Arrivano mille tutor «territoriali» per spingere l’alternanza

da Il Sole 24 Ore

Arrivano mille tutor «territoriali» per spingere l’alternanza

di Claudio Tucci

Quest’anno l’alternanza scuola-lavoro andrà a regime, coinvolgendo 1,5 milioni di studenti dell’ultimo triennio delle superiori. L’esperienza, introdotta nel 2015 con la riforma Renzi-Giannini, non è però ancora decollata: le imprese che hanno offerto ai ragazzi percorsi di formazione “on the job” sono state meno del 10% (si sale al 10,6% nel settore manifatturiero – in media le aziende hanno accolto 1,3 alunni a testa per un periodo compreso tra una e tre settimane).

A frenare lo sviluppo di questa importante esperienza formativa è stata, essenzialmente, la solita burocrazia ministeriale; ma anche un scarso supporto alle imprese. E proprio nel tentativo di facilitare il dialogo (non sempre agevole) tra istituti scolastici e mondo produttivo, il governo è pronto a mettere in campo uno strumento tutto nuovo: «Arriveranno mille tutor “territoriali” – ha spiegato ieri all’inaugurazione dell’Osservatorio astronomico d’Abruzzo, a Teramo, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli -. Si tratta di professionisti, esterni alla scuola, che avranno il compito di accompagnare e vegliare il funzionamento e la qualità dei percorsi di studio e lavoro».

L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive, guidata da Maurizio Del Conte: si partirà già nelle prossime settimane con circa 250 tutor che si interfacceranno, dal lunedì al venerdì, con 1.300 scuole (ogni tutor infatti sarà impegnato con cinque istituti, in ciascuno dei quali si recherà un’intera giornata, dal lunedì al venerdì). L’obiettivo, entro due/tre anni, è arrivare a mille tutor, coprendo quindi 5mila scuole. A seguire si coinvolgeranno pure atenei e Its.

I tutor targati Anpal avranno compiti specifici: oltre a garantire il contatto diretto con le imprese, dovranno semplificare le attività di presidi e docenti, e facilitare la realizzazione di progetti validi di formazione “on the job” a vantaggio degli studenti.

«Sarà importante soprattutto ampliare il numero di imprenditori disponibili a scommettere sulla buona alternanza – ha aggiunto il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi -. Per questo, sarà fondamentale il coinvolgimento diretto del territorio».

Accanto ai 100 milioni di euro previsti dalla legge 107, l’alternanza, quest’anno, potrà contare pure sui 140 milioni provenienti dai fondi Pon. È in dirittura d’arrivo, inoltre, la Carta con i diritti e doveri degli alunni impegnati nei percorsi di formazione “on the job”; e il ministero, a breve, metterà a disposizione delle scuole pure una piattaforma per la gestione dell’alternanza. Il sito, come ricordato dalla ministra Fedeli, avrà anche un “bottone rosso” per la segnalazione da parte dei rappresentati degli studenti di eventuali problemi riscontrati durante l’esperienza di studio e pratica sul campo.