Alternanza: serve a conoscere il lavoro. Parola di Ministra

da Tuttoscuola

Alternanza: serve a conoscere il lavoro. Parola di Ministra

Nell’intervista rilasciata la scorsa settimana al direttore del quotidiano online ‘tribunapoliticaweb.it’, Dario Tiengo, Valeria Fedeli affronta vari temi, ma approfondisce soprattutto quello dell’Alternanza Scuola Lavoro (ASL). Lo fa puntigliosamente, non rinunciando a polemizzare con i sindacati, suo mondo di provenienza, per non aver «detto nulla» quando dal movimento degli studenti di contestazione dell’alternanza sono stati impiegati slogan del tipo ‘non siamo operai’. Uno slogan che mette in discussione «il valore del lavoro, la dignità di ogni lavoro, con il pericolo di stigmatizzare ancora una volta le imprese come sfruttatrici di per sé»: un concetto «da sanzionare», taglia corto la Ministra dell’Istruzione.

Ma sulla dimensione eminentemente formativa dell’ASL Fedeli aggiunge alcune precisazioni, rivolte ai soggetti ospitanti: «Alternanza non è orientamento al lavoro: è conoscenza del lavoro. Alternanza scuola-lavoro non è apprendistato, non è stage non è tirocinio», insiste la ministra, e questo deve essere ben compreso da parte di chi accoglie gli studenti: «Voi per primi non potete confondere l’alternanza con l’apprendistato. Se la confondete, diventa lavoro gratuito e in questo modo non contribuite certo a formare al meglio la classe dirigente del futuro».

«Niente fotocopie o servizio al tavolo quindi?», chiede il giornalista. Anche qui la risposta di Fedeli è diretta, e volta a difendere la dignità di ogni lavoro, anche dei più umili: «Il tema è capire che nel processo produttivo c’è anche la fotocopia come c’è la patatina nel processo produttivo di McDonald. Ma l’alternanza scuola-lavoro serve a inquadrare nel modello produttivo i vari elementi e a comprenderne il significato e il funzionamento. I ragazzi e le ragazze non vanno lì per essere ‘quelli che servono le patatine’ o, in altri casi, per fare fotocopie o centralino. La differenza è molto chiara».