01 1999

31 gennaio Monitoraggio dell’Autonomia

Entro il mese di gennaio 1999 i Provveditori agli Studi devono segnalare all’IRRSAE della propria regione gli istituti scolastici da coinvolgere nel “monitoraggio” dell’autonomia (Direttiva 252/98) che sarà realizzato entro il termine dell’anno scolastico.

Si tratta complessivamente di 1000 scuole, distribuite su tutto il territorio nazionale (secondo la tabella allegata alla nota 250/segr. del 17-12-1998), che stanno realizzando progetti di sperimentazione dell’autonomia considerati significativi ed emblematici.

Al termine dell’azione, che impegna oltre 100 equipes di “osservatori”, sarà redatto un Rapporto nazionale sulla sperimentazione, mentre le “best experiences” (le scuole migliori) avranno una loro recensione anche su Internet.

Sul progetto di monitoraggio, che presenta notevoli elementi di novità, ma che susciterà anche polemiche e discussioni, un puntuale commento della nostra collaboratrice Mariella Spinosi, Ispettrice presso l’Irrsae Marche, in Autonomia e Monitoraggio.

decreto legislativo 30 gennaio 1999, n. 19
Riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.)

comunicazione MPI 29 gennaio 1999, prot. n. 252
“Il ‘900. I giovani e la memoria” – Progetto destinato agli studenti delle scuole secondarie di II grado. Anno scolastico 1998/99 – Assegnazione di fondi Cap. 1067 (Legge n. 440/97)

29 gennaio Riforma della Ricerca

Il 29 gennaio il Consiglio dei Ministri approva definitivamente i decreti legislativi per la  riforma dell’ASI, del CNR e dell’ENEA (che si occuperà ora anche dello sviluppo sostenibile con particolare riguardo alle piccole e medie imprese impegnate nei servizi avanzati), e, in via preliminare, in attesa del parere del Parlamento, il decreto legislativo per l’istituzione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Nel settore Diritto di Educazione&Scuola:

08 – 29 gennaio Pubblico e Privato

Il 29 gennaio il CdM approva la legge della regione Lombardia che stanzia 20 miliardi per il finanziamento delle scuole materne private.

Sul tema della parità torna il 18 gennaio il presidente della Cei nel corso della sua prolusione di apertura al Consiglio permanente della Cei.

«Negli ultimi mesi si è assistito purtroppo a una serie di manifestazioni, prese di posizione ed interventi, anche da parte di qualificati uomini di cultura, che negano la legittimità stessa di qualsiasi finanziamento pubblico della scuola libera, in base ad una lettura estensiva e semplicistica della formula “senza oneri per lo Stato”, che non tiene conto del senso dato a queste parole dagli stessi costituenti e operando un curioso capovolgimento di prospettive, in virtù del quale quella che di fatto è un’anomalia della situazione italiana viene eretta a posizione di principio, contro l’orientamento pressoché generale dei Paesi liberi e democratici, in Europa e fuori. (…)
Fortunatamente le decisioni assunte di recente da alcuni Consigli regionali si muovono in un’ottica assai diversa e costruttiva».

Dall’11 gennaio il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna esamina la legge per l’istituzione di un “Sistema formativo integrato per il diritto allo studio” sulla quale rischia la crisi: previsti finanziamenti per 12 miliardi dei quali 8 (art. 18) per assegni studio destinati agli alunni delle scuole pubbliche e private (rispettivamente di 350.000 e 3.500.000 lire per studente) che abbiano una media del sette ed appartengano a famiglie con un reddito inferiore ai 50 milioni l’anno.
La legge è approvata il 15 gennaio con il voto dell’opposizione; annunciati ricorsi.

Sullo stesso tema interviene, nel corso di una intervista a Il Messaggero dell’11 gennaio, il ministro della PI:

