L’alternanza scuola lavoro della Legge 107 è inutile e dannosa

L’alternanza scuola lavoro della Legge 107 è inutile e dannosa. La FLC CGIL al fianco degli studenti che protestano.

Domani, 16 dicembre, il MIUR organizza gli Stati generali dell’alternanza scuola lavoro. Durante l’iniziativa dovrebbero essere presentate la “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola lavoro” attesa da oltre due anni e la piattaforma di gestione dei percorsi con l’ormai famoso pulsante rosso per denunciare gli abusi nell’utilizzo di questo dispositivo didattico. Inoltre viene confermato l’avvio delle attività dei mille tutor territoriali individuati dall’ANPAL (in realtà sarebbero al momento poco più di duecento) per supportare le scuole nella scelta dei soggetti ospitanti.

Si tratta di scelte che non cambiano il quadro fortemente negativo dell’attuazione dell’alternanza così come pensata dalla Legge 107: non si tocca il numero delle ore obbligatorie, non viene modificata in alcun modo la finalizzazione dei percorsi pesantemente ancorati alle presunte esigenze dell’attuale mercato del lavoro, si confermano ed anzi si aggravano, le norme che favoriscono lo sfruttamento dei ragazzi in alternanza in sostituzione di lavoratori retribuiti (si pensi alle decontribuzioni previste dal disegno di Legge di bilancio 2018 e ai voucher delle Camere di Commercio per incentivare l’accoglienza di studenti in alternanza), non si ha traccia di requisiti formativi che devono possedere i soggetti ospitanti, non vi sono certezza sulla gratuità dei percorsi per studenti e famiglie. L’elenco potrebbe continuare.

Questa deriva è stata denunciata fin da subito dalla FLC CGIL che ha raccolto le firme per l’indizione di un referendum contro l’alternanza così come riordinata dalla Legge 107/15. Riteniamo che gli Stati generali debbano servire a prendere atto definitivamente della necessità di modifiche urgenti, altrimenti diventaranno l’ennesimo boomerang per il Governo. Il tema dell’alternanza sarà uno degli argomenti più rilevanti su cui si giocherà la partita delle prossime elezioni politiche, dal momento che poco meno della metà degli studenti in alternanza potranno esercitare il diritto di voto.

Per questo rimaniamo al fianco degli studenti che protestano contro questa alternanza. Con loro vogliamo sventare il rischio di trasformare l’alternanza in un gigantesco serbatoio di lavoro gratuito preludio di un futuro precario.

Incalzeremo le forze politiche affinché nella prossima campagna elettorale vi siano impegni chiari.