Allarme delle imprese: esperti in cyber security e big data sempre più ricercati (e introvabili)

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da Il Sole 24 Ore

Allarme delle imprese: esperti in cyber security e big data sempre più ricercati (e introvabili)

di Alessia Tripodi

Imprese sempre più a caccia di esperti in cyber security, Internet of things e big data. La trasformazione digitale cambia le competenze richieste dal mercato del lavoro, ma il sistema formativo (e, in certi casi, gli stessi imprenditori) non riescono sempre a stare al passo con le innovazioni e con la crescente richiesta di professionalità 4.0. L’allarme arriva dalle principali associazioni Ict – Aica, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia – che in un recente convegno alla Bicocca di Milano, insieme a Miur e AgId, hanno fatto punto il punto sul tema delle competenze digitali e sulla distanza, ancora sensibile, tra domanda e offerta di “skills”. Proprio il capoluogo lombardo si prepara a raccogliere la sfida delle competenze hi-tech con la sua Digital Week, in programma dal 15 al 18 marzo 2018.

I profili più ricercati (e sempre più rari)
Le offerte di lavoro relative alle nuove professioni digitali emergenti, dicono le associazioni Ict, sono cresciute da febbraio 2013 ad aprile 2017 a ritmi del +280%. E i 6 profili oggi più ricercati (con fatica) dalle aziende sono: Data Scientist, Cloud Computing, CyberSecurity Expert, Business Intelligence Analyst, Big Data Analyst, Social Media Marketing. Domanda di competenze hi-tech che cresce anche nelle professioni non strettamente tecnologiche, soprattutto nelle aree Hr, Contabilità e Marketing.
L’altro lato della medaglia, sottolineano ancora le imprese Ict, riguarda le competenze in area business e le cosiddette soft skills, che diventano sempre più ricercate in abbinamento con i profili digitali, un fronte sul quale il divario domanda-offerta cresce ancora.

Con Impresa 4.0 competenze “trasversali”
Le associazioni del digitale avvertono: nel 2018 i «paradigmi» che guideranno il cambiamento nelle imprese, in crescita rispetto agli anni precedenti, saranno il Mobile (67%), le attività di intelligence e analytics sui Big Data (61%), la Cyber Security (61%), l’Internet of Things (52%) e trasversale, a tutti i precedenti, il paradigma del cloud computing. E se i provvedimenti come Impresa 4.0 e le iniziative del Miur e della Funzione Pubblica evidenziano la necessità di uscire da uno schema tradizionale delle figure professionali, per entrare in quello delle competenze trasversali, secondo le associazioni del digitale una delle criticità più forti è quella legata alle piccole imprese, che in molti casi non sanno decodificare le nuove competenze necessarie o non hanno comunque le risorse economiche per attrarle e per assumerle.