L’attuazione del D.lgs 62/2017 e dei D.M. 741 e 742/2017

L’attuazione del D.lgs 62/2017 e dei D.M. 741 e 742/2017

Un’occasione di riflessione e lavoro comune nell’IC “N. Cantarutti” di Azzano Decimo

di Cristina Del Bel Belluz e Alessandro Venerus

 

Il D.lgs. 13 aprile 2017, n.62 “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato a norma dell’articolo 1, comma 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio, n.107” e i successivi D.M. 741 e 742 del 3 ottobre 2017, (regolamenti sull’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione e sulle modalità per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione) hanno portato le scuole a ripensare complessivamente le proprie pratiche nell’ambito della valutazione: da un lato guardando al miglioramento degli apprendimenti, dell’offerta formativa, delle professionalità; dall’altro, al processo formativo ed educativo, allo sviluppo dell’identità personale e all’autovalutazione.

In questo breve testo intendiamo render conto del percorso sviluppatosi, tra novembre 2017 e gennaio 2018, nell’Istituto Comprensivo “Novella Cantarutti” di Azzano Decimo.

 

PREMESSA

Ricordiamo anzitutto che nelle Indicazioni Nazionali (DM 254/2012), si sottolinea la centralità della persona dello studente, che è impegnato a perseguire il proprio processo formativo, accompagnato dall’intera comunità educativa, in un ambiente di apprendimento adeguato e ritagliato sulle sue esigenze. Il momento valutativo è parte integrante del percorso, in chiave anche autovalutativa e orientativa, e i docenti, coordinati dal Dirigente scolastico, ne sono i responsabili.

Il recente dettato normativo rivede l’intero impianto, tanto nei termini generali che in singoli passaggi. Il nuovo assetto necessita di essere esplicitato alle famiglie, in virtù di quello stesso Patto educativo di corresponsabilità che vede la scuola impegnata nel suo delicato compito, sostenuta dalla famiglia e anche dalla realtà territoriale, in un continuo processo di trasparenza, comunicazione e partecipazione: nel caso dell’Istituto Comprensivo “N. Cantarutti”, la condivisione del Patto tra scuola, famiglia, studente e servizio del Doposcuola è una realtà consolidata da oramai otto anni.

All’interno di questa cornice, si inserisce l’esperienza che qui raccontiamo, che è stata un’occasione di confronto, pur nella complessità legata alle dimensioni rilevanti della comunità scolastica (circa 1600 studenti, otto plessi) e dei suoi stakeholders, per condividere modalità operative, punti di vista e opinioni da parte di tutto il corpo docente.

Per affrontare organicamente la serie di questioni posteci, abbiamo scelto di compiere un percorso a tappe, individuando compiti ben precisi ,affidati a gruppi di lavoro misti, e step chiaramente scanditi.

 

IL PERCORSO

  1. Il primo passaggio è stata la convocazione dello staff (collaboratori del Dirigente, funzioni strumentali e referenti di plesso).

Quanto previsto dal D.lgs 62/2017 e dai successivi DM 741 e 742/2017 è stato oggetto di studio e di presentazione all’organo collegiale, da parte del Dirigente scolastico e del suo collaboratore. Le azioni collegate sono state articolate secondo un programma temporale enunciato in un dettagliato cronoprogramma.

Per favorire la discussione, sono stati inviati a tutti i docenti i principali riferimenti normativi nazionali e quelli interni all’Istituto:

  • Dlgs 13 aprile 2017 n. 62
  • M. 3 ottobre 2017 n. 741 e 742
  • M. 10 ottobre 2017 n. 1865
  • M. 2012 n. 254 contenente le Indicazioni Nazionali
  • Regolamenti interni (Regolamento di Istituto, di disciplina, criteri per la deroga alla frequenza per la validità dell’anno scolastico, Patto educativo di corresponsabilità inserito anche nel libretto personale di ciascun studente, Statuto degli Studenti e delle Studentesse).

 

  1. E’ stata quindi elaborata da parte del collaboratore del Dirigente una sintesi dei documenti, per focalizzare l’attenzione sui punti salienti; essa è stata presentata al collegio in due momenti distinti (primaria e secondaria di primo grado). La scelta di operare separatamente è stata dettata dalla volontà di dare ai docenti la possibilità di esprimere, in un contesto più ristretto, osservazioni e riflessioni peculiari di un particolare ordine scolastico.

In tali incontri il Collegio ha rilevato i propri compiti al fine di predisporre l’organizzazione dei gruppi di lavoro:

  1. Criteri e modalità di valutazione degli apprendimenti;
  2. Descrizione del processo formativo (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto;
  3. Criteri e modalità di valutazione del comportamento (giudizio sintetico);
  4. Corrispondenza fra le votazioni in decimi e i diversi livelli di apprendimento;
  5. Criteri generali per la non ammissione alla classe successiva e all’esame di Stato del primo ciclo di istruzione nel caso di voto inferiore a 6/10 su una o più discipline (scuola secondaria I grado);
  6. Eventuali deroghe alla frequenza per la validità dell’anno scolastico (scuola secondaria di I grado);
  7. Strategie da adottarsi per il miglioramento dei livelli di apprendimento;
  8. Criteri per la definizione del voto di ammissione all’Esame di Stato.

