da La Tecnica della Scuola
“Non è colpa dei bambini”: troppe diagnosi neuropsichiatriche
In costante aumento le certificazioni nelle scuole per disturbi dell’attenzione, iperattività, autismo, dislessia, discalculia, ecc. Sembra in pratica che molti bambini, un tempo forse definiti indisciplinati o in difficoltà, oggi hanno una diagnosi medico-psichiatrica precisa: ma può essere?
Un libro lo spiega
L’autrice di un libro, che tratta questo delicato argomento, spiega che occorre fare ‘attenzione’, perche la possibilità di avere qualche disturbo “nel vero senso della parola” è abbastanza raro, mentre l’educazione e la pedagogia hanno ceduto il posto a una eccessiva medicalizzazione: “La colpa appunto di un sistema adulto che improvvisamente ha dimenticato cosa vuol dire essere bambini ed essere ragazzi e quindi invece di organizzare dei dispositivi adeguati all’età pensa così di correre, di anticipare, per cui a un bambini di 3 anni viene tolto il pisolino, a un bambino di 5 si spiegano i motivi della separazione dei suoi genitori, a un bambino di 7 lo si mette nel lettone al posto del papà quando il papà è in viaggio per lavoro”.
Che fare?
“Bisogna recuperare l’orgoglio dell’essere adulti e dell’essere educativi- spiega l’autice-, non voler essere amici dei figli, voler invece essere dei riferimenti educativi, non voler mettersi alla pari, non farli entrare in bagno quando ci siamo noi, cose anche molto semplici e io mi meraviglio sempre che i giornali dicano ‘un pedagogista controcorrente’, ma io dico delle cose normalissime”.