Tecnologie e valutazione sommativa

Tecnologie e valutazione sommativa: quali scenari nella scuola italiana?

Di quali strumenti tecnologici il docente dispone oggi per procedere alla valutazione sommativa in presenza?

Come individuarli, adattarli alla propria prassi didattica e impiegarli nel pieno rispetto delle criticità connesse all’intero processo valutativo?

Il problema, da insegnante di Matematica di Liceo, mi si è presentato una dozzina di anni fa, allorché nella mia scuola si pensò di somministrare questionari di soddisfazione automatizzati a studenti e famiglie, nell’ambito del progetto Qualità.

Mi sono cimentato con lo sviluppo di uno strumento per gestire Test in presenza nei laboratori dell’istituto: uno strumento di semplice utilizzo, di immediata comprensione nelle sue funzionalità di base, per docenti e studenti, in grado di rispondere ai requisiti di sicurezza imposti dalla ufficialità dei dati acquisiti.

Come prevedibile, la condivisione d’uso con i colleghi ha rapidamente fatto virare il progetto verso i Test disciplinari, coinvolgendo, a cerchi concentrici, la mia materia, quelle “di indirizzo” e, via via, tutte le altre.

eTutor, questo il nome del software, si è imposto alla attenzione di due case editrici, Loescher e De Agostini Scuola, che lo hanno impiegato nello sviluppo di alcuni loro contenuti autoriali e pubblicizzato in molti incontri formativi a supporto delle adozioni.

Dai desiderata di centinaia di colleghi, il progetto si è quindi arricchito ed esteso, assumendo i contorni di una sorta di “media nazionale” delle consuetudini valutative.

Oggi, terminate le collaborazioni con gli editori, eTutor si imbatte nelle stesse problematiche, criticità ed esigenze delle sue origini.

 

Le diverse piattaforme WEB di allenamento messe a disposizione da tutti gli editori scolastici (quantunque performanti), sono progettate per la formazione a distanza e mirate alla adozione dei libri di testo.

L’aspetto valutativo di questi strumenti, quindi, è essenzialmente di tipo formativo e promozionale.

Il docente assegna l’esercitazione con il solo scopo di condurre lo studente ad un auto-apprendimento, più o meno mediato dalla costruzione di un percorso personalizzato, sui contenuti pubblicati dall’editore (di norma accessibili solo in caso di adozione).

Proprio l’aspetto della valutazione sommativa in presenza risulta fortemente trascurato, impattando da una parte con l’obsolescenza delle dotazioni scolastiche, dall’altra con la necessità per il docente di adattare facilmente i Test al proprio linguaggio e ai propri standard didattici.

Le scelte commerciali degli editori, inoltre, spesso non assicurano la continuità di formati e materiali.

Anche il solo cambio di edizione del testo in adozione può comportare, per il docente, la improvvisa inutilizzabilità di contenuti e strumenti fino ad allora impiegati.

Esistono, altresì, software liberi e commerciali per la valutazione in laboratorio.

Per i primi, la complessità di installazione ed uso, rapportata alla carenza di personale tecnico della scuola e alle competenze medie dei docenti, costituisce spesso un freno importante alla loro inclusione nella prassi didattica.

I software liberi, inoltre, posseggono spesso funzionalità (gestione parametri di valutazione, tempi differenziati per gli allievi DSA, ecc..) non conformi alla realtà scolastica italiana, poiché progettati e realizzati in contesti didattici molto differenti (soprattutto USA).

Gli strumenti di valutazione proprietari, più efficienti e dedicati, sono meno diffusi e appannaggio dei laboratori linguistici o aule mobili.

La loro commercializzazione è affidata ai distributori di prodotti hardware e non gode mai di una adeguata assistenza formativa per il docente, in grado di guidarlo in tutte le fasi del processo valutativo (generazione Test, somministrazione, adattamento dei parametri valutativi al contesto, comunicazione esito), affrontandone e dirimendone le criticità.

Si può ragionevolmente affermare (anche se di statistiche ufficiali non ne esistono) che la quasi totalità dei docenti, oggi, non utilizza alcuno strumento tecnologico per la somministrazione dei Test sommativi, costretto ancora alla gestione cartacea, l’unica sicura ed affidabile.

Il sistema eTutor ha l’ambizione di colmare questo vuoto e di condurre i docenti all’uso di un metodo finalmente innovativo e stabile per la valutazione sommativa.

Un’applicazione multipiattaforma efficiente, sicura, di facile utilizzo, completa e flessibile, per agevolare la somministrazione in classe dei Test personali, tanto nei laboratori più obsoleti quanto nelle aule mobili più sofisticate (2.0, 3.0 ecc…), costituisce solo il primo passo dell’esperienza, il cui fine corrisponde a una costituenda comunità di pratica.

Comunità pensata come realtà libera, indipendente da qualsiasi obbligo editorial-adozionale, mirata alla condivisione gratuita dei Test di apprendimento e di uno standard compositivo che garantisca continuità; un ponte tra le tante esperienze sviluppate da insegnanti che, come me, ricorrono regolarmente ai Test strutturati, con metodi tecnologici e non.

Una sfida aperta, dunque, indirizzata a un’esigenza fortemente sentita dal docente di oggi, ma ancora troppo trascurata dagli attori che gravitano nel mondo degli strumenti didattici.

 

Nicolò Blunda

Docente di Matematica all’IIS Aldo Moro di Rivarolo Canavese (TO) e responsabile progetti didattici di EpsilonSoft.

 

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