 

  1. Dopo questi momenti di condivisione utili a fare emergere alcuni criteri e modalità generali di valutazione (i più rilevanti: gli insegnanti operano collegialmente e utilizzano criteri trasparenti condivisi;, esplicitano le conoscenze e le abilità oggetto di verifica in funzione dei traguardi di competenza attesi; coinvolgono gli studenti nell’ottica dell’autovalutazione; utilizzano strumenti diversi di valutazione; effettuano le verifiche in modo sistematico), il lavoro è proseguito secondo quanto previsto nel cronoprogramma.

Si sono costituiti gruppi di docenti, con un massimo di 5 componenti ciascuno, che hanno seguito ciascuno il proprio percorso operativo accogliendo anche competenze ed inclinazioni personali. Sono stati inoltre attivati gruppi specifici di lavoro per quanto concerne i criteri e le modalità di valutazione del comportamento, la descrizione del processo formativo (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto e le strategie da adottarsi per il miglioramento dei livelli di apprendimento.

Ai gruppi disciplinari è stato chiesto di rileggere i traguardi previsti alla fine della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado e di organizzare, all’interno di una griglia, comune ad entrambi gli ordini di scuola, le competenze in uscita e il loro relativo livello di padronanza in una corrispondenza tra votazione e livello di apprendimento. La scala, sempre decrescente per ogni disciplina, si apre a ventaglio dal dieci al cinque per la primaria; arriva al quattro per la secondaria. Anche laddove la corrispondenza esprime un valore non sufficiente si è cercato di fornire una chiave di lettura positiva, cioè rivolta all’acquisizione delle competenze, anziché porre in evidenza il non raggiungimento, che rappresenta una visione parziale e poco fiduciosa nelle capacità di recupero del singolo studente.

Si è preferito suddividere la scuola primaria in I anno e in I e II biennio, mentre la scuola secondaria ha lavorato anno per anno.

La descrizione del processo formativo (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto ha animato molto la discussione del collegio, in quanto ha presupposto una distinzione rispetto ad alcune voci considerate nel comportamento, quali l’autonomia e la responsabilità. La definizione precisa degli ambiti è risultata perciò fondamentale per non incorrere in poco opportune ripetizioni dal diverso significato. Si è perciò fatto riferimento ad altri concetti: livello di competenza nella pianificazione e personalizzazione del proprio apprendimento in modo più o meno flessibile, autonomo e creativo, in contesti noti e non, capacità di valutare, contestualizzare e generalizzare le informazioni, di saper prendere decisioni e operare scelte consapevoli, sia nel lavoro individuale che di gruppo.

La definizione dei livelli di apprendimento implica necessariamente anche l’individuazione di opportune strategie di miglioramento da attuarsi non appena se ne ravveda il bisogno da parte del Consiglio di classe, e di cui va data puntuale informativa alle famiglie. Il gruppo di lavoro specifico ha individuato un repository di strategie alle quali attingere (riduzione e/o semplificazione dei contenuti e delle richieste, maggior tempo a disposizione per l’esecuzione delle attività, guida e mediazione dell’insegnante e/o di un compagno, utilizzo di mappe, immagini e schemi, suddivisone del compito in diverse fasi temporali o di un obiettivo complesso in sotto-obiettivi, progettazione di attività personalizzate e individualizzate, attivazione percorsi L2, lavoro in coppia e/o in piccolo gruppo, utilizzo di strumenti compensativi, attivazione di percorsi di recupero con insegnanti interni alla scuola, attività per classi aperte e/o parallele). Sono state aggiunte poi alcune altre specifiche indicazioni per la scuola secondaria.

 

  1. Per quanto concerne i criteri e le modalità di valutazione del comportamento, l’Istituto comprensivo ha partecipato, con alcune istituzioni scolastiche territorialmente vicine (IC Pordenone Sud, IC Rorai Cappuccini di Pordenone, IC “Bagellardo” di Fiume Veneto), ad una rete di scopo informale. Pur nella piena consapevolezza che la storia di ciascuna istituzione scolastica presenta peculiarità diverse, che hanno tutte pari dignità e rappresentano la forza dell’autonomia di ciascuna, si è voluto tentare un dialogo, finalizzato alla condivisione di un linguaggio comune, agevole per la scuola ma anche per gli utenti, cioè le famiglie, che volentieri si confrontano, più o meno a ragion veduta, su tematiche scolastiche.

