Esame di terza media, addio voto in condotta «Meglio una relazione»

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da Il Messaggero

Esame di terza media, addio voto in condotta «Meglio una relazione

 Il 7 in condotta non fa più paura. O quasi. Visto che almeno alla scuola media un brutto voto sul comportamento non sarà più motivo di bocciatura per gli studenti. Cambia la valutazione, quindi, e cambia anche l’esame di Stato. I ragazzi di terza media, infatti, quest’anno dovranno superare il nuovo esame, come previsto dalla riforma della Buona Scuola e per arrivarci, nell’arco dei tre anni, verranno sottoposti a nuovi criteri e nuove modalità di giudizio. Tra le maggiori novità per l’intero triennio c’è l’abrogazione della bocciatura per un’insufficienza nel comportamento. Il voto di condotta infatti non sarà più espresso in decimi ma sarà argomentato con un giudizio sintetico. Vale a dire che il valore numerico non c’è più, quindi non potrà provare l’insufficienza del ragazzo indisciplinato, e al suo posto i docenti spiegheranno come lo studente si relaziona con la classe e con la scuola in generale.
In questo modo sembrerebbe che la condotta sia stata relegata a un ruolo marginale, al contrario di quanto decise di fare l’ex ministra Gelmini nel 2009 quando mise la condotta in primo piano, inserendo la bocciatura per tutti coloro che arrivavano agli scrutini finali con un’insufficienza nel comportamento: una scelta di rigore, che andava a contrastare i casi di bullismo o comunque di comportamento scorretto a scuola. D’ora in poi, invece, che cosa potrebbe succedere ad uno studente che non rispetta le regole? In realtà non è detto che la passi liscia. La condotta, in base alla circolare sulla nuova valutazione, non sarà comunque sottovalutata: resta infatti assolutamente valida la non ammissione alla classe successiva per gli studenti che hanno ricevuto una sanzione disciplinare che prevede l’esclusione dallo scrutinio finale. Una norma che potrà quindi essere utilizzata dal collegio dei docenti come strumento a contrasto di eventuali atti di bullismo in classe.

I CRITERI

Non solo per la condotta, la valutazione cambia anche per tutte le altre materie alle quali verrà sempre assegnato il vecchio voto decimale ma sarà affiancato da una descrizione del livello globale dell’apprendimento raggiunto. I criteri e le modalità per valutare tutto questo saranno stabiliti dal collegio dei docenti e verranno resi pubblici attraverso il Piano triennale dell’offerta formativa: le famiglie quindi, ogni tre anni, sapranno come la scuola di appartenenza si regola nel valutare i ragazzi. Verrà preso in considerazione l’intero percorso dello studente fino ad arrivare all’esame di terza media.
Un esame completamente rinnovato, già a partire da quest’anno, a cui i ragazzi potranno accedere solo se hanno sostenuto il test Invalsi. La prova nazionale si svolgerà ad aprile, rigorosamente al computer e avrà quesiti di italiano, matematica e per la prima volta anche in inglese che finiranno poi nel giudizio finale. L’esame conclusivo avrà solo tre prove scritte e un colloquio orale, perdendo così due dei 5 scritti del passato. Le tre prove saranno una di italiano, una di matematica che conterrà anche elementi di pensiero computazionale e una per le lingue straniere che verificherà per l’inglese le competenze di comprensione e produzione scritta di livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento, per la seconda lingua comunitaria sarà sufficiente il livello A1. Seguirà poi il colloquio in cui per la prima volta verrà presa in considerazione anche la padronanza e la conoscenza di argomenti come la Cittadinanza e la Costituzione.
LA MEDIA

Svolte le prove, il voto finale rappresenterà la media fra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio. Per i migliori potrà anche essere accordata la lode. Alla fine dell’esame arriverà come sempre il diploma ma gli sarà affiancata una certificazione delle competenze, con riferimento alle competenze chiave europee: le scuole avranno a disposizione un modello unico nazionale, che sarà accompagnato anche da una sezione dell’Invalsi in cui verranno riportati i livelli conseguiti nelle prove nazionali.
Lorena Loiacono