«Si è enfatizzato troppo l’incontro tra il Papa e D’Alema. Era nelle cose…». Luigi Berlinguer, ministro della Scuola, non si asciuga alcuna lacrima di commozione. L’esponente diessino non va a infoltire la schiera di chi, dentro fuori il suo partito, esulta per la visita del primo presidente del Consiglio post-comunista in Vaticano. «Ormai tutto è distorto dal sensazionalismo della vita politica e mediatica. Si cercano eventi a tutti i costi». E alle gerarchie ecclesiastiche che si definiscono «insoddisfatte» per gli impegni presi da D’Alema a favore delle scuola privata, risponde: «La Chiesa non è mai soddisfatta. Ma per ora non si può fare di più».
I cattolici però premono. L’”Avvenire” ricama sulle parole di D’Alema: «Tanta emozione, impegni pochi»….
«Gli impegni sono quelli possibili. Quelli conosciuti. Le nuove regole con la legge sulla parità scolastica, il sostegno del diritto allo studio e un po’ di aiuto alle scuole materne».
Il ”po’ d’aiuto” si traduce nei 347 miliardi da inserire nella finanziaria per il Duemila?
«Esattamente. Il prossimo anno trasferiremo quei soldi alle regioni e ai comuni che potranno aumentare l’importo delle convenzioni con le scuole materne non statali. Ma la cosa più importante sono le nuove regole».
Cioè la legge sulla parità scolastica?
«Già. Stabiliremo chi può insegnare, la qualificazione dei docenti, il diritto di accesso…».
In Vaticano chiedono di ”riempirela legge con aiuti economici…
«D’Alema al cardinale Sodano ha detto che gli interventi possibili sono soltanto quelli a favore delle materne».
Solo e soltanto le materne?
«Sì. Ripeto: di più non è possibile fare».
Perché?
«Perché è la scuola materna il vero servizio sociale assicurato dagli istituti religiosi. E il governo può intervenire, per il momento, solo a favore di questo settore».
Proprio per questa ragione ambienti vaticani sostengono che l’impegno del presidente del Consiglio «non è sufficiente».
«Lo so. Ma nel vertice di venerdì, avvenuto al massimo livello, si è parlato solo degli aiuti alle materne. Non di altro. E le cose non si possono cambiare a incontro avvenuto».
Ministro, sembra non tenere conto che una delle parti, la Chiesa, sia uscita dal vertice definendosi «insoddisfatta».
«La Chiesa non è mai soddisfatta. La Chiesa vuole sempre un pezzettino di più. Ma in questi duemila anni ha imparato a fare passi lunghi quanto la gamba. Non più lunghi».
Dunque, il governo non darà ascolto alla proposta del ppi Manzini che chiede allo Stato di pagare i contributi degli insegnanti delle scuole private?
«Manzini ha avanzato un’idea molto intelligente. Ma non è all’ordine del giorno. Adesso ci occupiamo della legge sulla parità e il sostegno al diritto allo studio».
Adesso. Ma in futuro?
«E cosa posso saperne. Ci stiamo preparando a compiere dei passi da gigante. La legge sulla parità è attesa da decenni. Come ha una rilevanza enorme la decisione di dare sostegno alla scuola per l’infanzia. E in più siamo tranquilli sul versante costituzionale».
Perché, in fondo, è sempre questo il freno: libertà di istruzione senza oneri per lo Stato…
«E’ uno dei freni».
L’altro è Cossutta?
«No, è una parte del mondo laico. E noi dobbiamo trovare una sintesi tra le diversità».
E se questi due ”freni” non ci fossero?
«Ci sono. L’ipotesi non sta in piedi».
Faccia uno sforzo di fantasia: lei, ministro della Scuola, senza quei freni sarebbe disposto a dare i soldi che la Chiesa chiede agli istituti religiosi?
«Io sono disposto solo a stare dentro la Costituzione, e sono pronto a trovare una sintesi politica equilibrata. Non sono un libero battitore: il mio ministero non può prescindere dai condizionamenti e dai problemi veri».
Tra i problemi veri c’è quello di migliorare e, di molto, la scuola pubblica. Fatto questo, potreste pensare agli aiuti per gli istituti privati.
«Sono due anni e mezzo che ci impegniamo a fondo per cambiare faccia alla scuola pubblica. Per noi è questa la priorità assoluta».
Si vede poco. Ci sono centinaia di scuole senza palestre, migliaia con banchi e bagni rotti…
«Negli ultimi due anni abbiamo messo in moto 1.700 miliardi per l’edilizia scolastica. Ma un bagno non si restaura da un giorno all’altro. E per fare un edificio ci vogliono otto anni. E comunque questo appunto va fatto ai comuni, alle regioni, alle province. Non a noi, che i soldi li abbiamo stanziati».

L’8 gennaio il Presidente del Consiglio incontra il Pontefice nel quadro di una visita ufficiale alla Santa Sede: affrontati anche i temi della parità scolastica e del sostegno alla scuola non statale.

11 – 28 gennaio Scuola e Parlamento

L’11 gennaio riprendono, dopo la pausa natalizia, i lavori di Camera e Senato.

La 7a Commissione della Camera si occupa:

Il 20 ed il 27 gennaio il Comitato Ristretto della 7a Commissione Camera affronta i DdL sul Riordino dei Cicli Scolastici.

Il 26, 27 e 28 gennaio la 7a Commissione del Senato esamina il testo unificato ed i disegni di legge per la modifica dello stato giuridico dei ricercatori e professori universitari.

Nei giorni 19, 20, 21, 26, 27 e 28 gennaio le settime Commissioni di Senato e Camera esprimono il loro parere al presidente del CdM riguardo allo Schema di regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche.
Di seguito l’estratto della 265a riunione della 7a Commissione Senato (26 gennaio 1999) relativo alla presentazione del Regolamento da parte della relatrice:

La relatrice PAGANO illustra lo schema di regolamento in titolo, ricordando che esso trae origine dall’articolo 21 della legge n. 59 del 1997 che, nel dettare le norme generali in materia di autonomia, amministrativa, didattica e organizzativa delle scuole, ne affidava ad un regolamento governativo la puntuale disciplina. Ella chiarisce altresì che lo schema di regolamento in titolo non si estende all’autonomia degli istituti superiori di istruzione artistica (che sarà oggetto di un apposito regolamento non appena sarà definitivamente approvata dal Parlamento la legge di riforma del settore), nè affronta la revisione degli organi collegiali di istituto, atteso che è in avanzata fase di eleborazione presso la Camera dei deputati una specifica iniziativa legislativa. Ella ricorda infine che il riordino degli organi collegiali territoriali, nonchè la riforma della Biblioteca di documentazione pedagogica (BDP), del Centro europeo dell’educazione (CEDE) e degli istituti regionali di ricerca, sperimentazione e aggiornamento educativi (IRRSAE) saranno oggetto di appositi decreti legislativi. Non va peraltro dimenticato, prosegue, che il quadro di riforma delineato dall’articolo 21 della legge n. 59 ha già conosciuto significative realizzazioni con l’approvazione del regolamento sul dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche, del decreto legislativo sul conferimento della dirigenza ai capi di istituto e dello statuto degli studenti.
Per quanto riguarda in particolare lo schema di regolamento in titolo, la relatrice fa presente che esso consegue ad una articolata fase di confronto, avviata ora è un anno, che – a seguito dell’ampia consultazione svolta – ha condotto ad una profonda revisione della stesura iniziale e ha consentito l’elaborazione di un testo largamente condiviso. Esso risente peraltro del duplice processo, di decentramento e di semplificazione, intrapreso con la legge n. 59 del 1997 e che ha avuto nel decreto legislativo n. 112 dello scorso anno una delle sue più significative espressioni. Tale decreto legislativo, al capo terzo, reca le norme di delega alle regioni delle funzioni loro spettanti in materia di istruzione scolastica. Tale delega avrà peraltro vigore, non va dimenticato, a decorrere dal secondo anno scolastico successivo al riordino delle strutture centrali e periferiche dell’amministrazione scolastica. E’ pertanto necessaria una accelerazione dei relativi provvedimenti affinchè processi significativi come quello dell’autonomia, intrinsecamente connessi al riordino dell’amministrazione, non finiscano per arenarsi.
La relatrice si sofferma quindi brevemente sul contenuto dei singoli articoli dello schema di regolamento attraverso i quali vengono trasferite alle scuole parte delle funzioni rimaste di competenza statale anche a seguito del decreto legislativo n. 112.
Tre sono comunque, a giudizio della relatrice le linee di intervento più significative dello schema in esame: il rapporto delle scuole con le regioni e gli enti locali; il rapporto con gli altri organi territoriali dello Stato competenti in materia scolastica; l’assetto delle funzioni e dei poteri all’interno delle scuole.
Per quanto riguarda il primo profilo, ella prende atto della parziale insoddisfazione manifestata dagli enti locali per la scarsa pregnanza del ruolo loro attribuito dallo schema di regolamento. Ella invita pertanto il Governo a ricercare forme di maggiore equilibrio, ad esempio con riferimento all’articolo 1 e all’articolo 3, ribadendo comunque che i compiti relativi alla programmazione didattica e all’offerta formativa spettano alle scuole mentre agli enti locali può essere assicurato un maggiore coinvolgimento per quanto riguarda la programmazione sul territorio. Con riferimento alle norme sull’orientamento scolastico e professionale, di cui all’articolo 4, occorrerebbe un maggiore coordinamento con l’articolo 139 del decreto legislativo n. 112. Infine, sarebbero opportune intese con le province al fine di armonizzare il disposto in esame con il recente provvedimento sul collocamento nel quadro delle politiche attive del lavoro.
Per quanto riguarda invece il rapporto con gli altri organismi statali competenti sulla scuola, ella ricorda che il Parlamento sarà chiamato ad esprimersi in separata sede sui diversi provvedimenti di riordino.
Ella invita quindi la Commissione a riflettere sulla opportunità di estendere a tutte le scuole autonome l’attuale sistema di riscontro contabile, che presuppone l’invio di revisori dei conti da parte del Ministero. A tale proposito, ella invita il Sottosegretario ad un chiarimento sulla allocazione delle risorse di cui al comma 14 dell’articolo 21 della legge n. 59, che in materia prevede un decreto del Ministro della pubblica istruzione di concerto con il Ministro del tesoro, giudicando probabilmente insufficiente il mero atto amministrativo.
La relatrice si sofferma infine sulle disposizioni relative alle scuole private, suggerendo un chiarimento della norma di cui all’articolo 2, attualmente assai generica, con la quale si stabilisce che le istituzioni scolastiche parificate, pareggiate e legalmente riconosciute adeguano i loro ordinamenti alle disposizioni del regolamento. Ella lamenta altresì la laconicità dell’articolo 7, laddove prevede che anche le istituzioni scolastiche legalmente riconosciute possano partecipare alle reti di scuole. Tutto ciò peraltro risente presumibilmente, osserva, della attesa per il provvedimento sulla parità scolastica, che indubbiamente rappresenta la sede di opportuna per affrontare tali tematiche.
In conclusione, la relatrice ritiene che lo schema di regolamento in esame risponda adeguatamente alle esigenze manifestate dal mondo scolastico che, non va dimenticato, sta già sperimentando in concreto la validità del nuovo sistema.

Il 13, il 20 ed il 28 gennaio la Commissione Speciale in materia d’infanzia del Senato esamina:

Il 20 gennaio la 7a Commissione del Senato, in sede deliberante, approva definitivamente il DdL 3486 AS, Integrazione e modifica della legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

Dopo il Senato (13 gennaio), anche la Camera approva (14 gennaio) il testo del Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione firmato da governo ed OOSS il 22 dicembre 1998.

Il 13 e 14 gennaio il Senato esamina gli oltre ottanta emendamenti al DdL 3524 AS (ex 4917 AC) per l’Innalzamento dell’obbligo scolastico e rimanda la votazione del disegno di legge, per mancanza del numero legale, al 19 gennaio, data alla quale viene definitivamente approvato.

legge 28 gennaio 1999, n. 17
Integrazione e modifica della legge-quadro 5 febbraio 1992, n. 104, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

circolare ministero AAEE – 28 gennaio 1999
Disposizioni annuali per le nomine a Presidente o Commissario d’Esame presso le Scuole Secondarie italiane  funzionanti all’estero. Anno Scolastico 1998/99

28 gennaio Rapporto Eurispes ’99

Il Rapporto Eurispes 1999, presentato il 28 gennaio, evidenzia l’assoluta necessità di attivare in tempi rapidi in Italia la riforma dei cicli scolastici, sottolineando che i maggiori ostacoli alla riforma sono di ordine economico e legati alle resistenze della burocrazia e del corpo docente.

07 – 28 gennaio Nuovo CCNL Scuola

Il 26 gennaio nuovo incontro fra ARAN, segretari OOSS Scuola e ministro della PI sugli aspetti economici del contratto: disponibili 7.437 miliardi in tre anni (1.770 nel 1999, 2.734 nel 2000 e 2.933 nel 2001) ai quali si aggiunge il recupero dell’inflazione programmata (3,3% degli attuali stipendi); tali fondi saranno destinati, in ragione di quanto previsto dalla terza proposta di articolato (art. 16), a stipendi, con particolare riguardo alle attività finalizzate all’autonomia (art. 3), fondo d’istituto (art. 9) e nuove figure professionali (art. 10).

Gli incontri, per raggiungere una possibile intesa, proseguono il 27 ed il 28 gennaio.

Il 22 gennaio il Consiglio dei Ministri “ha approvato un disegno di legge concernente la valorizzazione della funzione e dell’impegno professionale del personale della scuola per la piena attuazione dell’autonomia scolastica; negli anni 1999, 2000 e 2001 vengono individuati i fondi destinati ad incrementare il trattamento economico accessorio, le cui modalità di erogazione saranno stabilite in sede di contrattazione collettiva“. (dal Comunicato Ufficiale CdM 22.01.99)

Stanziati 2.700 miliardi in tre anni: 800 nel 1999, 900 nel 2000 e 1.000 nel 2001, “destinati all’incremento del trattamento economico accessorio; le disponibilità eventualmente non utilizzate nell’anno di riferimento potranno essere impiegate nell’esercizio finanziario successivo.” (dal testo del Provvedimento)

Le OOSS della Scuola sono convocate dall’ARAN, su istruzione dei ministri della PI e della Funzione Pubblica, per avviare la fase conclusiva delle trattative sul contratto di lavoro del personale della Scuola 1998/2001.
Gli incontri proseguono, con il ministro, l’11 e 12 gennaio e, con l’ARAN, il 13, 14, 15 e 16 gennaio.

