Pronto concorso ad hoc per i prof «introvabili»

da Il Sole 24 Ore

Pronto concorso ad hoc per i prof «introvabili»

di Claudio Tucci

ROMA

Pronti concorsi ad hoc per coprire le migliaia di cattedre, matematica un pò ovunque, ma anche italiano in tante regioni del Nord, che ogni anno rimangono vuote per mancanza di professori da immettere in ruolo. A inizi 2018 verrà bandita una selezione riservata agli abilitati all’insegnamento nella scuola secondaria (compresa la seconda fascia): dopo lo svolgimento di un esame orale (non selettivo) gli interessati saranno inseriti in una nuova graduatoria regionale di merito (peseranno anche i titoli di servizio e professionali, per il 60% del punteggio complessivo), da cui poi attingere per i contratti a tempo indeterminato a partire da settembre 2018.

Non solo: il ministero dell’Istruzione è al lavoro anche per un concorso riservato ai precari, non abilitati, con almeno tre anni di servizio in classe, e per una selezione “ordinaria” che segnerà il debutto – a partire, probabilmente dall’anno accademico 2018/2019 – del nuovo, e innovativo, percorso di formazione iniziale e tirocinio (denominato «Fit») introdotto dalla legge 107.

Parlando, ieri sera, in audizione in Parlamento, la ministra Valeria Fedeli ha annunciato, poi, un’altra imminente novità: «Entro pochi giorni sarà bandita la selezione per 2.425 presidi» (l’obiettivo è eliminare il fenomeno delle reggenze). La titolare del Miur ha confermato, inoltre, anche la prima riduzione del numero di supplenze lunghe: quest’anno sono stati firmati circa 83mila contratti annuali (lo scorso anno si toccava quota 102mila).

Sempre ieri, la Fedeli ha firmato il decreto con le nuove regole sull’esame di terza media che scatteranno a giugno 2018. Per gli studenti del primo ciclo cambierà pure la valutazione: i voti restano in decimi ma saranno accompagnati da una descrizione del livello di apprendimento raggiunto. Una novità è prevista per il comportamento non più espresso in decimali, ma con un giudizio sintetico. Viene abrogata la norma che prevedeva la non ammissione alla classe successiva con un voto in condotta inferiore a 6/10. Resta però confermata la bocciatura nei confronti di coloro a cui è stata irrogata la sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale.