SENTENZA DIPLOMATI MAGISTRALI

SENTENZA DIPLOMATI MAGISTRALI:

UN’ALTRA DOPPIA TRUFFA AI DANNI DEI PRECARI

STABILIZZAZIONE IMMEDIATA PER TUTTI I PRECARI CON 36 MESI DI SERVIZIO

La recente sentenza del Consiglio di Stato sancisce un altro capitolo della continua truffa ai danni dei precari della scuola. All’indomani della sentenza del 2015 che riconosceva il valore abilitante del diploma magistrale conseguito entro il 2001, sarebbe stato logico individuare una soluzione politica per quanti negli anni erano stati illegittimamente estromessi dalle Graduatorie ad esaurimento (dalle quali si può essere immessi in ruolo), salvaguardando i diritti di chi già era inserito a pieno titolo. Invece il Miur non ha fatto nulla, permettendo così il proliferare di ricorsi giuridici rivolti a questi colleghi (molti dei quali coprivano da anni i posti in qualità di supplenti) e illudendoli di poter ottenere i propri diritti pagando, anziché lottando.

Così circa 5000 insegnanti sono prima stati immessi in ruolo con riserva e ora si ritrovano con un pugno di mosche in mano e diventano nuovamente “la gallina dalle uova d’oro” per altri ricorsi o magari per le solite università che spacciano percorsi più o meno abilitanti, o ancora per i sindacati che offrono costosissimi corsi di preparazione per il prossimo concorso.

In questa vicenda non è poi mancato lo sfruttamento della guerra tra poveri, con la triste vicenda dei tanti precari che in Graduatoria ad esaurimento erano già a pieno titolo e d’un tratto si sono visti scavalcati in graduatoria, con l’agognato ruolo che si allontanava di diversi anni.

Non perdiamo di vista il punto centrale del problema che è la questione di tutti i precari, diplomati o laureati, inseriti in GAE e non, che faremo vivere nelle prossime iniziative. E’ ora di un vero piano di assunzioni che recuperi i tagli di questi anni e sia rivolto a chi ha titolo ed esperienza, altro che chiamata diretta da parte dei presidi.

Il Miur, molto probabilmente, non licenzierà prima della fine dell’anno scolastico in corso i diplomati magistrali che hanno preso il ruolo o incarichi annuali in virtù dell’inserimento con riserva in GAE, per evitare un caos organizzativo senza precedenti e, soprattutto, per non evidenziare le proprie colpe. E’ possibile che a questi colleghi venga esteso l’assurdo sistema del FIT (un percorso di formazione e tirocinio di 2 o 3 anni nei quali si lavorerà quasi gratuitamente) riservato ai precari della scuola secondaria con almeno 360 giorni di servizio, o qualcosa del genere.

Nell’incontro al Miur i sindacato complici si sono limitati a chiedere che prima di licenziare i diplomati magistrali si finisca l’anno scolastico (come fa comodo anche al governo), che il servizio svolto venga riconosciuto ai fini del punteggio nelle graduatorie (e ci mancherebbe altro) e che si riapra l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto (quelle da cui si attinge per le supplenze brevi), ufficializzando la loro funzione di facilitatori del governo e la loro inutilità per i lavoratori.

SGB, al contrario, richiama il governo ad assumersi le proprie responsabilità con una soluzione politica della vicenda e rivendica l’immediata stabilizzazione per tutti i precari con almeno 3 anni di servizio, senza FIT o altre forme di sfruttamento travestito da percorsi abilitanti e tirocinio, destinati, tra l’altro, ad insegnanti che hanno anni di esperienza in classe.

Siamo al fianco dei colleghi diplomati magistrali, ma serve una lotta generale per la stabilizzazione di tutti i precari

Nelle prossime settimane dovremo rilanciare una forte vertenza generale per rivendicare i diritti di tutti i precari della scuola, di ogni ordine e grado, e di ogni graduatoria, contrastando con forza le soluzioni truffa del governo o le illusorie scorciatoie giuridiche.

Solo la lotta paga