«Mille dream coach di Impresa per il decollo dell’alternanza»

da Il Sole 24 Ore

«Mille dream coach di Impresa per il decollo dell’alternanza»

di Claudio Tucc

Si chiamano «dream coach»; vale a dire imprenditori, manager, liberi professionisti, startupper, che decidono di entrare in classe per “aiutare” professori e studenti a mettere in campo veri progetti di alternanza scuola-lavoro. Ne servirebbero mille per far decollare, da Milano a Palermo, la formazione “on the job”, sottolinea JA Italia (Junior Achievement, la più vasta organizzazione non profit al mondo dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola); che ha deciso di lanciare una vera e propria campagna di recruitment: il progetto «Impresa in azione» prevede infatti che ogni «dream coach» affianchi volontariamente un gruppo di studenti, donando tra le 10 e le 20 ore distribuite su 4/6 mesi, e mettendo a disposizione esperienza professionale e conoscenze tecniche.

L’iniziativa
Del resto, l’obiettivo dell’alternanza, ha detto Miriam Cresta, Ceo di JA Italia, «è proprio quello di aiutare i giovani a sviluppare le competenze trasversali e a indirizzarli in modo più consapevole verso il mondo del lavoro». La sfida, tuttavia, è ancora da vincere: a due anni dall’introduzione della formazione “on the job” obbligatoria negli ultimi tre anni delle superiori, evidenziano gli ultimi dati Miur, a fronte di oltre 900mila potenziali studenti interessati, i percorsi in azienda si sono fermati a quota 131mila. E diverse realtà scolastiche stanno riducendo l’esperienza di alternanza a “uno spazio” dopo le lezioni; o a “un racconto teorico”.

Di qui l’iniziativa di Ja Italia per invertire rotta: «Sono stato dream coach in una scuola lo scorso anno – racconta Alessio Radice, direttore risorse umane di Abb Italia -. È stata un’esperienza gratificante che mi ha consentito di capire meglio i valori e i punti di vista dei millenials». Con «Impresa in azione» si incoraggiano gli studenti a costituire e sviluppare un’idea imprenditoriale: le classi partecipanti realizzano delle mini-aziende a scopo formativo e ne curano la gestione, dal concept di un’idea al suo lancio sul mercato (si spazia dalla raccolta del capitale per avviare l’attività, alla fase di prototipazione, fino alla effettiva produzione e vendita).

Le altre best practice
Il punto è far decollare la buona alternanza: e qui in rampa di lancio ci sono altre due iniziative. La prima è targata Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive, guidata da Maurizio Del Conte: arriveranno appositi tutor per aiutare il dialogo tra scuole-imprese: si partirà con circa 250 tutor per 1.250 istituti (l’obiettivo, a regime, è salire a mille intercettando, così, 5mila scuole). La seconda è di Assolombarda, ed è rivolta in particolare alle Pmi: «Con la Camera di commercio di Milano ha annunciato Chiara Manfredda, che guida l’Area Formazione e Capitale umano di Assolombarda –
stiamo definendo una proposta che prevede un voucher per l’erogazione di un pacchetto di servizi, dalla progettazione alla realizzazione del percorso formativo. Si tratta di servizi “mirati” e concepiti per ridurre gli oneri burocratici, supportando i datori nella costruzione del know-how necessario per consolidare i rapporti con il sistema educativo».