Di seguito il testo dell’accordo raggiunto tra ministro della PI e le OOSS della scuola il 12 gennaio 1999 che prevede stanziamenti per 2.700 miliardi nel triennio in ragione dei diversificati livelli di professionalità conseguiti:

Contestualmente alle trattative che si stanno svolgendo all’ARAN per il rinnovo del CCNL del personale del comparto Scuola per il periodo 1998-2001, il Ministro della pubblica istruzione e i rappresentanti della CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA-UNAMS si sono incontrati per una valutazione – che si inserisce in un sistema consolidato di relazioni sindacali – delle questioni di natura politica che attengono alla trattativa in corso.
Nella convinzione che un’intesa sulle questioni politiche di fondo che sono state affrontate nell’incontro odierno rappresenta condizione di rilievo che, ferma restando l’autonomia negoziale delle parti, può favorire una rapida conclusione della trattativa contrattuale e premessa per la specifica trattativa per il contratto integrativo nazionale che immediatamente seguirà, il confronto odierno è stato particolarmente costruttivo.
Durante la discussione il Ministro e le Organizzazioni sindacali hanno convenuto sulla esigenza di una forte rivalutazione delle professionalità presenti nel sistema scolastico, condizione fondamentale dell’attuazione in generale del processo di riforma della scuola e, in particolare, della promozione e affermazione dell’autonomia.
Ciò va perseguito mediante la rivalutazione delle funzioni presenti nella scuola con riguardo anche ad un trattamento economico effettivamente premiante della qualità delle prestazioni e della molteplicità delle funzioni medesime. A dimostrazione della rilevanza della questione nella trattativa per il rinnovo contrattuale, un primo passo significativo è dato dallo stanziamento aggiuntivo di 2700 mld, per il quale l’11 gennaio scorso – con apprezzamento dei sindacati – è stato già approntato e diramato dal Ministro il testo dello strumento legislativo che consente di prelevare dalla tab. A del bilancio la somma in questione e di assegnarla alle risorse contrattuali da destinare al personale della scuola. Il Ministro ha richiamato l’attenzione delle parti su quanto scritto nel cap. 3, paragrafo 17 dell’Accordo del 22 dicembre 1998 (Patto sociale per lo sviluppo e l’occupazione), nel quale il Governo si è impegnato, tra l’altro, a presentare – prima della formulazione del D.P.E.F. 2000-2002 – un Piano pluriennale delle attività, dei tempi e delle risorse finanziarie necessarie a realizzare gli obiettivi di riforma e modernizzazione del sistema dell’istruzione, della formazione professionale e della ricerca. Nell’ambito di tale piano il Ministro si impegna a riservare apposite risorse per la qualificazione professionale del personale della scuola. Sull’insieme delle proposte che dovranno scaturire dal Piano pluriennale il Ministro si impegna ad uno specifico confronto con le OO.SS. per la definizione delle proposte stesse. In tale ottica l’auspicata conclusione della trattativa contrattuale verrà a costituire un costruttivo raccordo tra il momento del contratto e quello della prosecuzione, nell’ambito del D.P.E.F., del processo di rivalutazione qualitativa e di rilancio del servizio scolastico, anche a dimostrazione della concretezza delle iniziative di Governo sulle questioni illustrate.
A) Le Organizzazioni Sindacali hanno valutato positivamente le risposte date dal Ministro alle richieste da esse avanzate.
– A proposito del consolidamento a regime delle somme derivanti dalla diminuzione del 3% del personale della scuola (art. 40 L.449/1997), il Ministro conferma l’impegno ad applicare le previsioni normative contenute nel citato art. 40 – previa verifica positiva del raggiungimento dell’obiettivo del – 3% nel dicembre 1999 – sulla quale sarà data puntuale informativa alle OO.SS.
– Per ciò che concerne, invece, il consolidamento a regime dello 0,8%, previsto dalla legge finanziaria del 1999 solo per gli anni 1999 e 2000, il Ministro precisa che tale previsione è prevista da un atto legislativo e che, quindi, egli non può che assumere l’impegno di operare affinché negli anni successivi le risorse già conferite alla scuola non vengano decurtate.
– Con riferimento alla contrattualizzazione dei criteri di erogazione di qualsiasi somma assegnata a compensare le attività del personale, il Ministro esprime il suo pieno assenso. Sono state già impartite specifiche direttive di Governo all’ARAN
B) Il raccordo tra le disponibilità finanziarie complessive per il quadriennio 1998-2001, a partire dai 1015 mld, e quelle necessarie per il successivo quadriennio contrattuale troverà efficace collocazione proprio nel D.P.E.F. 2000-2002 di cui si è detto.
C) Circa le questioni relative alla introduzione della carriera professionale e delle funzioni di sistema per il personale docente, alla flessibilità nello svolgimento delle prestazioni lavorative, alle funzioni professionali nelle aree a rischio, alla formazione in servizio del personale, al potenziamento dell’offerta formativa sul territorio, alla mobilità professionale del personale e alla sua riconversione, infine, il Ministro rinvia a quanto puntualmente contenuto nelle specificazioni dell’ “atto di indirizzo all’ARAN dell’8 luglio 1998 concernente il rinnovo del CCNL del comparto Scuola”, inviate nel giorni scorsi all’ARAN dal Presidente del Consiglio dei Ministri per il tramite del Ministro per la funzione pubblica, d’intesa con il Ministro del tesoro e con il Ministro della pubblica istruzione.
Infine, per quanto riguarda l’accertamento delle risorse derivanti dal passaggio al nuovo sistema sessennale di progressione economica avutosi col CCNL del 1995 il Ministro ha comunicato la decisione del Governo, espressa nel documento sottoscritto dal Ministro del Tesoro, dal Ministro della Funzione Pubblica e dal Ministro della Pubblica Istruzione ed inviato all’ARAN. Il Ministro ha chiarito che complessivamente, per l’intera durata del nuovo CCNL si potrà contare su una disponibilità complessiva di 1015 mld, articolati in 200, 130, 260, 425 rispettivamente per gli anni 1998, 1999, 2000 e 2001; che le risorse dell’anno 1999 (130 mld), se non utilizzate in tutto o in parte nell’anno di riferimento, possono essere trasportate nell’anno successivo; e infine che la stessa cosa potrà verificarsi per i 260 mld dell’anno 2000, che sarà possibile aggiungere – se necessario – ai 425 mld del 2001.

Roma, 12 gennaio 1999

Il 13 gennaio l’ARAN consegna alle OOSS scuola la terza proposta di articolato che prevede alcune importanti novità:

  • scatti professionali legati all’anzianità (sessennali) o anticipati (su richiesta del docente) in ragione del superamento di specifiche prove;
  • nuove figure professionali (coordinatori) inerenti a particolari incarichi all’interno dell’istituzione scolastica, incentivate economicamente;
  • mobilità provinciale, regionale e corsi di riqualificazione con prove selettive per l’accesso all’insegamento di nuove discipline, per i docenti soprannumerari;
  • attività didattiche rivolte al pubblico svolte all’interno dell’Istituto (solo per alunni esterni allo stesso) con orari e tariffe prefissate.

Nella sezione Archivio/Accordi, Convenzioni, Contratti, Pareri, Sentenze di Educazione&Scuola:

decreto ministero Interno 27 gennaio 1999 (in GU 8 febbraio 1999, n. 31)
Determinazione, per l’anno 1999, degli importi delle pensioni, degli assegni e delle indennità a favore dei mutilati ed invalidi civili, ciechi civili e sordomuti nonché dei limiti di reddito prescritti per la concessione delle provvidenze economiche stesse

26 gennaio Vaccinazioni

Il presidente della Repubblica firma il decreto che cancella l’obbligo della vaccinazione per l’iscrizione alle scuole dell’obbligo: sull’argomento si era già espressa la CM 23.09.98 (Certificazioni di vaccinazioni obbligatorie).

decreto presidente repubblica 26 gennaio 1999, n. 355 (in GU 15 ottobre 1999, n. 243)
Regolamento recante modificazioni al DPR 1518/67 in materia di vaccinazioni obbligatorie

decreto 26 gennaio 1999, n. 20
Approvazione dei piani e programmi di formazione e delle modalità di verifica finale dei corsi di riconversione professionale degli insegnanti per le classi di concorso di cui agli allegati n. 1 e 2

25 gennaio Commissari Esami di Stato

L’allegato 6 alla CM 462/98 prevede il 25 gennaio come termine ultimo:

  • per la designazione dei commissari interni da parte dei consigli di classe ed il recapito, dai Presidi ai Provveditori, delle proposte di formazione delle commissioni, comprensive dell’indicazione riguardante la componente interna (Modello ES-0);
  • per la presentazione delle schede degli aspiranti ai Presidi (Modello ES-1);
  • per la presentazione delle schede degli aspiranti ai Rettori (Modello ES-2).

Tutta la normativa ed i materiali relativi ai nuovi Esami di Stato sono reperibili nella sezione Archivio/Maturità, Esami, Orientamento di Educazione&Scuola.

18 – 25 gennaio DdL 932 e Concorsi

Il 25 gennaio il Ministro della PI, in una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, afferma:

“Ho avuto la richiesta di far partire i concorsi contemporaneamente all’approvazione della legge sul precariato scolastico. (…) spero in una approvazione rapida; credo sia questione di poche settimane. Però, se il Parlamento tarderà molto a trovare un accordo, io non potrò non bandire i concorsi. Tutti. Perché dobbiamo tenere conto, da un lato, delle esigenze dei giovani diplomati o laureati che hanno i titoli per sostenere le prove e, dall’altro, del fatto che il loro inserimento in cattedra potrà essere prezioso per la scuola italiana”.

L’approvazione del disegno di legge AS 932/B, Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico, (già approvato dalla Camera – DdL AC 4754), assegnato in sede deliberante alla 7a Commissione del Senato, potrebbe subire un ulteriore slittamento a causa dell’inserimento di un nuovo emendamento relativo ai precari di Accademie e Conservatori che riporterebbe il DdL all’esame della Camera.

Sull’argomento interviene, dalle pagine di Educazione&Scuola, Pino Santoro con A proposito di Concorsi.

Tutta la normativa relativa ai concorsi è reperibile in Educazione&Scuola alla sezione:

comunicazione MPI 25 gennaio 1999, prot. n. 339
Esami di idoneità nelle scuole legalmente riconosciute o pareggiate. Applicazione dell’art. 7 della Legge 10 dicembre 1997, n. 425 – Chiarimenti

circolare 25 gennaio 1999, n. 18
Scuole ed organismi didattico e/o educativi stranieri in Italia. Delega di competenze

ordinanza 22 gennaio 1999, n. 15
Mobilità del personale della scuola termini di presentazione delle domande e adempimenti dei Provveditori agli studi – Anno Scolastico 1999-2000

decreto legge 22 gennaio 1999, n. 5
Disposizioni urgenti in materia di elezioni delle rappresentanze unitarie del personale e di valutazione della rappresentatività delle organizzazioni e confederazioni sindacali nel comparto “scuola”

comunicazione Dir. Gen. Istr. Professionale 22 gennaio 1999, prot. n. 954/C/1/2
Commissioni esami di stato. Anno scolastico 1998-99

19 – 22 gennaio Elezioni RSU nel 2000

Il 22 gennaio il Consiglio dei Ministri “ha approvato un decreto legge (DL 5/99 Ndr) concernente disposizioni urgenti in materia di elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie del personale e di valutazione della rappresentatività delle organizzazioni e confederazioni sindacali nel comparto ‘scuola’; a seguito dell’accordo per il rinvio delle elezioni delle RSU, in relazione ai tempi di attuazione dell’autonomia scolastica, raggiunto in data 19 gennaio 1999 tra l’ARAN e talune confederazioni sindacali, che rappresentano nel loro complesso la più larga maggioranza dei dipendenti, il Consiglio ha ritenuto necessario stabilire che, in via transitoria, la rappresentatività sindacale, nel comparto “scuola”, sarà definita in base al solo dato associativo riferito al 1998.” (dal Comunicato Ufficiale CdM 22.01.99)

Di seguito il testo del Telefax 22 gennaio 1999 del MPI, prot. 35069/BL:

Oggetto : Elezioni RSU – Comparto Scuola

A seguito del telefax prot. 34680/BL dell’11 gennaio 1999, si comunica che il Consiglio dei Ministri, in data odierna, ha approvato il decreto legge riguardante “disposizioni urgenti in materia di elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie del personale e di valutazione della rappresentatività delle organizzazioni e confederazioni sindacali nel comparto “scuola”, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pertanto, le votazioni per le elezioni delle RSU nel comparto scuola non si svolgeranno nelle date dal 25 al 28 gennaio p.v.

