenta di mettere ordine. E assicura: «Sarà fatto di tutto per facilitare famiglie e scuole».

Ministra, le Regioni procedono in ordine sparso nell’applicazione della legge sull’obbligo dei vaccini per entrare a scuola: perché non si è anticipato quanto già previsto per il 2019, ovvero la trasmissione diretta dei dati tra Asl e scuole, senza gravare sulle famiglie?

«La legge prevede che siano le Asl, attraverso anagrafi digitali, a fornire la documentazione e a fare le segnalazioni rispetto a chi non è in regola. Questo è un punto importante, già inserito. Ma non abbiamo potuto metterlo da subito perché non in tutte le realtà italiane le aziende sanitarie erano pronte dal punto di vista dell’informatizzazione ».

È quanto l’Anci continua a chiedere: un protocollo nazionale tra conferenza Stato- Regioni e ministeri. Una proposta che lei stessa ha appoggiato.

«Certo, e infatti si è detto che laddove era possibile si possono anticipare protocolli. Dove si può si facciano».

Eppure ci sono Uffici scolastici regionali che procedono in ordine sparso, anche dove ci sono anagrafi informatizzate: via libera in Toscana e Sicilia, l’Abruzzo ha detto no, l’Emilia è ferma: come mai?

«Perché siamo in attesa del parere ufficiale del Garante per la privacy. Confido sarà favorevole. Tutti stiamo lavorando per garantire la copertura vaccinale».

I tempi sono stretti, saranno possibili proroghe rispetto alla prima scadenza del 10 settembre per asili e materne?

«Nessuna proroga sarà concessa. Altrimenti non avrebbe avuto senso fare il decreto. Qui il tema è serio, non è un problema burocratico, stiamo parlando della tutela della salute pubblica».

La Regione Lombardia ha annunciato una proroga di 40 giorni.

«E io dico che è fuorilegge. Chi rappresenta le istituzioni deve rispettare la legge. Poi, se la si vuole contestare nei contenuti, si faccia una battaglia politica, è legittimo. Ma non capisco come la Regione possa mettersi fuori dall’attuazione di una norma nazionale ».

Le scuole, con i sindacati, lamentano il caos e un sovraccarico di lavoro proprio all’avvio dell’anno scolastico. Come interverrà il suo ministero?

«La preoccupazione per il carico di lavoro e di competenze è vera, ce l’ho ben presente, così come so bene che il personale amministrativo nelle scuole è sotto organico. Nelle condizioni date, stiamo facendo il possibile a tutela dei bambini. E tutto il lavoro, condiviso col ministero della Salute, va nella direzione che siano le Asl a gestire la certificazione sgravando le scuole».

I presidi lamentano l’ennesimo aggravio di incombenze a fronte di una aumento d’istituti assegnati in “reggenza”.

«Capisco i loro timori. A giorni dovrebbe uscire il concorso per ovviare al problema delle reggenze. Faccio appello al senso di responsabilità: è una legge, va applicata».

Le due circolari operative uscite dopo Ferragosto non hanno però evitato il caos.

«Stiamo cercando di fare una circolare aggiuntiva e congiunta tra i due ministeri, Istruzione e Salute, per rendere più trasparente ed efficace l’attuazione della legge, per favorire le famiglie e semplificare le procedure, anche rispetto all’armonizzazione delle diverse aperture dell’anno scolastico nelle Regioni. Ma ripeto: non saranno concesse proroghe».

Si seguirà una linea di dialogo all’inizio rispetto alle famiglie contrarie ai vaccini?

«Dobbiamo essere seri e attenti nelle modalità di attuazione della legge. Chi non vuole vaccinare i propri figli dev’essere consapevole che questi non potranno frequentare la scuola. Mi riferisco alla fascia zero- sei anni. Caso diverso riguarda invece le famiglie che magari hanno provato a prenotare il vaccino e che per qualche motivo non ci sono riuscite. In questo caso basta la volontà di mettersi in regola, da manifestare attraverso l’autocertificazione».