V. Marrone, Chierico vagante o ranger?

Virgilio Marrone, Chierico vagante o ranger? Storia di un ispettore scolastico

di Graziella Ansaldi Fresia

 

Il libro consiste in un excursus delle vicende storiche e politiche della categoria degli ispettori – in seguito denominati dirigenti superiori – rimasti però fedeli alla prima definizione forse in omaggio alla letteratura russa e in particolare a Gogol.

Gli aspetti politico istituzionali si intrecciano con le storie personali di alcuni ispettori a cominciare dal protagonista Alessio e di alcuni direttori generali in relazione all’epoca dei fatti narrati nel libro.

Documentato e circostanziato il quadro politico e istituzionale. L’azione della categoria ispettiva è puntualmente collocata in questo contesto . Non mancano alcuni rilievi (o critiche) fatti dai direttori generali all’attività ispettiva, con riferimento alla reperibilità. Tuttavia l’obbligo di certificare – tramite bollatrice – la presenza in ufficio, fu ignorato da alcuni ispettori.

Divertente il riferimento ai soprannomi con i quali sono appellati i Ministri della Pubblica istruzione  (MIUR P.I.) come: “Thatcher”: Falcucci; “Segiuzzo”: Sergio Mattarella; “Jerry White”: Gerardo Bianco; “Riccardino” : Riccardo Misasi ; “Rosetta”: Rosa Russo Jervolino; “Luigi il post comunista”: Luigi Berlinguer.

Di tutti questi Ministri le simpatie politico-culturali del nostro Aurelio vanno a questo ultimo le cui dimissioni l’autore attribuisce agli esiti elettorali negativi delle elezioni del….. e al così detto concorsone con il quale si offriva la possibilità, ai docenti, di ottenere un aumento di “sei milioni lordi di lire come riconoscimento della loro crescita professionale”.

In effetti Berlinguer fu l’unico ministro della P.I. che riuscì a portare a termine un pacchetto di riforme significativo e soprattutto fortemente innovativo.

L’opposizione della categoria fu tale che Berlinguer dovette dimettersi per volontà soprattutto del partito che l’aveva espresso. L’associazione CIDI (Centro Italiano Democratico Insegnanti) attaccò il ministro violentemente per il concorsone. Analoga posizione critica fu assunta da questa associazione nei confronti dell’IVALSI sempre sul tema della valutazione dei docenti. Il fatto risultò inconsueto (o anomalo) considerato che si tratta di un’associazione di sinistra che aveva praticato, nei confronti di Berlinguer, una politica di collateralismo.

Si aprì un acceso dibattito all’interno dell’Associazione che provocò qualche dimissione come quella della scrivente.

Le simpatie del nostro Autore (oppure di Aurelio) sono riservate oltreché a Berlinguer a Sergio Mattarella. Personalmente credo che la spiegazione vada ricercata nella coerenza politica, nell’onestà e nell’imparzialità della loro azione che fanno di questi due politici delle eccezioni nel panorama del “dopo tangentopoli”, ma anche dell’attuale scenario .

Per quanto riguarda i Direttori Generali secondo l’autore fu  irrilevante la nomina di alcuni come “soprannumerari” , in quanto la sede della nomina era indisponibile. Essi erano e sono l’espressione di una forza politica che può esibire l’interessato come espressione del potere personale del politico che l’ha nominato.

Il libro è ricco di spunti ironici a partire dal titolo, si vedano alcune divertenti osservazioni sulle “mise” dei Direttori e degli Ispettori. Per esempio il farfallino o papillon è una prerogativa di alcuni colleghi Ispettori e D.G. Al di là dell’anacronistico sondaggio che indica che gli uomini con cravatta conseguono punteggi inferiori, la scelta del papillon non è solo una prerogativa di personaggi molto noti, ma anche, a parere della scrivente,   il simbolo di un carattere estroverso  e anticonformista. Non a caso il nostro Aurelio sfoggia vivaci farfallini.

Non mancano aneddoti divertenti si veda la descrizione delle donne delle  quali – grazie a un’osservazione attenta – l’Autore rileva particolari professionali, umani, ma anche di eleganza più o meno raffinata.