Primo ciclo, voti affiancati dalla certificazione delle competenze

da Il Sole 24 Ore

Primo ciclo, voti affiancati dalla certificazione delle competenze

di Laura Virli

Con il nuovo anno scolastico prenderanno il via, per il primo ciclo di istruzione, le nuove modalità di valutazione e di certificazione delle competenze, contenute nel Dlgs 62 del 13 aprile 2017, uno degli otto decreti attuativi della «Buona Scuola». I voti resteranno, ma saranno affiancati da una specifica certificazione delle competenze. Queste le principali novità.

L’ammissione alla classe successiva
Nella scuola primaria le non ammissioni alla classe successiva, “anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione“, potranno avvenire solo in casi eccezionali, comprovati da specifica motivazione e deliberati all’unanimità dai docenti contitolari.
Nella scuola secondaria di primo grado sarà, invece, possibile non promuovere o non ammettere all’esame conclusivo, nei casi “di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline”, ma la decisione dovrà essere adeguatamente motivata dal consiglio di classe.
Questo non si significa, come recentemente precisato dalla ministra Fedeli, che, in modo semplicistico, è vietato bocciare o che la promozione è garantita “per legge”; lo spirito della norma è un altro: le scuole avranno l’onere di attuare, a favore degli alunni con carenze in una o più materie, ben prima degli scrutini di fine anno, tutte le misure di accompagnamento possibili che aiutino a superare le lacune formative e che tengano conto dei tempi soggettivi di apprendimento, per non lasciare indietro nessuno. Soprattutto chi ha più difficoltà.

Certificazione delle competenze
Al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione sarà rilasciata la certificazione delle competenze trasversali (competenze chiave e di cittadinanza) progressivamente acquisite, anche al fine di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi.
Con specifico decreto sarà prevista la definizione di un modello di certificazione delle competenze, al momento solo sperimentale, che espliciterà anche il livello raggiunto da ogni alunno nelle prove Invalsi (per ciascuna disciplina e per la lingua inglese).

Valutazione del comportamento
Tre le innovazioni, la prima riguarda il fatto che anche le attività svolte nell’ambito dei temi obbligatori di “Cittadinanza e Costituzione” saranno oggetto di valutazione.
Inoltre, come nella scuola primaria, anche alle medie si ritornerà al giudizio sintetico sul comportamento; sparirà il voto in decimi e, di conseguenza, anche lo sbarramento agli esami per quegli alunni con valutazione insufficiente nel comportamento.

Bisogni educativi speciali (Bes)
Nessuna novità. In attesa che il Dlgs 66/2017 sull’inclusione esplichi i suoi effetti (settembre 2019), la valutazione degli alunni con disabilità certificata continuerà ad essere riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato (Pei).
Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (Dsa) la valutazione degli apprendimenti, farà sempre riferimento al piano didattico personalizzato (Pdp) predisposto, in accordo con la famiglia, nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe e nella scuola secondaria di primo grado dal consiglio di classe.