D’ordine del Ministro
Il Capo di Gabinetto

Il 19 gennaio l’ARAN e le OOSS CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, CISAL e UGL rinviano le elezioni per le RSU Scuola al 13 – 16 dicembre 2000.

Di seguito il protocollo d’intesa:

In data 19 gennaio si sono riunite l’ARAN e le confederazioni sindacali sottoindicate, firmatarie dell’Accordo sulla costituzione delle RSU stipulato il 7 agosto 1998, per un ulteriore esame della situazione relativa alle elezioni delle RSU nel comparto Scuola.
Le PARTI, dopo ampio dibattito:
CONSTATATO che l’applicazione della legge 59/1998, entro la data del 1 settembre 2000, realizzerà l’autonomia scolastica attraverso il dimensionamento della rete degli istituti scolastici nonché il riconoscimento ai capi di istituto della dirigenza con la connessa titolarità dei poteri in tema di relazioni sindacali sulle materie demandate dal CCNL di comparto per il quadriennio 1998-2001.
RITENGONO condizione essenziale che il Governo – in via eccezionale – realizzi la contestuale e coerente proroga per il comparto Scuola del periodo transitorio di cui all’art. 44 del d.lgs. 80/1998 anche per l’accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali da ammettere alle trattative nazionali, da disporsi con idoneo atto normativo.
Alle condizioni esplicitate nel paragrafo precedente, REVOCANO le elezioni delle RSU nel comparto Scuola già fissate per il 25-28 gennaio 1999 e
INDICONO le elezioni delle RSU nel comparto Scuola dal 13 al 16 dicembre 2000, elezioni che – a seguito della realizzata autonomia – si terranno a livello di istituti scolastici identificati come sede di contrattazione integrativa. Le elezioni avverranno secondo la disciplina prevista dall’accordo sulla costituzione delle RSU del 7 agosto 1998.

Le elezioni delle RSU della Scuola avrebbero dovuto svolgersi dal 25 al 28 gennaio a livello provinciale come ribadito dal Telefax del MPI (Prot. n. 34680/BL) dell’11 gennaio con oggetto “Elezioni delle R.S.U. nel comparto Scuola”:

Facendo seguito all’intercorsa corrispondenza, si comunica che l’ARAN con nota n. 185 dell’11 gennaio 1999 ha fatto presente che: “attesa l’ulteriore impossibilità di pervenire ad un accordo separato sul doppio livello di elezioni nel comparto scuola, tutte le Organizzazioni sindacali – ferme restando le considerazioni di principio da ciascuna espresse nel corso della trattativa – hanno convenuto sulla opportunità di confermare la data delle elezioni nel periodo dal 25 al 28 gennaio 1999”. Si rammenta che tale data è quella prevista dall’accordo del 2.12.98 tra le Confederazioni Sindacali e l’ARAN, di cui al comunicato del Dipartimento della Funzione Pubblica pubblicato sulla G.U. n. 295 del 18.12.98.
L’ARAN ha altresì comunicato che: ‘tali elezioni si svolgeranno pertanto, al solo livello provinciale seguendo le modalità previste dall’accordo del 7.8.98 e sulla base dei chiarimenti già forniti dall’ARAN’. Detti chiarimenti sono stati a suo tempo trasmessi da questo Gabinetto (nota n. 31806/BL dell’8.10.98) e dalla Direzione Generale del Personale (note n. D7/4471 del 14.10.98, n. D7/4722 del 21.10.98 n. D7/4865 del 4.11.98 e n. D7/5615 del 3.12.98).
Nell’invitare le SS.LL. a svolgere con la massima cura tutti gli adempimenti di propria competenza al fine di consentire lo svolgimento delle elezioni, si rimane a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti (tel. 065849.2604 – 065849.3321).

(Il Capo di Gabinetto)

Rammentiamo che le RSU saranno titolari

  • della contrattazione decentrata,
  • dei diritti di informazione, consultazione ed esame congiunto sulle materie previste dai contratti collettivi.

Le elezioni permetteranno inoltre di stabilire quali forze sindacali raggiungano una rappresentatività pari al 5%.
L’ARAN potrà sottoscrivere accordi o contratti solo con organizzazioni e coalizioni che abbiano globalmente una quota pari al 51% di tale rappresentatività.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

Accordo Collettivo Quadro RSU, trasmesso con CM 08.10.98, Prot. n. 31806

circolare 21 gennaio 1999, n. 14
Concorso europeo di lingua francese – Anno 1999

circolare 21 gennaio 1999, n. 12
1) D.Lvo 30 aprile 1997, n. 184, pubblicato in G.U. 148 del 27 giugno 1997 ed entrato in vigore dal 12 luglio 1997. – 2) Regolamento CE 1606/98, pubblicato in G.U. delle Comunità Europee del 25 luglio 1998 ed entrato in vigore dal 25 ottobre 1998

comunicazione IEFS 21 gennaio 1999, prot. 297/A1
Sede dell’attività sportiva scolastica nazionale a.s. 1998/99

nota MPI 20 gennaio 1999, prot. n. 205
Programma di esame dei concorsi per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento nella scuola materna e per l’accesso ai ruoli provinciali

legge 20 gennaio 1999, n. 9
Disposizioni urgenti per l’elevamento dell’obbligo di istruzione

circolare 20 gennaio 1999, n. 11
Oneri per il pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani delle scuole

19 – 20 gennaio Obbligo a 15 anni

Il Senato approva il DdL 3524 AS (ex 4917 AC) per l’Innalzamento dell’obbligo scolastico con 140 voti favorevoli, 19 contrari ed 1 astenuto: già a partire dal prossimo anno scolastico 1999-2000 l’obbligo scolastico passa dagli attuali otto a nove anni (fino ai 15 anni d’età) ed include il primo anno delle scuole medie superiori.

