Manifestazione unitaria educatori e pedagogisti a Roma 4 dicembre 2017

Caro collega,
Come certamente saprà la situazione precipita velocemente. La proposta di legge è insabbiata da un emendamento della sen.  Puglisi che non ritira, nonostante le indicazioni della commissione bilancio, del ritiro degli emendamenti del M5S e della richiesta di tutto il mondo professionale e accademico.
Siamo davanti ad un baratro che ci farà ritornare nel caos professionale, nella indefinitezza di ruolo e funzioni, nel guazzabuglio medioevale di teorie e di pratiche educative in cui tutti fanno tutto e mescolano approcci di ogni tipo, spacciandoli per pedagogici.
Senza una legge che definisca la professione anche da un punto di vista formativo (laurea magistrale) torneranno gli azzeccagarbugli della formazione,  pronti a vendere qualsiasi nefandezza di moda, pur di spillare quattrini a 200.000 giovani laureati in cerca di lavoro e di indirizzo professionale, che una debole e indecisa università stenta a dare, anch’essa confusa per assenza di precise indicazioni governative.
Intanto sguazzano felici le aziende di servizio, che vincono gare di appalti pubblici, utilizzando giovani laureati come educatori anche senza alcun titolo, sotto pagati e senza alcun inquadramento sindacale. Le stesse che sono state prontissime a tampinare i politici, per ricevere assicurazioni solide sulla inefficacia della legge in materia salariale. Ma abbiamo ingoiato anche questo ennesimo rospo pur di mettere una prima bandierina, su un percorso di crescita professionale che prevediamo lungo e irto di ostacoli. Troppe sono gli interessi economici che verrebbero turbati, troppe categorie professionali non troverebbero più un comodo parcheggio, dove stipare i loro laureati in attesa di occupazione,  prima tra le tante le professioni sanitarie che in 50.000 occupano impropriamente i nostri posti di lavoro.
Per questi motivi, prima del disastro epocale che vedrebbe soffocare il sogno di 200.000 giovani che guardano oggi, con occhi nuovi e di rinnovata fiducia verso un governo per troppo tempo insensibile e sordo alle richieste degli educatori e pedagogisti italiani, che ci riuniremo a Roma il 4 dicembre sotto il portone del Senato per chiedere di smettere di giocare con la vita delle persone e di ritirare gli emendamenti bocciati dalla commissione bilancio e di procedere velocemente alla definitiva approvazione anche al Senato, dopo che la Camera a larghissima maggioranza ha dato il suo parere favorevole più di un anno fa!
La manifestazione è unitaria e vede tutte le principali associazioni, aderire con decisione e fermezza professionale.
Alessandro Prisciandaro Presidente Nazionale APEI