Un manifesto per la scuola A 50 anni da Barbiana

da ItaliaOggi

Un manifesto per la scuola A 50 anni da Barbiana

Cgil, cisl, uil e snals contro le diseguaglianze

Carlo Forte

Un manifesto per la scuola a quasi 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione e a 50 anni dall’esperienza di Barbiana. Ad elaborarlo sono stati i sindacati Cigl, Cisl, Uil e Snals, che lo hanno pubblicato anche sui propri siti istituzionali, dai quali si può sottoscrivere on line una petizione basata sulle richieste inserite nel manifesto. Il manifesto parte ricordando che la scuola è un bene comune che appartiene al paese e non può essere oggetto di riforme non condivise e calate dall’alto. Citando l’articolo 34 della Costituzione le sigle confederali riaffermano che la scuola è aperta a tutti, anche alle nuove italiane e ai nuovi italiani e a chiunque approdi nel nostro Paese, ed è al servizio della persona e della società. In quanto tale, essa è funzionale alla rimozione delle disuguaglianze, enormemente accresciute in questi anni anche per la sottrazione di risorse operata a danno del sistema di istruzione. Cgil, Cisl, Uil e Snals proseguono facendo presente che l’istruzione, dalla prima infanzia all’età adulta, è una condizione decisiva per lo sviluppo del paese.

Per questo occorrono scelte conseguenti di investimento, a tutti i livelli, allineato alla media dei paesi Ocse. E occorrono politiche mirate, che valorizzino l’autonomia delle istituzioni scolastiche e le diverse professionalità che in esse operano, garantendo a chi lavora un trattamento in linea con il resto d’Europa in termini di considerazione sociale e riconoscimento retributivo. In più è necessario garantire una istruzione di qualità a tutti e una piena accoglienza, anche a chi proviene da culture e mondi diversi, è la premessa al riconoscimento di una piena cittadinanza. Ciò perché la scuola opera per offrire a tutte e a tutti, senza lasciare indietro nessuno, le migliori opportunità di crescita in vista di un inserimento attivo e consapevole nella società e nel mondo del lavoro. E orienta le scelte di ciascuno promuovendo talenti, vocazioni e aspirazioni di cui tutti sono portatori. La scuola, concludo i sindacati, non è un luogo di addestramento al lavoro, ma è una comunità educativa che attraverso l’incontro con la cultura, concorre a rimuovere gli ostacoli che impediscono la crescita e la realizzazione della persona, del cittadino e del lavoratore. «La scuola italiana», conclude il manifesto, «non ha bisogno di proclami o di improbabili riforme epocali, ma di concrete misure, unite ad una visione prospettica fondata su solidi principi educativi e su valori condivisi propri della Costituzione».