Parte l’Osservatorio sull’alternanza

da Il Sole 24 Ore

Parte l’Osservatorio sull’alternanza

di Claudio Tucci

Un Osservatorio per monitorare la qualità della formazione “on the job”. Lo ha costituito la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, con l’obiettivo di accompagnare l’attuazione dell’alternanza resa curriculare dalla legge 107 in tutti i percorsi delle superiori (almeno 400 ore negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali; almeno 200 ore nei licei). Il lavoro dell’Osservatorio servirà a garantire esperienze formative sempre più qualificanti agli studenti.

Fedeli: l’alternanza è innovazione didattica importante
«L’alternanza scuola-lavoro è un’innovazione didattica importante. È un modo nuovo di fare scuola perché permette di unire il sapere, le conoscenze acquisite sui banchi, con il saper fare, le conoscenze e le competenze acquisite con l’esperienza pratica», sottolinea la Ministra Fedeli.

L’Osservatorio
L’Osservatorio «avrà un ruolo centrale nel monitoraggio: metterà intorno ad un tavolo tutti gli attori coinvolti, a partire dagli studenti e dai loro docenti e dirigenti scolastici. Ovvero coloro che vivono e attuano l’alternanza – prosegue Fedeli. L’Osservatorio sarà un luogo di dibattito e confronto, ma sarà anche molto operativo: ogni sei mesi prevediamo un report sullo stato di attuazione dell’alternanza, con un’attenzione specifica agli obiettivi qualitativi, oltre che quantitativi. Vogliamo favorire il continuo miglioramento di questi percorsi, la crescita e lo sviluppo costante di queste esperienze formative, mettendo davvero al centro i ragazzi». L’Osservatorio seguirà anche l’aggiornamento della Guida operativa per le scuole e suggerirà Linee guida in relazione ai protocolli di intesa sull’alternanza. Sarà composto da 25 componenti che saranno individuati tra i rappresentanti degli studenti, dei docenti, dei dirigenti scolastici, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Conferenza delle Regioni e delle imprese e tra i dirigenti e i funzionari del Miur. I lavori saranno coordinati da un esperto individuato dalla ministra Fedeli e potranno essere aperti di volta in volta anche ad esperti di istituzioni formative e di ricerca, imprese, associazioni, per un eventuale loro contributo.