Il varo della legge sul Riordino dei Cicli Scolastici, attualmente all’esame del Comitato Ristretto della 7a Commissione del Senato, porterà l’obbligo scolastico a dieci anni (fino ai 16 anni di età) e quello formativo a dodici (fino ai 18 anni).

Attualmente gli studenti che abbandonano la scuola sono oltre 120.000 (pari al 20% del totale):

  • 32 mila dopo la terza media (pari al 6% del totale);
  • 41 mila alla fine del primo anno delle superiori;
  • 48 mila per non aver superato il primo anno delle superiori (non promosso il 17% degli iscritti alla prima classe).

Il 20 gennaio il ministro della PI è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica al quale ha sottoposto, per la promulgazione, il disegno di legge per l’innalzamento dell’obbligo scolastico.

19 gennaio Referendum

Dopo aver bocciato quattro analoghe richieste nel 1995 e nel 1997, martedì 19 gennaio la Corte Costituzionale ha dato il via libera al referendum che si propone di modificare la legge elettorale della Camera dei deputati. Si tratta della legge in vigore dal 1993, in base alla quale abbiamo già votato nel 1994 e nel 1996.

Sull’argomento interviene, dalle pagine di Educazione&Scuola, Eugenio Donadoni con Referendum, istruzioni per l’uso, una veloce guida, dagli intenti meramente divulgativi, con lo scopo di preparare gli studenti al prossimo referendum.
La prima parte è dedicata alla normativa costituzionale e legislativa in materia referendaria; segue una seconda parte, che entra nel merito del referendum elettorale in questione, e degli allegati che illustrano le funzioni del Parlamento e la legge elettorale di Camera e Senato, ed una terza parte dedicata agli effetti del Referendum del 18 aprile.

decreto 18 gennaio 1999, n. 8
Programma di Esame per la prova scritta e la prova orale del Concorso Magistrale per esami e titoli

13 – 16 gennaio Investire nell’Istruzione

Il governatore della Banca d’Italia, intervenendo a Roma all’inaugurazione annuale della Luiss, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di nuovi investimenti per l’istruzione.

«Uno dei fattori di competitività internazionale è il livello di istruzione e l’Italia è molto sotto la media dei Paesi del G7 (…) [In Italia] i laureati sono pari al 30 per cento delle forze di lavoro contro una media del 60 per cento nell’Unione europea (…); il capitale umano è sensibilmente più basso rispetto a Germania e Francia e in genere all’Europa centrale; non lo è forse rispetto a Grecia, Portogallo o Spagna, ma in questi Paesi mediterranei il costo del lavoro è più basso (…). La globalizzazione è la grande scoperta di questi anni, comparabile alle grandi scoperte geografiche del quindicesimo e sedicesimo secolo. Per farvi fronte bisogna essere competitivi (…). Il discorso di fondo è che ciò che controlla il livello di occupazione è sì la domanda, come dicevano le vecchie teorie economiche, ma anche la competitività; e la competitività si misura con la capacità di attrarre investimenti».

Il presidente del Consiglio, nel corso del dibattito alla Camera sul Patto Sociale, conferma le affermazioni del governatore ed impegna il governo per la politica scolastica.

Il governatore della Banca d’Italia ritorna sul tema degli investimenti e dell’istruzione il 16 gennaio, a Milano, nella sua prolusione alla laurea ‘honoris causa’ in Scienze Statistiche conferitagli dall’Università Cattolica.

In Italia

  • la percentuale degli anziani è passata, nel periodo 1985-95, dal 12,7 al 16,4 (dal 13,6 al 15,4 in Europa) e dovrebbe attestarsi al 31,3 nel 2010;
  • dal 1993 il tasso di crescita demografica della popolazione è sceso al di sotto dello zero e l’indice di fecondità (attualmente all’1,18) è fra i più bassi d’Europa.

Stante questa situazione occorre, secondo Fazio, intervenire su due fronti:

  • facilitare l’uscita dal mondo del lavoro tramite l’adozione di una maggiore flessibilità in relazione all’età della pensione,
  • favorire gli investimenti sui giovani studenti, sia delle scuole pubbliche che delle private, concedendo loro prestiti di lunga durata.

circolare 16 gennaio 1999, n. 6
C.M. n. 489 del 22.12.1998 – Modulistica per iscrizioni alunni – Precisazioni e chiarimenti

decreto murst 15 gennaio 1999
Trasformazione degli ISEF pareggiati

legge 14 gennaio 1999, n. 4
Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica, nonché il servizio di mensa nelle scuole

ordinanza 13 gennaio 1999, n. 5
Disciplina del funzionamento di scuole e di istituzioni culturali straniere in Italia

07 gennaio Trasferimenti e Mobilità

Il 7 gennaio le OOSS viene sottoscritto il Contratto collettivo nazionale decentrato concernente la mobilità del personale della scuola (Integrazioni e modifiche al C.C.N.D. n. 1/98/BL sottoscritto in data 20/1/1998).

NB: Disponibile per il download anche il Testo Integrato del CCDN Mobilità 1999-2000 (in formato RTF)

Di seguito le scadenze per la presentazione delle domande, l’acquisizione delle stesse e la diffusione dei risultati:

Tipo di personale Termine presentazione
domande
Termine acquisizione
domande a sistema
Diffusione risultati
Docenti Materne 23 marzo 28 maggio 21 giugno
Docenti Elementari 13 marzo 30 aprile 28 maggio
Docenti I grado 13 marzo 14 maggio 7 giugno
Docenti Il grado 13 marzo 7 giugno 30 giugno
Personale Educ. 13 marzo 30 aprile 24 maggio
Dirigenti 8 aprile 16 giugno 6 luglio
Personale A.T.A. 8 aprile 26 giugno 13 luglio

comunicazione 7 gennaio 1999, prot. n.108
Corsi di formazione per il conferimento della qualifica dirigenziale ai capi di istituto – D.M. 5 agosto 1998 – Schema generale di convenzione tipo

Gennaio 1999 Un nuovo anno con E&S

Col 1999 ha inizio il quarto anno di attività di Educazione&Scuola (http://www.edscuola.com), la prima rivista telematica della Scuola e della Formazione.

