SOSTITUIREMO ALTERNANZA CON “APPRENDIMENTO IN AZIONE”

SCUOLA: SOSTITUIREMO ALTERNANZA CON “APPRENDIMENTO IN AZIONE”
 
M5S presenta risoluzione in Commissione Cultura: Stop sfruttamento e manodopera a basso costo, 
più fondi per formazione di alta qualità fuori dall’aula
 
Roma 6 dicembre 2017: “Abbiamo in mente di invertire il paradigma della formazione professionale, letteralmente vanificato dall’impostazione che questo Governo ha dato all’alternanza scuola lavoro. Il costante ripetersi di esperienze di precariato o lavoro non retribuito relega i giovani ad una frustrazione precoce invece che proiettarli in un’opportunità di crescita personale e lavorativa. A quest’impianto, quando saremo al governo, sostituiremo quello dell’Apprendimento in Azione per tracciare un percorso continuativo, lineare e trasparente di formazione. La formazione non può essere divisa in tappe o in “alternanze”; serve, piuttosto, un percorso integrato disciplinare, di cittadinanza e di competenze spendibili professionalmente. Il World Economic Social Forum ci ha ricordato che il 65% dei bambini che oggi si iscrivono a scuola, al termine del proprio percorso di studi, svolgerà un lavoro che oggi non esiste. Ma al futuro dei nostri ragazzi dobbiamo pensare adesso”.
 
I deputati M5S della commissione Cultura hanno presentato una risoluzione per impegnare il Governo a ridefinire l’alternanza scuola lavoro “Apprendimento in Azione” e sottolineano con Luigi Gallo primo firmatario della risoluzione come: “Il nuovo Apprendimento in Azione è uno dei punti programmatici sull’Istruzione che il MoVimento 5 Stelle realizzerà una volta al governo. Abbiamo denunciato in più di un’occasione quanto fosse sbagliato aumentare le ore obbligatorie di alternanza senza aumentare le risorse disponibili. I percorsi di formazione sono diventati un onere burocratico e organizzativo troppo eccessivo per le scuole mentre le aziende non hanno ancora spazi e personale adatto a garantire una formazione di qualità e in totale sicurezza. L’alternanza, quindi, si è trasformata in una vera e propria legittimazione di forme di manodopera a basso costo e di sfruttamento giovanile. A questa visione distorta e parziale dei percorsi di formazione professionale contrapponiamo quella dell’Apprendimento in Azione, con la previsione di percorsi di orientamento per il personale scolastico e di più fondi per l’uso di spazi all’aperto o al chiuso in cui svolgere attività educative sul territorio, premiare l’innovazione didattica, coinvolgere i pedagogisti e incentivare le imprese ad investire in formazione”.