Gli incontri tra alcuni docenti delle quattro scuole ha fatto emergere i seguenti aspetti:

  • Il lavoro svolto dai diversi collegi va inteso come patrimonio e storia di una comunità scolastica;
  • La definizione di un linguaggio comune rende più chiaro a tutti cosa si vada a valutare e quale affinità contraddistingua la valutazione del comportamento dalla certificazione delle competenze sociali e civiche;
  • L’uso di un giudizio sintetico, sia esso un semplice aggettivo o una frase, va ricondotto ad una scala valoriale che contempli la partecipazione (assunzione di ruoli e responsabilità all’interno della comunità), l’autonomia (consapevolezza del proprio lavoro e dell’importanza di portare a termine gli incarichi), la relazione (comunicazione con i compagni e con gli adulti; capacità di comprendere opinioni differenti e di mediare in situazioni di conflitto) e le regole (scelta di comportamenti rispettosi di sé, degli altri, delle cose e dell’ambiente).

Ne è scaturita una scala di valutazione del comportamento condivisa dalle scuole coinvolte, che fa riferimento ad una griglia di comportamenti osservabili da parte del Consiglio di classe, abbinata a dei punteggi. I docenti considerano la somma totale dei punti accanto alla presenza o meno di sanzioni disciplinari per valutare il comportamento; in questo modo si sottolinea il legame con il Patto educativo di corresponsabilità e il Regolamento di disciplina nel caso nella scuola secondaria di I grado.

 

  1. Il Collegio Docenti è stato quindi riunito a dicembre per la condivisione del lavoro svolto e per l’assunzione di alcune scelte.

In particolare, il Collegio si è espresso relativamente ai criteri generali per la non ammissione alla classe successiva e all’Esame di Stato del primo ciclo di istruzione, evidenziando come la stessa vada considerata un’eccezione allorché le strategie di miglioramento poste in essere non abbiano sortito i risultati ipotizzati. In particolare si è adottata l’idea di fornire chiare e semplici indicazioni allo studente e alle famiglie, alla fine del secondo quadrimestre, per continuare un lavoro di studio personale che andrà poi ripreso all’inizio del nuovo anno scolastico prima dell’inizio effettivo delle lezioni.

Infine i docenti hanno definito i criteri con i quali esplicitare il voto di ammissione all’Esame di Stato, dando valore all’intero percorso dello studente nei tre anni scolastici con un peso proporzionale maggiore al lavoro dell’ultimo anno. In esso rientrano anche tutte le attività educative e didattiche che non sono propriamente disciplinari ma che fanno parte delle attività svolte nel modello di scuola che caratterizza la secondaria di I grado dell’IC “N. Cantarutti”, denominato progetto “Kaleidos”. Quindi sono considerate quelle proposte che rientrano nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione nonché tutte quelle attività che coinvolgono lo sviluppo delle cosiddette life skills, di cui la scuola si fa carico anche con l’intervento di numerose presenze di esperti del territorio.

 

CONCLUSIONE

Nell’ottica del miglioramento continuo, questo lavoro ha permesso attraverso il modello PDCA di:

Plan          pianificare un percorso di lavoro coinvolgente e proattivo per tutto il corpo docente;

Do           contribuire ad avviare la costruzione di una cultura del valutare non finalizzata a quanto uno conosce bensì a rivelare la sua posizione rispetto ad un proprio percorso personale;

Check      controllare in itinere e a fine anno il valore di quanto intrapreso per ricalibrare l’azione costruita;

Act           riposizionare gli strumenti di lavoro al fine di migliorare come istituzione e come momento di riflessione del singolo e della sua famiglia.

 

SVILUPPI

Il lavoro relativo alla valutazione, che è stato raccolto in un unico blocco di materiali, è parte integrante del Piano triennale dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica e sarà presentato nel mese di gennaio alle famiglie degli studenti in incontri appositamente predisposti.

La definizione dei livelli attraverso un’analisi completa delle Indicazioni Nazionali e il percorso che è stato scelto dai docenti ha segnato l’unicità e l’autonomia dell’Istituto comprensivo; ciò rappresenta, all’interno della cornice normativa di riferimento, contemporaneamente motivo di coerenza rispetto alla norma generale e flessibilità nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, ribadita con forza dalla L.107 del 13 luglio 2015 art.1, comma 5.

In tal senso il lavoro svolto è stata un’occasione per rivedere e anche ricostruire il curricolo dell’Istituto attraverso una visione più partecipata del percorso scolastico di ogni bambino che entra nella Scuola. Questo permetterà di riformulare anche i momenti di passaggio dalla scuola dell’Infanzia, tra la primaria e la secondaria di I grado, nonché verso la scuola secondaria di II grado con un curricolo che non intende avere gradini tra i tre ordini, quanto piuttosto essere uno scivolo naturale nel percorso di crescita didattica e ancor di più formativa del bambino e del ragazzo.