Docenti di sostegno: carenza di personale e continuità tradita

da Tuttoscuola

Docenti di sostegno: carenza di personale e continuità tradita 

Martedì 10 ottobre, nel corso dell’audizione in Parlamento sull’avvio dell’anno scolastico, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli si è soffermata sulla crisi dei posti di sostegno per alunni disabili.

“La difficoltà vera e diffusa sul territorio – ha dichiarato il ministro – è stata data dalla generale carenza di docenti di sostegno in possesso del titolo di specializzazione, causata anche dal fatto che numerosi docenti specializzati preferiscono, appena riescono, spostarsi su posti comuni. Per risolvere anche questa criticità, ad aprile ho firmato il decreto che ha dato il via a un corso di specializzazione per 9.949 posti, sostanzialmente pari a quanti ne son rimasti da coprire nell’organico di diritto. Peraltro, i posti banditi corrispondono alla capacità di accoglienza massima delle Università”.

Una causa, non l’unica, della mancanza di docenti di sostegno è da ricercare, secondo la Fedeli, nella passaggio da sostegno a posto comune. È una constatazione ovvia di un fenomeno annoso contro il quale il Miur, in sede di definizione del decreto legislativo sull’inclusione, non ha osato confermare l’iniziale previsione di portare da cinque a dieci anni il tempo di permanenza all’interno del sostegno.

La Fedeli ha sorvolato anche su un aspetto qualitativo dell’inclusione: la continuità didattica su posto di sostegno.

La delega della legge 107/15 prevedeva la conferma del docente di sostegno sull’alunno disabile per buona parte del suo percorso scolastico. La disposizione era certamente mal formulata per la sua rigidità, ma sarebbe stato possibile convertirla in continuità sulla sede scolastica dell’alunno.

Alla fine non se n’è fatto nulla o quasi, prevedendo un’ipotesi complicata di eventuale continuità per un anno, in base alla proposta del dirigente scolastico e alla dichiarata disponibilità del docente (genitori permettendo).

Docenti di sostegno: carenza di personale e sua impreparazione

Nella audizione in Parlamento la Fedeli, a proposito di posti di sostegno, ha dichiarato che non è stato possibile coprire con nomine a tempo indeterminato 10.011 posti per il sostegno agli alunni con disabilità, perché vi è carenza di personale specializzato. Anche in questi casi è stato quindi necessario ricorrere a personale a tempo determinato, ove possibile specializzato, altrimenti anche non specializzato, in attesa che si concluda il nuovo corso specializzante sulla base dell’apposito decreto che ho firmato ad aprile.

In sintesi le immissioni in ruolo su sostegno, secondo informativa ufficiale del ministro, hanno dato questi risultati.

Disponibilità di posti: 13.393
Immissioni in ruolo: 3.382 docenti, di cui 1.871 da GAE e 1.511 da concorso.
Posti vacanti: 10.011.

Dalla comunicazione della Fedeli e dai dati esposti sembra proprio che manchi la materia prima, cioè i docenti di specializzati per il sostegno.

È una mezza verità, perché alla parziale mancanza di docenti fa riscontro anche una diffusa non preparazione alla funzione da parte di insegnanti specializzati, come risulta dai concorsi

Ne è prova l’esito complessivo del concorso docenti 2016 nel quale si sono presentati 11.306 candidati per contendersi 6.101 posti di sostegno disponibili.

Pur essendo favorevole la probabilità di riuscita (un posto ogni due candidati), alla fine sono rimasti vacanti per mancanza di vincitori ben 2.533 posti, cioè il 41,5% di quelli messi a concorso.

Le bocciature sono state molto elevate, soprattutto nella secondaria di I grado, dove dei 975 posti a concorso sono rimasti vacanti 569 (58,4%). Non da meno l’esito nella primaria: 3.799 posti a concorso e 1.615 (42,5%) rimasti vacanti. Nella secondaria di II grado: 1.023 posti, di cui 318 (31,1%) rimasti vacanti.

La maggior parte dei bocciati il posto, comunque lo ha avuto come supplente annuale o fino al termine dell’attività didattica.