Perché questa manovra non risolve i problemi degli Ata

da ItaliaOggi

Perché questa manovra non risolve i problemi degli Ata

A soffrire maggiormente in questi giorni sono gli uffici di segreteria dei circoli e degli istituti alle prese con le montagne di domande di inserimento nelle graduatorie di terza fascia del personale Ata già inviate dagli aspiranti

Franco Bastianini

Lo aveva annunciato nell’ultima audizione dinanzi alla 7^ Commissione della Camera sulle problematiche relativa al personale amministrativo, tecnico e ausiliario anche con riferimento alle pressanti richieste delle organizzazioni sindacali che da tempo sollecitano il Ministero ad adottare una serie di misure idonee e riportare serenità nella categoria e consentire un regolare svolgimento delle funzioni e mansioni di competenza del personale Ata.

Almeno nelle intenzioni la ministra Valeria Fedeli sembrava infatti volere venire incontro quanto meno ad alcune delle richieste relative al personale Ata provenienti in particolare dei sindacati scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals.

Nel pacchetto di misure riguardanti la scuola che la Fedeli ha proposto di inserire nella legge di bilancio 2018 spicca l’autorizzazione ad assumere con contratto a tempo indeterminato altri 6 mila Ata oltre al contingente dei posti resisi vacanti a causa dei pensionamenti; il superamento del blocco delle supplenze brevi previsto dalla legge di bilancio 2015 (divieto, nelle scuole con organico di assistente amministrativi superiore e tre unità, di nominare supplenti in sostituzione del personale assente; divieto nei primi sette giorni di assenza di nominare collaboratori scolastici); una soluzione ponte per consentire la copertura dei posti vacanti dei direttori dei servizi generali ed amministrativi con personale interno. Misure però che non sono state accolte nella loro interezza, in particolare per quanto riguarda le assunzioni. Ma che comunque non sono in grado di rispondere in modo strutturale ai problemi del comparto. Al personale amministrativo, tecnico e ausiliario si chiede di assolvere a funzioni e mansioni affidate dalla legge e dal contratto in misura crescente, ma soprattutto di prevenire le notevoli disfunzioni che si registrano quasi quotidianamente non solo negli uffici di segreteria ma anche nei servizi ausiliari affidati ai collaboratori. Disfunzioni continuano ad essere denunciate soprattutto dalle scuole che utilizzano personale esterno addetto alle pulizie.

A soffrire maggiormente in questi giorni sono gli uffici di segreteria dei circoli e degli istituti alle prese con le montagne di domande di inserimento nelle graduatorie di terza fascia del personale Ata già inviate dagli aspiranti alle supplenze brevi e temporanee e di quelle che saranno inviate entro il 30 ottobre il cui numero totale finale potrebbe risultate compreso tra un milione ed un milione e 500 mila. Un’assurdità, quella dell’apertura erga omnes della graduatoria, che andava se non impedita almeno più rigorosamente governata in primis dalla ministra Fedeli. E che mette a nudo l’assoluta insufficienza del personale rispetto agli oneri di cui deve farsi carico. Rispetto ai quali, anche le 6 mila assunzioni, sarebbero state inadeguate. Serve un contingente corposo di forze in più, ma anche un ripensamento di incombenze e oneri. Dalle domande Ata alle vaccinazioni, e gli esempi sarebbero tanti altri.