Come consuetudine questa è l’occasione per fare un consuntivo dell’attività svolta e per dare uno sguardo alle prime iniziative per il nuovo anno.

E&S nasce alla fine del 1996 ma solo a partire dal gennaio del ’97 si configura con le sezioni e le caratteristiche attuali.

Nel corso del 1997

  • nascono le varie sezioni, fra le quali si segnalano, in particolare, Archiviohttp://www.edscuola.com/archivio – (la più completa raccolta di normativa scolastica in Rete) e Cronologiahttp://www.edscuola.com/crono.shtml – (un’analisi attenta e documentata ipertestualmente di tutti gli avvenimenti scolastici dal 1994 ad oggi),
  • è avviata la distribuzione del Bollettino delle News di E&S (che raggiunge oggi circa 3.500 lettori ad ogni spedizione),
  • sono realizzati la maggior parte dei mirror in Italia e negli Usa (sui server di Geocities, Ibmsnet, ScuolaItalia, Infcom, ITC Tosi e, dal ’98, Criad).

Dal 1° luglio del ’97 E&S si trasforma in una vera e propria rivista telematica (la prima in Italia ad essere regolarmente iscritta nel registro della stampa di un tribunale).

Dal settembre dello stesso anno è attivata la Mailing List di E&S (mailing.es@www.ibmsnet.it), vera e propria ‘redazione virtuale’ della rivista, fucina di tanti progetti (come ‘Smonta lo Spot. I segreti della pubblicità analizzati e svelati dagli studenti‘, la prima ricerca sulla pubblicità indirizzata a tutte le scuole italiane realizzata con Enrico Galavotti e Italia Oggihttp://www.edscuola.com/spot.html –  e Caro Ministro…, la prima intervista telematica al ministro della PIhttp://www.edscuola.com/archivio/carob.html) e fonte prima delle notizie e dei materiali pubblicati su E&S.

Nel corso del 1998 la rivista ha proposto alcune rubriche specialistiche:

Dal gennaio del ’98 E&S è coordinata da un prestigioso Comitato Scientifico (http://www.edscuola.com/copy.shtml):

  • Giancarlo Cerini
  • Benedetto Di Rienzo
  • Enzo Diceglie
  • Michele Fabbri
  • Enrico Galavotti
  • Paolo Manzelli
  • Roberto Maragliano
  • Carmine Marinucci
  • Nadia Scardeoni
  • Davide Suraci

In questi anni molte sono state le recensioni e le segnalazioni della rivista e dei suoi progetti:

  • in riviste specialistiche:
    Computer Valley, Informatica & Scuola, Inter.Net, Internet.Net Magazine, OnLine Magazine, Computer Internet e altro, Apple Education

  • su quotidiani, periodici ed agenzie stampa (nazionali e locali):
    Adn Kronos, Ansa, Agi, Avvenire, Campus, Il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, Il Giornale, Il Giorno, ItaliaOggi, Il Messaggero Veneto, La Provincia, Pubblicità Italia, Il Quotidiano, La Repubblica, La Stampa, Il Tempo

  • in libri:
    Internet per la didattica di Eleonora Pantò e Corrado Petrucco (Apogeo), Internet per Giuristi di Francesco Brugaletta (Edizioni Simone), Internet… facile per tutti (Edizioni Manna), Internet per la Scuola di Cristina Pagetti (Jackson)

  • nel corso di programmi radiofonici e televisivi (internazionali, nazionali e locali):
    Interactivity, RAI Tre (MediaMente), RadioUno RAI, TeleRama

La rete SiR ha realizzato due specifici canali di dibattito dedicati alla rivista e la maggior parte dei siti che si interessano di scuola in rete ha un link ad essa.

E&S è inoltre inserita nella Microsoft Channel Guide, nei PointCast Connections ed in oltre cento fra i maggiori motori di ricerca in Rete.

Educazione&Scuola (di cui sono apparsi circa 400 numeri in due anni) conta oggi oltre 440.000 lettori (circa 240 mila solo nell’ultimo anno – http://www.edscuola.com/archivio/es98.shtml) , più di 2.000 documenti (su un totale di circa 50 MB di dati), oltre 600 partecipanti alla sua ‘redazione virtuale’ ed è segnalata fra i primi dieci siti ‘educational’ del mondo (fonte Web Statistics).

Molte le novità per il 1999, tante ancora in cantiere, alcune già in Rete:

  • la nuova veste grafica della rivista, nata dalle tante segnalazioni e richieste dei lettori di E&S,
  • l’edizione italiana del premio internazionale Think Quest ’99 (http://www.edscuola.com/think.shtml), la competizione annuale dedicata agli studenti dai 12 ai 19 anni per apprendere ed insegnare con Internet in modo collaborativo e interattivo, che offre premi per oltre un milione di dollari;
  • in collaborazione con QuipoWeb, Il libro della scuola per una giustizia più giusta, a cura di Nadia Scardeoni e con l’approvazione del Presidente della Camera dei Deputati, On. Luciano Violante, e del Presidente di “LIBERA“, don Luigi Ciotti
  • in collaborazione con Ka-Ping Yee ed il Foresight Institute di Palo Alto – California, la nuova versione interattiva di Area Saperi Fondamentali, a cura di Davide Suraci, primo esperimento in Italia di ‘ipertesto aperto’ agli interventi dei lettori.

Ancora una volta tutto questo si è potuto realizzare solo grazie alla costante attenzione ed all’attiva collaborazione dei lettori e redattori di E&S; a tutti il mio più sincero ringraziamento ed augurio per un nuovo anno insieme.

Dario Cillo

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