da Il Sole 24 Ore
di Alessia Tripodi
Un accordo triennale che punta a creare occasioni di scambio interculturale tra studenti italiani e migranti, rifugiati e richiedenti asilo loro coetanei. Con l’obiettivo, poi, di promuovere le iniziative progettuali verso gli enti locali impegnati in iniziative legate allo Sprar, il Sistema di protezione per i richiedenti asili del ministero dell’Interno. È il protocollo d’intesa siglato ieri a Viale Trastevere tra lo stesso Miur, la fondazione Anci per le politiche sociali e l’accoglienza e il Comitato Tre Ottobre onlus.
L’accordo è arrivato a margine dell’incontro tra la ministra Fedeli e gli studenti che hanno partecipato al progetto “L’Europa inizia a Lampedusa” , promosso dal Miur in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre e reso possibile grazie all’impegno del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) gestito dal ministero dell’Interno.
Migliorare la conoscenza del fenomeno migratorio
I protagonisti dell’intesa siglata oggi si impegnano, spiega il Miur, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità , «a realizzare iniziative di sensibilizzazione sui processi di accoglienza e di integrazione rivolti a studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado, affinché diventino – viene sottolineato – loro stessi protagonisti e agenti attivi della lotta alla discriminazione». In particolare, informa l’articolo 1, tutto è finalizzato a “migliorare il livello di conoscenza degli studenti italiani sui temi legati al fenomeno migratorio, al sistema di accoglienza italiano e ai diritti umani; nonché favorire la conoscenza dell”altro’, lo scambio tra pari e tra culture diverse». Dall’attuazione del protocollo, viene specificato, «non derivano in ogni caso nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
Studenti «ambasciatori di civiltà »
L’iniziativa “L’Europa inizia a Lampedusa» ha permesso ai ragazzi di incontrare nell’isola siciliana i migranti sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre 2013, diventando «ambasciatori di civiltà », come ha detto la ministra. Nei primi due anni, dice il Miur, alla realizzazione del progetto hanno partecipato giovani provenienti da 37 istituti italiani e da 13 istituti di altri paesi europei (Austria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Malta Lituania, Portogallo , Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia).
Fedeli: su “razza” utile dibattito dei Padri costituzionali
«Sono stata felice di ospitare gli studenti che in questi mesi hanno preso parte a un percorso di conoscenza attraverso il quale superare paure e diffidenze rispetto al fenomeno migratorio» ha detto Fedeli. Che ha aggiunto: «Voglio sottolineare che relativamente al termine ‘razza’, che circola nel nostro Paese e in Europa, sarebbe utile riprendere il dibattito che hanno fatto i nostri padri costituenti», che nell’articolo 3 della Carta «hanno scelto la parola razza per non far dimenticare l’emanazione, ormai 80 anni fa, delle leggi razziali.
«Il nostro sistema di istruzione e formazione educa le nuove generazioni ai valori costituzionali di uguaglianza e rispetto dei diritti umani – ha continuato Fedeli – e il progetto ‘L’Europa inizia a Lampedusa’ e il Protocollo firmato oggi rafforzano la missione educativa della scuola e lo fanno attraverso l’incontro, la conoscenza diretta, lo scambio. Lo stesso che ci auguriamo che venga replicato anche con il mondo adulto che, in questo campo in particolare, dalle giovani e dai giovani ha molto da imparare».